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II Comm: ddl razionalizzazione fondiaria in montagna

13.06.2006
12:55
(ACON) Trieste, 13 giu - AB - Illustrato dall'assessore Enzo Marsilio alla II Commissione consiliare, presieduta da Mirio Bolzan (DS), il disegno di legge che contiene norme in materia di razionalizzazione fondiaria e di promozione dell'attività agricola in aree montane.

Il provvedimento, con l'obiettivo di razionalizzare la gestione del territorio e di promuovere l'imprenditorialità, comprende 31 articoli ed è suddiviso in tre Titoli: norme generali, razionalizzazione fondiaria, promozione dell'attività agricola. Per valorizzare gli Enti locali, che meglio conoscono le esigenze e le potenzialità del territorio, la proposta individua, quali soggetti attuatori, i Comuni e le Comunità montane, e prevede due forme di avvio del procedimento: a iniziativa privata o a iniziativa pubblica dei Comuni o delle Comunità Montane. L'iniziativa privata richiede l'adesione espressa di almeno il 55% dei proprietari interessati che rappresentino almeno il 70% delle aree interessate. E' opinione che tali percentuali possano favorire il più possibile le forme spontanee di razionalizzazione dei fondi e tutelare i diritti soggettivi e gli interessi legittimi dei proprietari che non dovessero essere favorevoli a un tanto.

Per incentivare le adesioni unanimi al piano, è previsto che l'unanimità dia diritto all'erogazione del finanziamento regionale in un'unica soluzione a seguito dell'approvazione del progetto preliminare. All'approvazione della proposta segue la progettazione del piano di razionalizzazione fondiaria, che si articola in tre fasi: progettazione preliminare, stima dei terreni e piano di assegnazione, progettazione definitiva-esecutiva.

Dopo l'approfondimento dei singoli punti, il disegno di legge prevede, nel caso in cui la realizzazione del piano di razionalizzazione fondiaria comporti lo scioglimento di contratti di affitto di fondo rustico rientranti nel comprensorio, il pagamento di un equo indennizzo. Vi è quindi un titolo dedicato alla promozione dell'attività agricola in montagna, che individua quattro tipologie di intervento: piano di insediamento produttivo agricolo; costituzione di consorzi e cooperative di proprietari; costituzione di imprese agricole funzionali; negozi di accertamento dell'usucapione. Per promuovere l'imprenditorialità locale ed esterna e arginare i fenomeni di abbandono dei fondi, è incentivata la costituzione di consorzi e cooperative di proprietari cui affidare compiti di gestione, conservazione e miglioramento del territorio a fini agricoli, di manutenzione delle opere pubbliche previste dal piano di razionalizzazione fondiaria, nonché la creazione di imprese agricole. I Comuni e le Comunità montane potranno rimborsare (e riceveranno adeguate risorse finanziarie dalla Regione), sino al cento per cento, le spese tecniche e notarili relative ai negozi di accertamento dell'usucapione, nonché - qualora non sia possibile concludere tali negozi - le spese legali relative ad azioni giudiziarie instaurate in seguito a mancanza, assenza o irreperibilità del proprietario.

La Commissione ha fissato una serie di audizioni con i soggetti interessati che si terranno il 28 giugno prossimo.

(foto in e-mail; immagini alle tv)