Citt: vitivinicoltura friulana, martedì convegno a Cormons
(ACON) Trieste, 14 giu - COM/AB - Dare voce a tutti i
produttori, siano essi grandi o piccoli; parlare delle grandi
sfide che attendono il settore vitivinicolo friulano e delle
nuove opportunità legate al marketing del vino.
Di questo si parlerà a Cormòns martedì 20 giugno, a partire dalle
15.45, al teatro Comunale di via Nazario Sauro, in un convegno
organizzato dal gruppo consiliare dei Cittadini per il Presidente
e intitolato "Vitivinicoltura friulana, nuove opportunità e nuove
sfide".
Un'opportunità di confronto importantissima, che vedrà insieme
produttori, assessori regionali, responsabili e docenti di
turismo e marketing del vino, ospiti internazionali. La giornata
di lavoro, divisa in due sessioni, sarà coordinata dal
giornalista Bruno Pizzul e dal presidente del gruppo consiliare
regionale Bruno Malattia. Tra gli ospiti di rilievo anche Remy
Wuatelet, direttore del marketing dei vini di Linguadoca.
Il programma dei lavori è così articolato: dopo l'introduzione
del consigliere regionale Maurizio Paselli, si entrerà nel merito
dell'organizzazione e del marketing del vino. In questa prima
parte di convegno, interverranno Remy Wuatelet; Attilio Scienza,
professore ordinario di viticoltura all'Università di Milano;
Riccardo Pastore, economista ed esperto in marketing del vino;
Josep Ejarque, direttore di Turismo Fvg. Nella sessione
successiva intitolata "Soggetti singoli o sistema? E come?"
prenderanno la parola Noè Bertolin, presidente Fedagri
Confcooperative del Friuli Venezia Giulia; Stefano Trinco,
presidente di Federdoc e gli assessori regionali Enzo Marsilio e
Enrico Bertossi.
Per i Cittadini, l'attuale congiuntura rappresenta un momento
cruciale per quanto riguarda la vitivinicoltura del Friuli
Venezia Giulia. Un settore che già altre volte ha dovuto
affrontare sfide perniciose, ma che adesso si trova davanti a un
bivio rappresentato da incertezze e debolezze. E' indubbio che la
vicenda Tocai lascerà il segno, ma secondo il gruppo consiliare
può servire da punto di partenza per gettare nuove basi nella
costituzione dell'identità del territorio; per imporsi in maniera
nuova nel mercato mondiale; per mettere a nudo problemi e
difficoltà della realtà nel suo complesso.
"Si impone perciò - ha detto il vicecapogruppo Maurizio Paselli -
una riflessione approfondita per eliminare le debolezze interne e
per cogliere questo nuovo corso come una sfida, un'opportunità e
non come una sconfitta da subire".
La messa in discussione del nome, quindi - da difendere però fino
in fondo perché tipico e caratterizzante - può diventare di
stimolo per una riorganizzazione del settore in grado di ridurre
la burocrazia, di pensare a nuove strategie di mercato, della
promozione del prodotto vino e del suo territorio. Il convegno
cercherà di dare alcune risposte.