Verdi: Metz, sui rigassificatori deve esprimersi la gente
(ACON) Trieste, 19 giu - COM/AB - Intervento del consigliere
regionale dei Verdi Alessandro Metz sulla questione
rigassificatori, alla luce di quanto emerso nel corso delle
audizioni effettuate dalla IV Commissione del Consiglio regionale
e dal Consiglio comunale di Trieste.
"In Consiglio regionale i rappresentanti di numerosi Comuni e
delle Province interessate hanno in maniera molto chiara
espresso i loro pareri di contrarietà, avallati molto spesso
all'unanimità dai rispettivi Consigli: pareri che ricordo essere
solamente consultivi e quindi non vincolanti, ma che esprimono
una valenza politica impegnativa e ampia. Nonostante questo,
l'assessore regionale Sonego, nel suo intervento ha ribadito il
parere favorevole dell'Amministrazione regionale alla volontà di
avere almeno un impianto di rigassificazione nella nostra
regione".
"Molti esponenti della maggioranza regionale - aggiunge Metz -
hanno sostenuto che su questa tematica è importante non passare
tramite il voto dei cittadini, in quanto rischierebbe di essere
un voto emotivo più che ragionato e quindi non consapevole. Mi
chiedo, allora, come mai l'assessore Sonego continui a
utilizzare, a sostegno della sua scelta a favore degli impianti
di rigassificazione, la ormai consolidata frase ad effetto che
chi è contro questi impianti è a favore della politica della fame
e del freddo (mancano solo lutto e miseria, ma chissà che prima o
poi nell'enfasi si arrivi anche a questa) suscitando quegli
aspetti emotivi che, come ha detto il presidente della IV
Commissione Uberto Drossi Fortuna per replicare in contrasto alla
mia auspicata volontà referendaria come momento di scelta da
parte dei cittadini, mirano alla pancia più che alla testa delle
persone".
"Cambiato registro e luogo - così ancora Metz - in Consiglio
comunale a Trieste la musica non è cambiata; mentre si fanno le
audizioni delle società proponenti i due progetti, il sindaco
Dipiazza afferma la propria contrarietà al progetto off shore di
Endesa, ma dà un parere positivo al progetto Gas Natural a Zaule:
quindi, le pur ottime e doverose audizioni sembrano non incidere
poi molto sulle possibili scelte che dovranno essere fatte per
quanto riguarda il parere ai due progetti, ma sono evidentemente
già state prese. Allora una domanda: se le audizioni servono per
informarsi e acquisire valori di conoscenza, ma le scelte sono
già espresse, le scelte sono state prese emotivamente?"
"Io vorrei - precisa Metz - che su questo tema fossero invece
tutti consapevoli che approvando i due progetti, o anche uno solo
dei due, impegneremmo notevolmente il futuro della nostra città e
della nostra Regione diventando, di fatto, quello che pochi mesi
fa veniva auspicato dall'ex ministro Scaiola, il polo energetico
più grande d'Europa, precludendo in questo modo ad altre
possibilità di sviluppo che invece Trieste e la Regione Friuli
Venezia Giulia storicamente hanno dimostrato di avere. Proprio
per questo motivo, per capire veramente se la vocazione unica che
i cittadini hanno, rispetto al proprio territorio, sia di
diventare un grande distributore di carburante, che penso si
debba fare un referendum in cui questa volontà venga espressa
tramite il voto e quindi la decisione di chi questo territorio lo
vive".
"Faccio parte - precisa in conclusione Metz - di un Comitato
promotore di un referendum comunale a Trieste sui rigassificatori
che proprio in questi giorni inizierà a raccogliere le firme a
sostegno di questa proposta, e anche in questo modo intendo
rivendicare la mia emotività, che continuo a non pensare come
sentimento negativo da esprimere, perché sono convinto che la
politica e la decisione non sia e non debba essere solo scienza e
matematica economica, ma sia anche e soprattutto emozioni e
partecipazione, penso addirittura che il bello sia un valore, che
gli abitanti di un luogo abbiano saperi e sapori da esprimere e
far valere, che un paesaggio molto spesso è un valore aggiunto da
mantenere, che l'ambiente sia un patrimonio di tutti e che come
tale vada tutelato e che quindi, in ultima analisi, la conoscenza
non sia un patrimonio unicamente presente nelle aule dei Consigli
o nella sale giunte, ma che molto spesso risieda nel territorio e
nelle genti che lo abitano, e nel momento di scelte decisive
sulla vita di questi territori, bisogna sapervi attingere e
permettere che esprimano decisione".