III Comm: illustrate proposte aiuti per mantenimento minori
(ACON) Trieste, 29 giu - RC - La III Commissione del Consiglio
regionale ha esaminato una proposta di legge di FI inerente gli
aiuti regionali per il mantenimento economico dei minorenni,
nonché un emendamento sulla stessa materia presentato in Aula
dalla Giunta all'inizio del mese in occasione della legge sulla
famiglia, ma poi stralciato per dubbi sul recupero del credito.
Il presidente Nevio Alzetta (DS) ha dato la parola al primo
firmatario della proposta, Massimo Blasoni, che ha parlato di
genitore unico affidatario della prole al quale spesso è
riconosciuto un assegno di mantenimento che è a carico dell'altro
genitore. Con la proposta - ha detto - si vuole l'intervento
della Regione quando la violazione dell'obbligo al mantenimento
può costituire grave pregiudizio per i figli minori.
L'Amministrazione eroga in via anticipata quanto dovuto
all'affidatario, che restituirà l'importo quando sarà rimborsato
dal genitore obbligato al mantenimento.
Nell'ipotesi di totale insolvenza del soggetto obbligato,
l'intervento regionale si configurerebbe come prestazione
assistenziale in quanto - ha rammentato Blasoni - gli importi
sono corrisposti a soggetti in effettivo disagio sociale.
L'erogazione delle somme é delegata con regolamento agli Enti
locali (come avviene per quasi la totalità delle prestazioni
socio-assistenziali), mentre il loro recupero resta in capo alla
Regione, che provvede direttamente tramite i propri Uffici.
Con rinvio a regolamento, si prevede che l'anticipazione possa
essere totale o parziale, limiti di reddito e di durata. Le
condizioni economiche del soggetto richiedente sono valutate in
termini complessivi e sulla base del criterio ISE-FVG. Infine, si
prevedono nuove funzioni per il Tutore pubblico dei minori.
Riflettendo sulla situazione sociale che si sta vivendo, il
consigliere ha reso noto che nel 2002, in relazione alla
violazione degli obblighi di assistenza familiare, l'Autorità
giudiziaria ha iniziato 130 azioni penali, ma sono tanti i casi
di mancata denuncia.
Per quanto riguarda il provvedimento stralciato, spiegato da
Carlo Monai (Citt), anche qui si propone l'erogazione anticipata
delle somme destinate al mantenimento del minore qualora non
siano corrisposte dall'obbligato nei termini stabiliti
dall'Autorità giudiziaria. Non ha diritto, però, alla prestazione
il genitore affidatario che convive con il genitore obbligato al
mantenimento e, tra l'altro, ci deve essere un provvedimento
giudiziario che stabilisca importo e modalità di contribuzione.
L'assegno - e qui sta la principale differenza con l'altra
proposta - è anticipato in misura tale da garantire il
raggiungimento del "reddito di cittadinanza" previsto nella legge
regionale 6/2006 all'articolo 59: l'affidatario non ha diritto al
reddito di cittadinanza in quanto l'assegno di mantenimento gli
fa superare il tetto massimo; in realtà non percepisce alcun
assegno perché il coniuge è insolvente; la Regione interviene a
coprire la differenza tra il reddito reale e quello di
cittadinanza.
Le funzioni amministrative relative all'intervento di assistenza
spettano al Servizio sociale dei Comuni. Con regolamento sono
stabiliti: modalità per la domanda; attribuzione della
prestazione; la decorrenza e la durata della prestazione;
accertamento della permanenza dei requisiti e perdita del
diritto; modalità di rimborso ai Comuni.
Il problema maggiore che aveva portato allo stralcio, ovvero il
recupero di quanto erogato, deve ancora essere risolto - ha
anticipato Monai - in quanto si sta valutando l'ipotesi di non
porlo a carico dell'Ufficio legale della Regione, ma
dell'Esattoria. Per il consigliere, rimane comunque l'esigenza di
non andare a creare un'ulteriore legge, bensì emendare la stessa
legge regionale 6 sul welfare oppure la più recente sulla
famiglia.
Prossimamente, la Commissione approfondirà l'argomento con i
soggetti coinvolti nella questione.