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PDCI: Zorzini su asilo nido in lingua slovena di Gorizia

05.07.2006
17:10
(ACON) Trieste, 05 lug - COM/AB - Intervenendo in Aula sull'articolato relativo all'assestamento di bilancio - così Bruna Zorzini, consigliera regionale del PDCI, in una nota - ho iniziato il mio discorso in lingua slovena, stigmatizzando il fatto che la maggioranza dei miei colleghi, sia della Casa delle Libertà che del centrosinistra avessero ormai instaurato la prassi di non collegarsi al sistema di traduzione simultanea.

Questo comportamento diventa discriminatorio, in quanto inficia la possibilità dei colleghi appartenenti alla minoranza di esercitare un loro diritto acquisito, ma anche la loro stessa facoltà di intraprendere un confronto dialettico reciproco in tempo reale. Proprio per questa ragione, per essere da loro subito capita, ho continuato in italiano, dicendo che i loro interventi contrari al finanziamento dell'asilo nido con lingua d'insegnamento slovena a Gorizia hanno scatenando una gazzarra indegna che ha fatto ripiombare l'Aula in un clima di cui mi avevano resa avvezza nel quinquennio precedente.

Come allora - aggiunge Zorzini - anche adesso il centrodestra è incapace di capire che in uno stato di diritto le leggi vanno applicate. In questo caso, non solo le leggi di tutela della minoranza, ma trattati internazionali e leggi puntuali dello Stato normano il funzionamento delle scuole con lingua d'insegnamento slovena della nostra regione. Gli asili nido, pur non facendo parte del sistema scolastico, sono comunque un servizio educativo. In questo senso è giusto che ci sia un'offerta adeguata anche per la popolazione slovena ed è giusto che la Regione abbia risposto a una sollecitazione del Comune di Gorizia che ne era sprovvisto.

Questa - conclude Zorzini - è quindi per me una misura qualificante della finanziaria, per la quale mi sono adoperata in prima persona. Se un altro giorno si vorrà parlare di asili nido bilingui o asili nido per la popolazione friulana o tedesca, sarà giusto confrontarsi in maniera propositiva su queste questioni che però non devono essere usate in una sorta di guerra fra le minoranza.