IPR-MRE: Battellino, pari opportunità
(ACON) Trieste, 05 lug - COM/RC - La capogruppo in Consiglio
regionale di Intesa per la Regione, Alessandra Battellino,
appartenente al Movimento repubblicani europei (MRE), ha scritto
la seguente nota in relazione alla discussione in Aula sulle
iniziative per le pari opportunità inserite nel disegno di legge
sulle variazioni di bilancio:
«Ricordo che quando ero piccola c'era una canzone che aveva
questo ritornello: "Qualunque cosa faccio mi tirano le pietre".
La cantava a San Remo Antoine. Oggi, più matura di età, faccio
questa considerazione: "Basta che le donne parlino di pari
opportunità e gli uomini tirano le pietre". Questo accade anche
in Consiglio Regionale quando una donna prende la parola per
rivendicare il diritto per altre donne alla pari opportunità.
C'è di più: alcuni tiratori scelti, guarda caso siedono nelle
file di estrema destra, con un colpo (di pietra) cercano di
prendere ben quattro piccioni: affossare la politica pari
opportunità che l'Assessora Del Piero sta faticosamente cercando
di avviare; denigrare l'Associazione di promozione sociale no
profit "Sono Donna Scelgo Donna" che con valide azioni sta
portando avanti a centottantagradi una politica di parità fra
uomo e donna, coinvolgendo nelle proprie iniziative tutte le
donne da quelle che la politica non sanno cos'è a quelle che la
politica la interpretano nei vari schieramenti politici, da
destra a sinistra; fomentare nell'Istituzione regionale un clima
antifemminile propedeutico alla prossima legge elettorale con
l'obiettivo di marcare un territorio che è, e deve rimanere
maschile il più a lungo possibile e colpire chi con più
convinzione si batte affinché la parità fra uomo e donna si attui
in ogni luogo: nella famiglia, nel lavoro, nell'istituzione...
Zelig? No. Molto meglio o molto peggio a seconda dell'angolazione
da cui si guarda. Eppure ciò che le donne dicono in Aula richiama
spesso alla giustizia e alla democrazia, che non è attuata se
esclude dall'essere rappresentata nell'istituzione la metà dei
cittadini: quelli di sesso femminile. Senza alcun timore e alcuna
vergogna si taccia il lavoro e l'impegno delle donne per le
donne come operazioni politiche clientelari, quasi ad personam e
contra personam, quindi da vietare.
Ma sì, possiamo pensare che il Codice da Vinci sia uno scherzo
della fantasia, ma se sei una donna...comunque, qualunque cosa
dici o fai, ti tirano le pietre».