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IPR-MRE: Battellino, pari opportunità

05.07.2006
19:15
(ACON) Trieste, 05 lug - COM/RC - La capogruppo in Consiglio regionale di Intesa per la Regione, Alessandra Battellino, appartenente al Movimento repubblicani europei (MRE), ha scritto la seguente nota in relazione alla discussione in Aula sulle iniziative per le pari opportunità inserite nel disegno di legge sulle variazioni di bilancio:

«Ricordo che quando ero piccola c'era una canzone che aveva questo ritornello: "Qualunque cosa faccio mi tirano le pietre". La cantava a San Remo Antoine. Oggi, più matura di età, faccio questa considerazione: "Basta che le donne parlino di pari opportunità e gli uomini tirano le pietre". Questo accade anche in Consiglio Regionale quando una donna prende la parola per rivendicare il diritto per altre donne alla pari opportunità.

C'è di più: alcuni tiratori scelti, guarda caso siedono nelle file di estrema destra, con un colpo (di pietra) cercano di prendere ben quattro piccioni: affossare la politica pari opportunità che l'Assessora Del Piero sta faticosamente cercando di avviare; denigrare l'Associazione di promozione sociale no profit "Sono Donna Scelgo Donna" che con valide azioni sta portando avanti a centottantagradi una politica di parità fra uomo e donna, coinvolgendo nelle proprie iniziative tutte le donne da quelle che la politica non sanno cos'è a quelle che la politica la interpretano nei vari schieramenti politici, da destra a sinistra; fomentare nell'Istituzione regionale un clima antifemminile propedeutico alla prossima legge elettorale con l'obiettivo di marcare un territorio che è, e deve rimanere maschile il più a lungo possibile e colpire chi con più convinzione si batte affinché la parità fra uomo e donna si attui in ogni luogo: nella famiglia, nel lavoro, nell'istituzione...

Zelig? No. Molto meglio o molto peggio a seconda dell'angolazione da cui si guarda. Eppure ciò che le donne dicono in Aula richiama spesso alla giustizia e alla democrazia, che non è attuata se esclude dall'essere rappresentata nell'istituzione la metà dei cittadini: quelli di sesso femminile. Senza alcun timore e alcuna vergogna si taccia il lavoro e l'impegno delle donne per le donne come operazioni politiche clientelari, quasi ad personam e contra personam, quindi da vietare.

Ma sì, possiamo pensare che il Codice da Vinci sia uno scherzo della fantasia, ma se sei una donna...comunque, qualunque cosa dici o fai, ti tirano le pietre».