Dichiarazione Tesini su referendum Cinto Caomaggiore
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Intervenendo nell'ambito del
dibattito riapertosi con la proposizione, in Consiglio regionale,
di un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione
affinché, nel rispetto della legge del dispositivo referendario
si adoperi quanto prima per il riconoscimento della legittima
aspirazione espressa dai cittadini di Cinto Caomaggiore, il
presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
Alessandro Tesini ha dichiarato:
"Con il pronunciamento al referendum del 26 e 27 marzo la
popolazione di Cinto Caomaggiore ha espresso la volontà - come
consentito e previsto dalla Costituzione - che il suo Comune
passi a far parte amministrativamente e territorialmente della
Regione Friuli Venezia Giulia. Una volontà che, nell'iter del
procedimento avviatosi con il referendum, andrà sicuramente
tenuta nella giusta considerazione.
Ora, come previsto dalla procedura normativa, spetta alle
Istituzioni pronunciarsi. Siamo in attesa infatti che il Governo
presenti il previsto disegno di legge costituzionale sul quale i
Consigli regionali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia
dovranno esprimere il loro motivato parere.
Ci adopereremo affinché questo avvenga al più presto, perché la
prolungata incertezza non conviene a nessuno. In attesa di essere
interpellati formalmente sarebbe bene astenersi dal prendere
posizioni che potrebbero alimentare inutili polemiche.
Il pronunciamento del Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia sull'ordine del giorno presentato in occasione
dell'assestamento del bilancio della Regione 2006, non può e non
deve essere visto come una "sfida" alla Regione Veneto, alla
quale siamo fortemente legati storicamente e culturalmente da
sempre e ancor più oggi, da importanti progetti infrastrutturali
e di sviluppo economico che consentiranno alle imprese e alle
popolazioni dei rispettivi territori di crescere e di rimanere
una delle "locomotive" del sistema economica italiano.
E ancora di più siamo legati dal perseguimento di comuni
obiettivi di riforma istituzionale nel Paese e in Europa".