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Dichiarazione Tesini su referendum Cinto Caomaggiore

06.07.2006
11:58
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Intervenendo nell'ambito del dibattito riapertosi con la proposizione, in Consiglio regionale, di un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione affinché, nel rispetto della legge del dispositivo referendario si adoperi quanto prima per il riconoscimento della legittima aspirazione espressa dai cittadini di Cinto Caomaggiore, il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini ha dichiarato:

"Con il pronunciamento al referendum del 26 e 27 marzo la popolazione di Cinto Caomaggiore ha espresso la volontà - come consentito e previsto dalla Costituzione - che il suo Comune passi a far parte amministrativamente e territorialmente della Regione Friuli Venezia Giulia. Una volontà che, nell'iter del procedimento avviatosi con il referendum, andrà sicuramente tenuta nella giusta considerazione.

Ora, come previsto dalla procedura normativa, spetta alle Istituzioni pronunciarsi. Siamo in attesa infatti che il Governo presenti il previsto disegno di legge costituzionale sul quale i Consigli regionali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia dovranno esprimere il loro motivato parere. Ci adopereremo affinché questo avvenga al più presto, perché la prolungata incertezza non conviene a nessuno. In attesa di essere interpellati formalmente sarebbe bene astenersi dal prendere posizioni che potrebbero alimentare inutili polemiche.

Il pronunciamento del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia sull'ordine del giorno presentato in occasione dell'assestamento del bilancio della Regione 2006, non può e non deve essere visto come una "sfida" alla Regione Veneto, alla quale siamo fortemente legati storicamente e culturalmente da sempre e ancor più oggi, da importanti progetti infrastrutturali e di sviluppo economico che consentiranno alle imprese e alle popolazioni dei rispettivi territori di crescere e di rimanere una delle "locomotive" del sistema economica italiano.

E ancora di più siamo legati dal perseguimento di comuni obiettivi di riforma istituzionale nel Paese e in Europa".