UDC: Molinaro e Salvador su investimenti per la sanità
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - "E' di poche settimane fa il
roboante annuncio, da parte della Giunta regionale, di un piano
di investimenti per il Servizio sanitario regionale per il
completamento delle strutture edilizie e per le attrezzature, per
complessivi 1.632 milioni di euro in dieci anni, da realizzare
con finanziamenti in conto capitale (solo 500 milioni) e per il
resto tramite leasing e il project financing".
"Già in sede di approvazione della finanziaria 2006 avevamo
evidenziato come lo strumento del leasing non fosse il più idoneo
per finanziare questo tipo di investimenti, sia per i costi, sia
per l'iter assai complesso e farraginoso nella sua attuazione,
ribadendo come la strada maestra fosse quella del ricorso
all'indebitamento".
"Ricorrere al leasing comporta un aumento della spesa corrente
del SSR di ulteriori 100 milioni di euro annui per trent'anni: un
peso non sopportabile per il settore sanitario regionale con il
rischio di dover ridurre i servizi".
"Per quanto riguarda le difficoltà operative di questo tipo di
strumenti, basti ricordare solo la nota vicenda del carcere di
Pordenone, da realizzarsi in leasing, da tempo incagliata a
Bruxelles".
"Nonostante queste nostre perplessità, abbiamo proposto in sede
di assestamento di bilancio, come UDC - affermano i consiglieri
Roberto Molinaro e Maurizio Salvador - ulteriori strumenti di
finanziamento degli investimenti, quali il leasing back e la
costituzione di fondi patrimoniali ad apporto pubblico, con
riferimento all'intero patrimonio immobiliare regionale, con
l'intento di mettere in condizione la Giunta regionale di
accelerare il piano di investimenti programmato".
"La Giunta regionale ha presentato, con l'assessore Beltrame, un
emendamento che raccoglieva la nostra proposta in maniera quasi
totale, salvo vedersi poi imporre dal relatore diessino di
maggioranza sul provvedimento, Petris, il ritiro dell'emendamento
e la bocciatura della proposta UDC".
"Davvero un bell'esempio di coesione e di chiarezza di propositi
con la conseguenza che i cittadini e gli operatori continueranno,
in particolare a Trieste, Udine, Pordenone, ad aspettare ancora
per lungo tempo nuovi e dignitosi locali e attrezzature adeguate.
In questo contesto, ancora più incomprensibile appare
l'atteggiamento di alcune forze della Casa delle Libertà, in
primis Forza Italia, che nella passata legislatura nazionale
hanno utilizzato, a man bassa, questo tipo di strumenti, salvo
poi contestarli in sede regionale."