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UDC: Molinaro e Salvador su investimenti per la sanità

06.07.2006
12:38
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - "E' di poche settimane fa il roboante annuncio, da parte della Giunta regionale, di un piano di investimenti per il Servizio sanitario regionale per il completamento delle strutture edilizie e per le attrezzature, per complessivi 1.632 milioni di euro in dieci anni, da realizzare con finanziamenti in conto capitale (solo 500 milioni) e per il resto tramite leasing e il project financing".

"Già in sede di approvazione della finanziaria 2006 avevamo evidenziato come lo strumento del leasing non fosse il più idoneo per finanziare questo tipo di investimenti, sia per i costi, sia per l'iter assai complesso e farraginoso nella sua attuazione, ribadendo come la strada maestra fosse quella del ricorso all'indebitamento".

"Ricorrere al leasing comporta un aumento della spesa corrente del SSR di ulteriori 100 milioni di euro annui per trent'anni: un peso non sopportabile per il settore sanitario regionale con il rischio di dover ridurre i servizi".

"Per quanto riguarda le difficoltà operative di questo tipo di strumenti, basti ricordare solo la nota vicenda del carcere di Pordenone, da realizzarsi in leasing, da tempo incagliata a Bruxelles".

"Nonostante queste nostre perplessità, abbiamo proposto in sede di assestamento di bilancio, come UDC - affermano i consiglieri Roberto Molinaro e Maurizio Salvador - ulteriori strumenti di finanziamento degli investimenti, quali il leasing back e la costituzione di fondi patrimoniali ad apporto pubblico, con riferimento all'intero patrimonio immobiliare regionale, con l'intento di mettere in condizione la Giunta regionale di accelerare il piano di investimenti programmato".

"La Giunta regionale ha presentato, con l'assessore Beltrame, un emendamento che raccoglieva la nostra proposta in maniera quasi totale, salvo vedersi poi imporre dal relatore diessino di maggioranza sul provvedimento, Petris, il ritiro dell'emendamento e la bocciatura della proposta UDC".

"Davvero un bell'esempio di coesione e di chiarezza di propositi con la conseguenza che i cittadini e gli operatori continueranno, in particolare a Trieste, Udine, Pordenone, ad aspettare ancora per lungo tempo nuovi e dignitosi locali e attrezzature adeguate. In questo contesto, ancora più incomprensibile appare l'atteggiamento di alcune forze della Casa delle Libertà, in primis Forza Italia, che nella passata legislatura nazionale hanno utilizzato, a man bassa, questo tipo di strumenti, salvo poi contestarli in sede regionale."