Venezia: Tesini a seminario su federalismo fiscale (1)
(ACON) Venezia, 07 lug - AB - Le prospettive politiche e i
problemi tecnici del federalismo fiscale sono i temi sui quali si
sono confrontati a Venezia, a palazzo Franchetti, Governo,
Regioni italiane ed europee in un seminario organizzato dal
Consiglio regionale del Veneto, in collaborazione con la
Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali italiani.
I lavori sono stati introdotti dal presidente del Consiglio del
Veneto Marino Finozzi e le conclusioni sono state tratte da
Alessandro Tesini, presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia e coordinatore della Conferenza.
Questo è il primo appuntamento di rilevanza che coinvolge il
sistema delle Regioni per discutere delle regole istituzionali
dopo il referendum costituzionale, ha esordito Tesini. Tutti
hanno riconosciuto l'evidenza dell'esito, ma altrettanto generale
è la convinzione che ora, su basi nuove e diverse da quelle
finora perseguite senza esito, vada ripreso il percorso
riformatore. Il Paese ha dimostrato una attenzione, un interesse,
una consapevolezza da pochi messa in conto e attesa. Tra questi
non ci sono le Assemblee regionali che, 16 su 20, hanno -anche
per ragioni opposte - promosso la richiesta di referendum
costituzionale, per la prima volta nella storia repubblicana.
A maggior ragione è importante l'incontro a Venezia, nella sola
Regione dove - assieme alla Lombardia - ha prevalso la richiesta
di conferma della riforma. Siamo qui a riprendere le fila di un
ragionamento in una realtà da sempre sensibile ai temi del
federalismo, di quello fiscale ora particolarmente, per costruire
assieme le condizioni per una convergenza sui contenuti ma
innanzitutto sul metodo della riforma.
Perché è vero - così ancora Tesini - che siamo in ritardo e che
alcuni nodi - il federalismo fiscale introdotto nel 2001 con il
nuovo articolo 119 della Costituzione - da troppo aspettano
soluzione. Ma è soprattutto vero che, se non ci si mette
d'accordo sul metodo, quel ritardo può solo aumentare con le
conseguenze negative prevedibili.
Per queste ragioni il dibattito di Venezia darà un grande
contributo ad avviare quel processo che, da settembre in poi,
deve consentire al Parlamento, al Governo - in sintonia forte con
le Regioni, gli Enti locali e le parti sociali - di studiare
l'agenda delle priorità e di trovare le strade concretamente e
realisticamente percorribili, sapendo resistere alla facile, ma
velleitaria aspirazione alla "grande riforma", ma senza alcun
minimalismo rinunciatario, in quanto c'è bisogno di incidere
profondamente sulle cose.
Tesini si è detto tra coloro che considerano la Convenzione la
via maestra per assicurare autorevolezza ed efficacia a una
riforma condivisa, rispettosa delle responsabilità istituzionali,
ma anche coerente con i principi della leale collaborazione. Se
dovesse risultare impercorribile o se si dovessero preferire
altre soluzioni, è però chiaro che non si può rinunciare alle
condizioni di un confronto capace di assicurare non solo il
necessario consenso, ma anche la individuazione delle migliori
soluzioni.
Perché il metodo Convenzione? si è chiesto. Non è una
rivisitazione in chiave contemporanea dell'Assemblea costituente.
Conveniano tutti che non vi sono le condizioni per quella
necessaria temperie culturale che è la conditio sine qua non del
metodo costituente. Lo stesso presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano ha sottolineato la necessità che le riforme debbano
essere riposte concrete e puntuali nella rivisitazione del Titolo
V e dunque non disegni organici di revisione costituzionale, di
cui non c'é la necessità.
Il metodo Convenzione - ha aggiunto - risponde inoltre alla
necessità di catalizzare al massimo il contributo di tutti gli
attori coinvolti. Un metodo di partecipazione ampio ma regolato e
disciplinato. Un metodo di lavoro che tiene conto della maturità
delle nostre comunità, del nostro stare in Europa, dell'essere
cittadini oggi.
Quanto al federalismo fiscale - ha affermato Tesini - qui non si
tratta di rifare, ma di attuare la riforma del 2001 e non ancora
attuata. Su di essa si è fatto poco ma si è scritto molto: le
idee dovrebbero essere chiare e ci si dovrebbe concentrare,
invece, sulle ragioni che l'hanno fin qui frenata.
(segue - immagini e intervista alle tv)