Venezia: Tesini a seminario su federalismo fiscale (2)
(ACON) Venezia, 07 lug - AB - Per la verità - ed è profetico
dirlo a Venezia - c'è da brindare allo scampato pericolo. La
riforma del 2005, bocciata dal referendum, conteneva due
autentiche perle. La prima introduceva all'articolo 119 il
vincolo a non aumentare complessivamente la pressione fiscale,
che è un autentico non-senso. Se il vincolo intendeva dire che il
trasferimento di competenze da Stato a Regioni ed Enti locali
deve avvenire senza aumento di costi, si tratta di una previsione
pleonastica perché già prevista dalla legge ordinaria. Se invece
si intendeva porre un vincolo assoluto alla pressione tributaria,
è di tutta evidenza che questo avrebbe significato la umiliazione
di qualsiasi autonomia fiscale per le Regioni e gli Enti locali.
La seconda era la previsione di soppressione del 3° comma
dell'art. 116 che - dopo aver definitivamente riconosciuto e
quindi "blindato" le Regioni ad autonomia speciale - introduce
forme interessanti e nuove di regionalismo dinamico, riconoscendo
anche alle Regioni ordinarie - sentiti gli Enti locali - la
possibilità di negoziare con lo Stato nuove competenze attribuite
con legge del Parlamento. L'iniziativa può essere presa dalla
Regione ma anche dal Governo.
Su queste basi si può guardare ad una nuova, avanzata e
costruttiva, stagione di rapporti tra Regioni ordinarie e ad
autonomia speciale. Attenzione quindi, ha ammonito, a porre
l'asticella del confronto nella contrapposizione della specialità
con le Regioni a statuto ordinario. Non bisogna portare il
confronto su questo terreno di gioco, perché si rischia ancora
una volta di amplificare lo scontro ideologico a scapito della
concretezza. Dobbiamo indivisuare invece i meccanismi che possono
rilanciare le nostre comunità salvaguardando e promuovendo le
rispettive differenze. In altre parole, il telaio della
bicicletta lo studiamo insieme, poi ognuno la personalizza come
può e vuole. Sarebbe un errore rinchiuderci nei nostri recinti di
confine. Del resato, abbiamo avviato il percorso delle macro
regioni: Veneto e Friuli Venezia Giulia sono impegnate nella
costruzione della Euroregione, non dobbiamo tornare indietro.
Con questa nuova intesa, dove nessuno perde e nessuno lucra a
spese dell'altro - ha concluso Tesini - si può rilanciare nel
Paese e in Europa quel Nord Est che tante basi comuni ha nella
cultura, nelle tradizioni, nella vocazione alla crescita e allo
sviluppo.
Nel corso del seminario si sono susseguiti interventi di
costituzionalisti - Luca Antonini e Mario Bertolissi
dell'università di Padova -di docenti di scienza delle finanze -
Giuseppe Vitaletti dell'università di Viterbo, già presidente
dell'Alta Commissione di studio sul federalismo fiscale - dei
presidenti dei Consigli regionali di Piemonte, Puglia e Molise,
dei Parlamenti della Catalogna (Spagna) Ernest Benach e del Land
del Baden-Wuerttemberg (Germania) Peter Straub e del
sottosegretario di Stato al Ministero per lo Sviluppo economico
Paolo Giaretta.
(fine)