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Venezia: Tesini a seminario su federalismo fiscale (2)

07.07.2006
16:25
(ACON) Venezia, 07 lug - AB - Per la verità - ed è profetico dirlo a Venezia - c'è da brindare allo scampato pericolo. La riforma del 2005, bocciata dal referendum, conteneva due autentiche perle. La prima introduceva all'articolo 119 il vincolo a non aumentare complessivamente la pressione fiscale, che è un autentico non-senso. Se il vincolo intendeva dire che il trasferimento di competenze da Stato a Regioni ed Enti locali deve avvenire senza aumento di costi, si tratta di una previsione pleonastica perché già prevista dalla legge ordinaria. Se invece si intendeva porre un vincolo assoluto alla pressione tributaria, è di tutta evidenza che questo avrebbe significato la umiliazione di qualsiasi autonomia fiscale per le Regioni e gli Enti locali. La seconda era la previsione di soppressione del 3° comma dell'art. 116 che - dopo aver definitivamente riconosciuto e quindi "blindato" le Regioni ad autonomia speciale - introduce forme interessanti e nuove di regionalismo dinamico, riconoscendo anche alle Regioni ordinarie - sentiti gli Enti locali - la possibilità di negoziare con lo Stato nuove competenze attribuite con legge del Parlamento. L'iniziativa può essere presa dalla Regione ma anche dal Governo.

Su queste basi si può guardare ad una nuova, avanzata e costruttiva, stagione di rapporti tra Regioni ordinarie e ad autonomia speciale. Attenzione quindi, ha ammonito, a porre l'asticella del confronto nella contrapposizione della specialità con le Regioni a statuto ordinario. Non bisogna portare il confronto su questo terreno di gioco, perché si rischia ancora una volta di amplificare lo scontro ideologico a scapito della concretezza. Dobbiamo indivisuare invece i meccanismi che possono rilanciare le nostre comunità salvaguardando e promuovendo le rispettive differenze. In altre parole, il telaio della bicicletta lo studiamo insieme, poi ognuno la personalizza come può e vuole. Sarebbe un errore rinchiuderci nei nostri recinti di confine. Del resato, abbiamo avviato il percorso delle macro regioni: Veneto e Friuli Venezia Giulia sono impegnate nella costruzione della Euroregione, non dobbiamo tornare indietro.

Con questa nuova intesa, dove nessuno perde e nessuno lucra a spese dell'altro - ha concluso Tesini - si può rilanciare nel Paese e in Europa quel Nord Est che tante basi comuni ha nella cultura, nelle tradizioni, nella vocazione alla crescita e allo sviluppo.

Nel corso del seminario si sono susseguiti interventi di costituzionalisti - Luca Antonini e Mario Bertolissi dell'università di Padova -di docenti di scienza delle finanze - Giuseppe Vitaletti dell'università di Viterbo, già presidente dell'Alta Commissione di studio sul federalismo fiscale - dei presidenti dei Consigli regionali di Piemonte, Puglia e Molise, dei Parlamenti della Catalogna (Spagna) Ernest Benach e del Land del Baden-Wuerttemberg (Germania) Peter Straub e del sottosegretario di Stato al Ministero per lo Sviluppo economico Paolo Giaretta.

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