Concluso viaggio di studio in Israele della IV Commissione
(ACON) Trieste, 17 lug - AB - E' rientrata appena in tempo da
Israele la delegazione della IV Commissione del Consiglio
regionale, guidata da Uberto Fortuna Drossi (Citt), quando già la
crisi con il Libano stava precipitando.
Assieme ai dieci consiglieri di maggioranza e di opposizione, più
che di un viaggio - commenta Fortuna Drossi - ci siamo sentiti
rappresentanti del Friuli Venezia Giulia e, in parte, anche del
nostro Paese. Siamo stati ricevuti dalle massime cariche
istituzionali, abbiamo gettato le basi per future collaborazioni,
abbiamo acquisito conoscenze che, oltre ad arricchirci
personalmente, potremo trasferire nella nostra attività di
legislatori e mettere a servizio della collettività. L'acuirsi
della crisi dopo tanti anni di relativa tranquillità è stato però
il peggior modo di concludere un'esperienza che si era annunciata
di straordinario interesse.
Basti pensare alle prospettive che potrebbero aprirsi per il
turismo, commenta Fortuna Drossi: un israeliano su due fa almeno
un viaggio all'anno e la metà di questi turisti ripete quasi
subito l'esperienza. C'è una forte richiesta di montagna, ma
anche di cultura, di enogastronomia, preferibilmente kasher,
ossia con cibi prodotti secondo la legge religiosa ebraica, tanto
che già ci sono produttori regionali specializzati proprio nel
metodo kasher che attraverso Israele potrebbero aprire i confini
di altri Stati del mondo dove vivono comunità ebraiche.
La delegazione, ricevuta a Tel Aviv dall'ambasciatore italiano
Sandro De Bernardin e da diversi consiglieri d'ambasciata, ha
approfondito anche altri aspetti, come la grande voglia di
Israele di confrontarsi sul piano della ricerca scientifica e
tecnologica incentivando gli scambi tra istituti, proprio quegli
istituti che sono presenti numerosi nella nostra regione e
nell'area giuliana in modo particolare.
Del turismo si è già detto, ma nel concreto l'ambasciatore ha
anticipato che il 6 e 7 febbraio del 2007 si terrà a Tel Aviv la
più importante rassegna dedicata al turismo, un'occasione che
sarebbe bene cogliere, ma che soprattutto dovrebbe vederci pronti
a presentare un'offerta in linea con le esigenze di un turismo
sempre più importante.
Se su questo versante si potrebbero aprire sviluppi interessanti,
altrettanto non si può dire per gli scambi commerciali. Il porto
di Haifa, le cui strutture sono state visitate dalla Commissione
pochi giorni prima che Hezbollah ne facesse uno degli obiettivi
dei suoi missili, da diversi anni non vede un interlocutore dalla
nostra regione, in particolare da Trieste. E questo, ha detto il
presidente dell'autorità portuale Amos Uzani, nonostante Haifa si
senta interlocutore naturale con il nostro versante e guardi con
grande interesse al Nord-Est, dove al momento intrattiene
rapporti soltanto con l'interporto di Verona e dai prossimi
giorni con il porto di Venezia. Israele non vuol mettere in
competizione nessuno, ha precisato, ma vedrebbe bene un sistema
più vasto capace di un'offerta coordinata e diversificata, anche
perché vi è una forte propensione a investire all'estero.
Tra i successivi incontri istituzionali, particolarmente proficui
sono stati quelli al ministero degli Affari esteri e alla
Knesset, il Parlamento israeliano, dove la Commissione è stata
ricevuta dal vicepresidente Izhak Ziv e da altri due esponenti
parlamentari.
Un capitolo a parte è stata, infine, la visita-percorso all'Yad
Vashem, l'istituto per la rimembranza, al termine della quale è
stata deposta una corona nel sacello e acceso il fuoco del
ricordo, un omaggio che prima della delegazione regionale era
stato portato dall'ex vice presidente del Consiglio dei ministri
Gianfranco Fini. L'istituto, è stato loro spiegato, è impegnato a
dare un nome alle vittime dell'olocausto che ancora non lo hanno.
Proprio il nome era la prima cosa che il nazismo toglieva: ridare
il nome, è stato detto, è ridare loro vita e dignità.
Abbiamo messo in atto una specie di diplomazia degli enti locali,
ha commentato in conclusione Fortuna Drossi. Dopo questa
esperienza sarà importante che l'Esecutivo venga messo nelle
condizioni di attivare tutti quei canali che ci sono stati
sollecitati per costruire su nuove basi un positivo rapporto con
Israele.