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Concluso viaggio di studio in Israele della IV Commissione

17.07.2006
13:38
(ACON) Trieste, 17 lug - AB - E' rientrata appena in tempo da Israele la delegazione della IV Commissione del Consiglio regionale, guidata da Uberto Fortuna Drossi (Citt), quando già la crisi con il Libano stava precipitando.

Assieme ai dieci consiglieri di maggioranza e di opposizione, più che di un viaggio - commenta Fortuna Drossi - ci siamo sentiti rappresentanti del Friuli Venezia Giulia e, in parte, anche del nostro Paese. Siamo stati ricevuti dalle massime cariche istituzionali, abbiamo gettato le basi per future collaborazioni, abbiamo acquisito conoscenze che, oltre ad arricchirci personalmente, potremo trasferire nella nostra attività di legislatori e mettere a servizio della collettività. L'acuirsi della crisi dopo tanti anni di relativa tranquillità è stato però il peggior modo di concludere un'esperienza che si era annunciata di straordinario interesse.

Basti pensare alle prospettive che potrebbero aprirsi per il turismo, commenta Fortuna Drossi: un israeliano su due fa almeno un viaggio all'anno e la metà di questi turisti ripete quasi subito l'esperienza. C'è una forte richiesta di montagna, ma anche di cultura, di enogastronomia, preferibilmente kasher, ossia con cibi prodotti secondo la legge religiosa ebraica, tanto che già ci sono produttori regionali specializzati proprio nel metodo kasher che attraverso Israele potrebbero aprire i confini di altri Stati del mondo dove vivono comunità ebraiche.

La delegazione, ricevuta a Tel Aviv dall'ambasciatore italiano Sandro De Bernardin e da diversi consiglieri d'ambasciata, ha approfondito anche altri aspetti, come la grande voglia di Israele di confrontarsi sul piano della ricerca scientifica e tecnologica incentivando gli scambi tra istituti, proprio quegli istituti che sono presenti numerosi nella nostra regione e nell'area giuliana in modo particolare.

Del turismo si è già detto, ma nel concreto l'ambasciatore ha anticipato che il 6 e 7 febbraio del 2007 si terrà a Tel Aviv la più importante rassegna dedicata al turismo, un'occasione che sarebbe bene cogliere, ma che soprattutto dovrebbe vederci pronti a presentare un'offerta in linea con le esigenze di un turismo sempre più importante.

Se su questo versante si potrebbero aprire sviluppi interessanti, altrettanto non si può dire per gli scambi commerciali. Il porto di Haifa, le cui strutture sono state visitate dalla Commissione pochi giorni prima che Hezbollah ne facesse uno degli obiettivi dei suoi missili, da diversi anni non vede un interlocutore dalla nostra regione, in particolare da Trieste. E questo, ha detto il presidente dell'autorità portuale Amos Uzani, nonostante Haifa si senta interlocutore naturale con il nostro versante e guardi con grande interesse al Nord-Est, dove al momento intrattiene rapporti soltanto con l'interporto di Verona e dai prossimi giorni con il porto di Venezia. Israele non vuol mettere in competizione nessuno, ha precisato, ma vedrebbe bene un sistema più vasto capace di un'offerta coordinata e diversificata, anche perché vi è una forte propensione a investire all'estero.

Tra i successivi incontri istituzionali, particolarmente proficui sono stati quelli al ministero degli Affari esteri e alla Knesset, il Parlamento israeliano, dove la Commissione è stata ricevuta dal vicepresidente Izhak Ziv e da altri due esponenti parlamentari.

Un capitolo a parte è stata, infine, la visita-percorso all'Yad Vashem, l'istituto per la rimembranza, al termine della quale è stata deposta una corona nel sacello e acceso il fuoco del ricordo, un omaggio che prima della delegazione regionale era stato portato dall'ex vice presidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini. L'istituto, è stato loro spiegato, è impegnato a dare un nome alle vittime dell'olocausto che ancora non lo hanno. Proprio il nome era la prima cosa che il nazismo toglieva: ridare il nome, è stato detto, è ridare loro vita e dignità.

Abbiamo messo in atto una specie di diplomazia degli enti locali, ha commentato in conclusione Fortuna Drossi. Dopo questa esperienza sarà importante che l'Esecutivo venga messo nelle condizioni di attivare tutti quei canali che ci sono stati sollecitati per costruire su nuove basi un positivo rapporto con Israele.