UDC/LN caccia nelle zone Sic, Zps e Iba
(ACON) Trieste, 17 lug - COM/AB - "Quali provvedimenti intende
adottare l'Amministrazione regionale per consentire alle riserve
di caccia di operare entro direttive certe e legittime in ordine
alle condizioni di esercitabilità della caccia nelle zone Sic,
Zps e Iba per evitare l'insorgere di contenzioni e l'assunzione
di responsabilità personali dovute all'incongrua amministrativa
regionale?"
E' una delle richieste contenute in una interrogazione presentata
dai consiglieri regionali Roberto Molinaro e Giorgio Venier
Romano dell'UDC e Claudio Violino della Lega Nord.
"Con nota del vicedirettore centrale, la Direzione centrale
risorse agricole, naturali, forestali e montagna - affermano i
tre consiglieri - ha risposto ai quesiti posti da dieci riserve
di caccia e da quattro distretti venatori in ordine alle
condizioni di esercitabilità della caccia nelle zone Sic (siti di
interesse comunitario), Zps (zone di protezione speciale) e Iba
(siti di Natura 2000), anche a seguito di una ordinanza del
Consiglio di Stato".
"La risposta - sottolineano - sintetizza il quadro legislativo e
giurisprudenziale della materia, ma la prima parte è
pedissequamente copiata dall'appello della CONFAVI
(Confederazione delle attività venatorie italiane) contenuto in
un comunicato stampa del 31 maggio scorso. Inoltre - proseguono -
in ordine ai quesiti presentati, non è data alcuna risposta
puntuale, ma è soltanto descritto lo stato di trattazione di una
pluralità di norme statali di dubbia diretta applicazione nel
territorio regionale".
"In ordine, poi, al possibile assoggettamento dei regolamenti di
gestione faunistica alla valutazione di incidenza, si demanda
alla responsabilità delle riserve l'attivazione di tale procedura
qualora ritengano di rilevare elementi di incidenza significativi
della componente faunistica. Riteniamo che tale comportamento da
parte dell'Amministrazione regionale sia inaccettabile - dicono
Molinaro, Venier Romano e Violino - per i contenuti evidenziati,
frutto di valutazioni altrui acriticamente fatte proprie dagli
uffici regionali, e per gli obblighi incidentalmente evidenziati,
non sostenibili dalle singole riserve di caccia e soprattutto
foriere di responsabilità anche penalmente sanzionabili".
I tre consiglieri regionali chiedono di sapere anche "quale sia
la valutazione in ordine al comportamento dei responsabili
dell'Amministrazione regionale circa le informazioni fornite ai
presidenti dei distretti venatori" e quali provvedimenti intenda
adottare per permettere loro di agire all'interno di direttive
certe e legittime.