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UDC/LN caccia nelle zone Sic, Zps e Iba

17.07.2006
14:52
(ACON) Trieste, 17 lug - COM/AB - "Quali provvedimenti intende adottare l'Amministrazione regionale per consentire alle riserve di caccia di operare entro direttive certe e legittime in ordine alle condizioni di esercitabilità della caccia nelle zone Sic, Zps e Iba per evitare l'insorgere di contenzioni e l'assunzione di responsabilità personali dovute all'incongrua amministrativa regionale?"

E' una delle richieste contenute in una interrogazione presentata dai consiglieri regionali Roberto Molinaro e Giorgio Venier Romano dell'UDC e Claudio Violino della Lega Nord.

"Con nota del vicedirettore centrale, la Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna - affermano i tre consiglieri - ha risposto ai quesiti posti da dieci riserve di caccia e da quattro distretti venatori in ordine alle condizioni di esercitabilità della caccia nelle zone Sic (siti di interesse comunitario), Zps (zone di protezione speciale) e Iba (siti di Natura 2000), anche a seguito di una ordinanza del Consiglio di Stato".

"La risposta - sottolineano - sintetizza il quadro legislativo e giurisprudenziale della materia, ma la prima parte è pedissequamente copiata dall'appello della CONFAVI (Confederazione delle attività venatorie italiane) contenuto in un comunicato stampa del 31 maggio scorso. Inoltre - proseguono - in ordine ai quesiti presentati, non è data alcuna risposta puntuale, ma è soltanto descritto lo stato di trattazione di una pluralità di norme statali di dubbia diretta applicazione nel territorio regionale".

"In ordine, poi, al possibile assoggettamento dei regolamenti di gestione faunistica alla valutazione di incidenza, si demanda alla responsabilità delle riserve l'attivazione di tale procedura qualora ritengano di rilevare elementi di incidenza significativi della componente faunistica. Riteniamo che tale comportamento da parte dell'Amministrazione regionale sia inaccettabile - dicono Molinaro, Venier Romano e Violino - per i contenuti evidenziati, frutto di valutazioni altrui acriticamente fatte proprie dagli uffici regionali, e per gli obblighi incidentalmente evidenziati, non sostenibili dalle singole riserve di caccia e soprattutto foriere di responsabilità anche penalmente sanzionabili".

I tre consiglieri regionali chiedono di sapere anche "quale sia la valutazione in ordine al comportamento dei responsabili dell'Amministrazione regionale circa le informazioni fornite ai presidenti dei distretti venatori" e quali provvedimenti intenda adottare per permettere loro di agire all'interno di direttive certe e legittime.