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Tesini: progetto CAPIRE per migliorare ricadute leggi

18.07.2006
17:45
(ACON) Trieste, 18 lug - MPB - Capire se un provvedimento legislativo era adeguato agli scopi prefissati, se è stato applicato correttamente ed ha dato i risultati attesi, se è stato compreso dalla collettività, è un'esigenza assolutamente bipartisan che si sta facendo sempre più strada.

Che le Assemblee legislative possano svolgere una azione di valutazione e controllo sulle politiche e gli interventi regionali, intesa come verifica delle attese e stima degli effetti, è un'idea che da qualche tempo si è fatta largo in diversi Consigli regionali e il tema è stato dibattuto a Trieste in un incontro nell'Aula consiliare dedicato al Progetto CAPIRE, iniziativa promossa dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali che, sotto l'acronimo di Controllo delle Assemblee sulle politiche e gli interventi regionali, intende elaborare idee, strategie e nuovi strumenti per migliorare la capacità di controllo sull'attuazione delle leggi valutandone l'efficacia.

Organizzato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, che ha aderito al progetto, e dal Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione, l'incontro ha offerto l'opportunità di una riflessione che si è sviluppata intorno agli interventi del presidente del Consiglio Alessandro Tesini, dei consiglieri Sergio Dressi e Annamaria Menosso, presidente e componente il Comitato, dell'assessore all'organizzazione Gianni Pecol Cominotto e degli esperti del progetto Alberto Martini e Marco Sisti, che ne hanno illustrato i contenuti sulla scorta dell'esperienza già maturata in alcune Regioni, tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.

In alcuni Statuti regionali la valutazione delle politiche è citata fra le funzioni fondamentali dell'Assemblea legislativa, in diverse leggi regionali sono state introdotte le clausole valutative, sono stati costituiti organismi politici con il compito di promuovere strumenti innovativi. L'obiettivo è dare maggior incisività al lavoro delle Assemblee legislative - ha affermato Tesini - e migliorarne le ricadute. Così la regola base è delegificare, dare miglior qualità alle leggi, concertare questi processi nella convinzione che i risultati si vedranno già nel medio periodo, a tutto beneficio di comunità e cittadini. Un modo - ha insistito - per qualificare il parlamentarismo.

Sbaglia però chi pensa che tutto questo sia riconducibile a una mera funzione di controllo e di valutazione, pur necessaria - ha ribadito Tesini - perché guardare avanti significa attuare momenti di verifica e di stima degli effetti.

Richiamando il cambiamento apportato dalla legge elettorale nelle regioni, in virtù della quale Consigli e Giunte hanno assunto nuove e diverse responsabilità, l'assessore Pecol Cominotto ha sostenuto che alla fine il giudice sui risultati è sempre il cittadino elettore. Proprio per questa assunzione di responsabilità il politico deve conoscere l'efficacia delle leggi e degli altri strumenti propri della democrazia.

Posto che il Consiglio regionale è impegnato a comprendere sempre meglio l'impatto delle leggi che produce - ha allora detto Tesini - il Governo dovrebbe valutare i suoi risultati rispetto al programma sul quale ha ottenuto la fiducia degli elettori. E' coerente, si è chiesto il presidente, che per l'attuazione del programma della maggioranza il personale della Direzione dell'agricoltura conti 750 persone, compresi i 200 forestali, e che la Direzione della Sanità e delle Politiche sociali ne conti una sessantina?

Sergio Dressi ha quindi sottolineato come il lavoro del Comitato per la legislazione abbia consentito di superare la diffidenza nei confronti delle clausole valutative, utile strumento per dimostrare validità e carenze di una legge e per indicare le correzioni da apportare: un risultato tutt'altro che minimale, che viene ottenuto grazie a una grande collaborazione tra consiglieri di maggioranza e di opposizione.

E' importante sottrarre questa particolare attività - ha infine detto Annamaria Menosso - alla polemica tra maggioranza e opposizione, sicuramente non per togliere il sale alla dialettica o far venir meno il confronto politico, ma per focalizzare l'attenzione su un impegno più ambizioso e produttivo.

(immagini alle tv)