Tesini: progetto CAPIRE per migliorare ricadute leggi
(ACON) Trieste, 18 lug - MPB - Capire se un provvedimento
legislativo era adeguato agli scopi prefissati, se è stato
applicato correttamente ed ha dato i risultati attesi, se è stato
compreso dalla collettività, è un'esigenza assolutamente
bipartisan che si sta facendo sempre più strada.
Che le Assemblee legislative possano svolgere una azione di
valutazione e controllo sulle politiche e gli interventi
regionali, intesa come verifica delle attese e stima degli
effetti, è un'idea che da qualche tempo si è fatta largo in
diversi Consigli regionali e il tema è stato dibattuto a Trieste
in un incontro nell'Aula consiliare dedicato al Progetto CAPIRE,
iniziativa promossa dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli
regionali che, sotto l'acronimo di Controllo delle Assemblee
sulle politiche e gli interventi regionali, intende elaborare
idee, strategie e nuovi strumenti per migliorare la capacità di
controllo sull'attuazione delle leggi valutandone l'efficacia.
Organizzato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
che ha aderito al progetto, e dal Comitato per la legislazione,
il controllo e la valutazione, l'incontro ha offerto
l'opportunità di una riflessione che si è sviluppata intorno agli
interventi del presidente del Consiglio Alessandro Tesini, dei
consiglieri Sergio Dressi e Annamaria Menosso, presidente e
componente il Comitato, dell'assessore all'organizzazione Gianni
Pecol Cominotto e degli esperti del progetto Alberto Martini e
Marco Sisti, che ne hanno illustrato i contenuti sulla scorta
dell'esperienza già maturata in alcune Regioni, tra cui Piemonte,
Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.
In alcuni Statuti regionali la valutazione delle politiche è
citata fra le funzioni fondamentali dell'Assemblea legislativa,
in diverse leggi regionali sono state introdotte le clausole
valutative, sono stati costituiti organismi politici con il
compito di promuovere strumenti innovativi. L'obiettivo è dare
maggior incisività al lavoro delle Assemblee legislative - ha
affermato Tesini - e migliorarne le ricadute. Così la regola base
è delegificare, dare miglior qualità alle leggi, concertare
questi processi nella convinzione che i risultati si vedranno già
nel medio periodo, a tutto beneficio di comunità e cittadini. Un
modo - ha insistito - per qualificare il parlamentarismo.
Sbaglia però chi pensa che tutto questo sia riconducibile a una
mera funzione di controllo e di valutazione, pur necessaria - ha
ribadito Tesini - perché guardare avanti significa attuare
momenti di verifica e di stima degli effetti.
Richiamando il cambiamento apportato dalla legge elettorale nelle
regioni, in virtù della quale Consigli e Giunte hanno assunto
nuove e diverse responsabilità, l'assessore Pecol Cominotto ha
sostenuto che alla fine il giudice sui risultati è sempre il
cittadino elettore. Proprio per questa assunzione di
responsabilità il politico deve conoscere l'efficacia delle leggi
e degli altri strumenti propri della democrazia.
Posto che il Consiglio regionale è impegnato a comprendere sempre
meglio l'impatto delle leggi che produce - ha allora detto Tesini
- il Governo dovrebbe valutare i suoi risultati rispetto al
programma sul quale ha ottenuto la fiducia degli elettori. E'
coerente, si è chiesto il presidente, che per l'attuazione del
programma della maggioranza il personale della Direzione
dell'agricoltura conti 750 persone, compresi i 200 forestali, e
che la Direzione della Sanità e delle Politiche sociali ne conti
una sessantina?
Sergio Dressi ha quindi sottolineato come il lavoro del Comitato
per la legislazione abbia consentito di superare la diffidenza
nei confronti delle clausole valutative, utile strumento per
dimostrare validità e carenze di una legge e per indicare le
correzioni da apportare: un risultato tutt'altro che minimale,
che viene ottenuto grazie a una grande collaborazione tra
consiglieri di maggioranza e di opposizione.
E' importante sottrarre questa particolare attività - ha infine
detto Annamaria Menosso - alla polemica tra maggioranza e
opposizione, sicuramente non per togliere il sale alla dialettica
o far venir meno il confronto politico, ma per focalizzare
l'attenzione su un impegno più ambizioso e produttivo.
(immagini alle tv)