CR: mozione attività venatoria in ZPS e SIC, discussione (6)
(ACON) Trieste, 25 lug - MPB - La Regione deve puntare alla
tutela della biodiversità più che a esprimere vincoli, ha detto
Uberto Fortuna Drossi (Citt) aprendo la discussione generale, e
ha affermato di comprendere parzialmente le osservazioni della
mozione perché la norma europea non vieta la caccia ai fini
produttivi, purché tutto sia regolamentato da un piano di
gestione la cui definizione è fondamentale. Da qui la proposta a
riformulare la mozione.
Anche per Renzo Petris (DS), il tema sollevato non appartiene
alla sensibilità della sola opposizione, ma serve un ragionamento
ponderato che analizzi gli aspetti strutturali, il processo
amministrativo, ovvero l'organizzazione, e quindi l'attuazione.
Prima di ogni norma di chiusura bisogna lavorare sui piani di
gestione, anche in funzione del futuro piano di sviluppo rurale
(2007-2013).
Se la tutela dell'ambiente e della biodiversità è un bene che
appartiene a tutti, altrettanto condiviso dovrebbe essere il
principio della trasparenza nella pubblica amministrazione,
perché senza chiarezza i comportamenti sono più labili,
sottolinea Roberto Molinaro (UDC) convenendo con le indicazioni
della mozione ed evidenziando la mancanza di condizioni
giuridiche perché la legge nazionale trovi trasposizione
automatica nelle ZPS e nei SIC. Oltre alproblema della gestione,
va anche affrontato quello della esatta ubicazione e dimensione
di tali aree.
Non solo l'attività venatoria ma anche le altre attività presenti
nelle ZPS e nei SIC sono a rischio, per Mirko Spacapan (Margh)
per il quale essere proprietari di terreno in area SIC non deve
essere un danno economico, ma motivo di orgoglio e di
convenienza economico. Non blocco di attività su ZPS e SIC ma
valorizzazione di quello che lì c'è e si fa, solo così la
popolazione potrà condividere.
Bruno Di Natale (AN), ricordando il valore dell'azione dei
cacciatori anche per la tutela ambientale (ad esempio in
occasione dell'influenza aviaria) ha evidenziato l'importanza di
precisare minutamente ubicazione di SIC e ZPS e delle attività da
poter fare.
Per Piero Colussi (Citt), il passo perché SIC e ZPS
effettivamente aree di tutela, è l'approvazione dei piani di
gestione che sono strumenti di concertazione: un percorso non
necessariamente semplice che richiede un buon livello di
mediazione, ma il problema non può essere rimandato.
Per l'assessore alle risorse agricole Enzo Marsilio il tema
richiamato dalla mozione non è solo politico, è complesso ed è
stato ulteriormente complicato dall'applicazione delle norme. E'
stato sollecitato un coinvolgimento dei due ministri
dell'agricoltura e dell'ambiente per definire una proposta da
portare all'attenzione della Conferenza Stato-Regioni su questa
materia. Come assessori regionali si è deciso di attendere i
risultati di questo incontro per inserire le decisioni delle
Regioni in un quadro di più ampia condivisione, per superare
questo ostacolo. Dall'approfondimento giuridico svolto dalla
Regione non emerge l'automatismo per l'applicazione dei divieti.
Isidoro Gottardo (FI) si era dichiarato a favore della mozione e
contro il I° ordine del giorno, presentato nel frattempo dalla
sola maggioranza, in quanto era sparito il termine del mese di
settembre e ne era stato introdotto uno più generico.