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CR: ddl risorse agricole, relazioni Galasso e Venier Romano (9)

25.07.2006
17:02
(ACON) Trieste, 25 lug - MPB - Non rappresenta qualcosa di strategico o di organico per i settori dell'agricoltura,della pesca, dell'ambiente e della montagna su cui interviene e, in alcuni casi, le norme proposte sono di forte impatto per i vincoli imposti o le agevolazioni introdotte.

Il giudizio del Consigliere Daniele Galasso (FI), relatore di minoranza, è negativo anche per quanto riguarda le profonde modifiche al testo originario che la Giunta regionale ha prodotto con emendamenti e articoli aggiuntivi. Critico anche sulle limitazioni per i consiglieri a presentare in Commissione emendamenti o articoli aggiuntivi, derivate dall'applicazione del nuovo regolamento interno del Consiglio: è accaduto infatti - ha evidenziato Galasso - che siano stati dichiarati inammissibili tutti gli emendamenti ritenuti estranei alla competenza della Commissione anche se riguardanti articoli del ddl in discussione.

Il relatore di minoranza ha quindi evidenziato le principali criticità e suggerito correttivi.

L'art. 1 scardina il criterio della Giunta circa l'adeguata compartecipazione dei privati nelle iniziative finanziate con contributi regionali, innalzando il contributo pubblico dal 50 al 90 per cento per gli interventi a favore della minoranza slovena, e creando una disparità di trattamento. L'auspicio è che la percentuale non superi l'80%.

Limiti da fissare anche per il finanziamento, come previsto all'art. 2, di iniziative con le somme residue di programmi finanziati in precedenza.

Critiche sono state espresse sia sull'estensione dell'accesso al sistema informativo agricolo (art. 4) che sulla disciplina della pesca del novellame (art. 5) da destinare agli allevamenti: in natura la percentuale di larve che diventano avanotti è dello 0,01% mentre con le tecniche di allevamento la sopravvivenza sale al 20%, e sebbene la produzione in allevamento comporti costi maggiori rispetto alla cattura in laguna di questo materiale che va a ripopolare tutto l'Alto Adriatico, sono indispensabili norme guida di tutela per la stesura del regolamento di disciplina di tale pesca.

Esprimendo condivisione sugli articoli dal 9 al 18, Galasso ha indicato l'opportunità di correggere la norma sulla pesca sportiva in acque pubbliche (art. 19) e quella sulla raccolta dei funghi epigei (art. 21) per le troppe diverse modalità e tipologie di autorizzazioni previste.

Sui Magredi del Cellina (art. 22 e 23), infine, per Galasso la norma rincorre e sorpassa la procedura di infrazione aperta dall'Ue per il mancato rispetto degli obblighi ambientali, passando da un tutto permesso a un tutto vietato. Meglio, per il consigliere, mitigare con una serie di emendamenti, l'impatto dei divieti.

Anche per il consigliere relatore di minoranza Giorgio Venier Romano (UDC), il disegno di legge ha costituito un banco di prova per l'applicazione del nuovo Regolamento, evidenziando limiti e problematiche, ed inoltre contraddice le dichiarazioni dell'Amministrazione regionale di volere la semplificazione legislativa adottando testi unici ed evitando leggi omnibus.

Poche le norme urgenti contenute già nel testo originario, sottolinea Venier Romano, mentre sono presenti intere parti di leggi di settore che - dice - sarebbe stato opportuno presentare come testi autonomi, per dignità legislativa e più facile fruibilità da parte dei futuri utenti.

Una situazione tutt'altro che migliorata nell'iter del ddl, con la presentazione di ulteriori emendamenti che, seppure in parte condivisibili, hanno trasformato questo testo omnibus in un vestito di Arlecchino - ha commentato Venier Romano ricordando alcuni punti di forte contrarietà e auspicando un miglioramento in Aula.

(segue)