CR: ddl risorse agricole, relazioni Galasso e Venier Romano (9)
(ACON) Trieste, 25 lug - MPB - Non rappresenta qualcosa di
strategico o di organico per i settori dell'agricoltura,della
pesca, dell'ambiente e della montagna su cui interviene e, in
alcuni casi, le norme proposte sono di forte impatto per i
vincoli imposti o le agevolazioni introdotte.
Il giudizio del Consigliere Daniele Galasso (FI), relatore di
minoranza, è negativo anche per quanto riguarda le profonde
modifiche al testo originario che la Giunta regionale ha prodotto
con emendamenti e articoli aggiuntivi. Critico anche sulle
limitazioni per i consiglieri a presentare in Commissione
emendamenti o articoli aggiuntivi, derivate dall'applicazione del
nuovo regolamento interno del Consiglio: è accaduto infatti - ha
evidenziato Galasso - che siano stati dichiarati inammissibili
tutti gli emendamenti ritenuti estranei alla competenza della
Commissione anche se riguardanti articoli del ddl in discussione.
Il relatore di minoranza ha quindi evidenziato le principali
criticità e suggerito correttivi.
L'art. 1 scardina il criterio della Giunta circa l'adeguata
compartecipazione dei privati nelle iniziative finanziate con
contributi regionali, innalzando il contributo pubblico dal 50 al
90 per cento per gli interventi a favore della minoranza slovena,
e creando una disparità di trattamento. L'auspicio è che la
percentuale non superi l'80%.
Limiti da fissare anche per il finanziamento, come previsto
all'art. 2, di iniziative con le somme residue di programmi
finanziati in precedenza.
Critiche sono state espresse sia sull'estensione dell'accesso al
sistema informativo agricolo (art. 4) che sulla disciplina della
pesca del novellame (art. 5) da destinare agli allevamenti: in
natura la percentuale di larve che diventano avanotti è dello
0,01% mentre con le tecniche di allevamento la sopravvivenza sale
al 20%, e sebbene la produzione in allevamento comporti costi
maggiori rispetto alla cattura in laguna di questo materiale che
va a ripopolare tutto l'Alto Adriatico, sono indispensabili norme
guida di tutela per la stesura del regolamento di disciplina di
tale pesca.
Esprimendo condivisione sugli articoli dal 9 al 18, Galasso ha
indicato l'opportunità di correggere la norma sulla pesca
sportiva in acque pubbliche (art. 19) e quella sulla raccolta dei
funghi epigei (art. 21) per le troppe diverse modalità e
tipologie di autorizzazioni previste.
Sui Magredi del Cellina (art. 22 e 23), infine, per Galasso la
norma rincorre e sorpassa la procedura di infrazione aperta
dall'Ue per il mancato rispetto degli obblighi ambientali,
passando da un tutto permesso a un tutto vietato. Meglio, per il
consigliere, mitigare con una serie di emendamenti, l'impatto dei
divieti.
Anche per il consigliere relatore di minoranza Giorgio Venier
Romano (UDC), il disegno di legge ha costituito un banco di prova
per l'applicazione del nuovo Regolamento, evidenziando limiti e
problematiche, ed inoltre contraddice le dichiarazioni
dell'Amministrazione regionale di volere la semplificazione
legislativa adottando testi unici ed evitando leggi omnibus.
Poche le norme urgenti contenute già nel testo originario,
sottolinea Venier Romano, mentre sono presenti intere parti di
leggi di settore che - dice - sarebbe stato opportuno presentare
come testi autonomi, per dignità legislativa e più facile
fruibilità da parte dei futuri utenti.
Una situazione tutt'altro che migliorata nell'iter del ddl, con
la presentazione di ulteriori emendamenti che, seppure in parte
condivisibili, hanno trasformato questo testo omnibus in un
vestito di Arlecchino - ha commentato Venier Romano ricordando
alcuni punti di forte contrarietà e auspicando un miglioramento
in Aula.
(segue)