Inaugurata mostra su Tina Modotti
(ACON) Trieste, 26 lug - MPB - Omaggio nella sede del Consiglio
regionale alla fotografa friulana Tina Modotti, con l'apertura,
negli spazi dei Passi Perduti, dell'esposizione fotografica "Tina
Modotti. Una fragil vida" e con la presentazione del DVD "Que
viva Tina" che resterà visitabile fino alla fine di settembre.
Una grande personalità, animata da una forte passione politica,
una donna che, in anni difficili per queste battaglie, si spese
per i valori dell'uguaglianza, della libertà, della democrazia ed
ella solidarietà, e una maestra della fotografia - ha detto il
vicepresidente dell'Assemblea regionale Carlo Monai inaugurando
la mostra, presente l'assessore alla cultura Roberto Antonaz.
All'esposizione - ha aggiunto Monai - che il Consiglio regionale
ha organizzato con Cinemazero di Pordenone in occasione dei 110
anni dalla nascita di Tina Modotti, a Udine, il 17 agosto 1896,
si affianca anche l'iniziativa, proposta dal Comitato tina
Modotti di Udine e assolta dal Consiglio regionale nel 2005, di
intervenire per la ristrutturazione della tomba della Modotti a
Città del Messico, nel Pantheon De Dolores: un monumento sul
quale furono incise le parole del poeta Pablo Neruda per la sua
morte, avvenuta nel 1942.
E anche il DVD, realizzato da Cinemazero insieme alla Cineteca
del Friuli e contenente il documentario di cui la Modotti è stata
interprete, è testimonianza ulteriore della sua ricca
personalità.
L'esposizione proposta in Consiglio regionale in una settantina
di fotografie, suddivise in quattro filoni - Tina in California,
Tina a Hollywood, Tina in Messico e Tina in Europa - ricostruisce
la straordinaria vicenda artistica e la non comune vicenda umana
della fotografa.
Dei contenuti della rassegna ha parlato il consigliere regionale
Piero Colussi, nella sua veste di curatore della mostra insieme
al fotografo Gianni Pignat che di Tina Modotti ha inseguito le
tracce in tutti i Paesi (Austria, Germania, Messico, Russia,
Cuba, Spagna, Francia) in cui ella è vissuta, raccogliendo
testimonianze e documentazioni che ne hanno evidenziato il
profilo di personalità di grande forza e al tempo stesso di
grande discrezione.
Una settantina le foto esposte, molte delle quali realizzate in
sette anni, dal 1923 al 1930, e nelle quali scrive una pagina
importante della fotografia. A parte i primi ritratti di lei
eseguiti da altri fotografi, le foto successive documentano
l'iniziale ricerca formale a cui Tina si è dedicata e
l'attenzione successiva alla condizione umana.
A corredo della mostra anche una serie di pannelli con testi
tratti dal carteggio che Tina ebbe con Edward Weston, suo maestro
e con il quale condivise ideali e un pezzo di vita. In uno di
questi è riportato uno dei due saggi che la Modotti scrisse sulla
fotografia.
Per l'assessore Antonaz, che ricordato anche al mostra che la
Provincia di Roma ha dedicato questa primavera alla Modotti nel
complesso del Vittoriano, bisogna far conoscere di più qui in
Friuli Venezia Giulia questa friulana - emigrante, operaia,
autodidatta, artista, rivoluzionaria, femminista, anticipatrice
dei tempi - che è così conosciuta nel mondo e che rappresenta
tanto della sua terra.
(foto in e-mail; immagini alle tv)