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Inaugurata mostra su Tina Modotti

26.07.2006
15:23
(ACON) Trieste, 26 lug - MPB - Omaggio nella sede del Consiglio regionale alla fotografa friulana Tina Modotti, con l'apertura, negli spazi dei Passi Perduti, dell'esposizione fotografica "Tina Modotti. Una fragil vida" e con la presentazione del DVD "Que viva Tina" che resterà visitabile fino alla fine di settembre.

Una grande personalità, animata da una forte passione politica, una donna che, in anni difficili per queste battaglie, si spese per i valori dell'uguaglianza, della libertà, della democrazia ed ella solidarietà, e una maestra della fotografia - ha detto il vicepresidente dell'Assemblea regionale Carlo Monai inaugurando la mostra, presente l'assessore alla cultura Roberto Antonaz.

All'esposizione - ha aggiunto Monai - che il Consiglio regionale ha organizzato con Cinemazero di Pordenone in occasione dei 110 anni dalla nascita di Tina Modotti, a Udine, il 17 agosto 1896, si affianca anche l'iniziativa, proposta dal Comitato tina Modotti di Udine e assolta dal Consiglio regionale nel 2005, di intervenire per la ristrutturazione della tomba della Modotti a Città del Messico, nel Pantheon De Dolores: un monumento sul quale furono incise le parole del poeta Pablo Neruda per la sua morte, avvenuta nel 1942.

E anche il DVD, realizzato da Cinemazero insieme alla Cineteca del Friuli e contenente il documentario di cui la Modotti è stata interprete, è testimonianza ulteriore della sua ricca personalità.

L'esposizione proposta in Consiglio regionale in una settantina di fotografie, suddivise in quattro filoni - Tina in California, Tina a Hollywood, Tina in Messico e Tina in Europa - ricostruisce la straordinaria vicenda artistica e la non comune vicenda umana della fotografa.

Dei contenuti della rassegna ha parlato il consigliere regionale Piero Colussi, nella sua veste di curatore della mostra insieme al fotografo Gianni Pignat che di Tina Modotti ha inseguito le tracce in tutti i Paesi (Austria, Germania, Messico, Russia, Cuba, Spagna, Francia) in cui ella è vissuta, raccogliendo testimonianze e documentazioni che ne hanno evidenziato il profilo di personalità di grande forza e al tempo stesso di grande discrezione.

Una settantina le foto esposte, molte delle quali realizzate in sette anni, dal 1923 al 1930, e nelle quali scrive una pagina importante della fotografia. A parte i primi ritratti di lei eseguiti da altri fotografi, le foto successive documentano l'iniziale ricerca formale a cui Tina si è dedicata e l'attenzione successiva alla condizione umana.

A corredo della mostra anche una serie di pannelli con testi tratti dal carteggio che Tina ebbe con Edward Weston, suo maestro e con il quale condivise ideali e un pezzo di vita. In uno di questi è riportato uno dei due saggi che la Modotti scrisse sulla fotografia.

Per l'assessore Antonaz, che ricordato anche al mostra che la Provincia di Roma ha dedicato questa primavera alla Modotti nel complesso del Vittoriano, bisogna far conoscere di più qui in Friuli Venezia Giulia questa friulana - emigrante, operaia, autodidatta, artista, rivoluzionaria, femminista, anticipatrice dei tempi - che è così conosciuta nel mondo e che rappresenta tanto della sua terra.

(foto in e-mail; immagini alle tv)