UDC: Molinaro, raccolta funghi, più spese e burocrazia
(ACON) Trieste, 04 ago - COM/MPB - "Tra qualche settimana, non
appena sarà variato il regolamento, a seguito della modifica
della precedente legge, fortemente voluta dall'assessore Marsilio
e approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale, per le
migliaia di appassionati della raccolta funghi nel territorio
regionale, si profilano più burocrazia e più spese".
E' quanto dichiara in una nota il capogruppo dell'UDC in
Consiglio regionale, Roberto Molinaro.
"Infatti - spiega Molinaro - l'autorizzazione regionale si
otterrà di nuovo previo superamento di un colloquio per accertare
la conoscenza delle informazioni di base sui funghi e sul loro
habitat, mentre attualmente bastava la frequenza di un corso
specifico. Il titolare dell'autorizzazione, poi, dovrà
corrispondere tante tasse quanti sono i territori delle Comunità
Montane e del restante territorio provinciale nei quali vorrà
recarsi, e non più effettuare un unico versamento valido per
l'intero territorio regionale".
"Tale aggravio di costi non consentirà, comunque, di circolare
liberamente nei territori prescelti perché i privati proprietari
potranno, previa recinzione o tabellazione dei fondi, riservarsi
la raccolta dei funghi ovvero istituire riserve a pagamento. Se a
tali modificazioni, sicuramente fortemente penalizzanti per gli
appassionati, si aggiunge che la validità dei permessi temporanei
per coloro che non sono in possesso dell'autorizzazione regionale
è stata ridotta da due mesi a soli quindici giorni «una
tantum», vi è da chiedersi quale sia il vero obiettivo di questa
maggioranza regionale quando si parla di utilizzo delle risorse
naturali e di sviluppo".
"La tutela dei territori montani, in particolare, e delle
legittime aspettative di quelle popolazioni, è azione
comprensibile, ma - afferma ancora Molinaro - introdurre nella
raccolta dei funghi, che ha sicuramente la valenza di
completamento della offerta turistica, così tanti obblighi, è
controproducente e alla lunga foriero di contrapposizioni tra
parti del territorio regionale, decisamente inopportune".
"A meno che - conclude il consigliere - non si voglia che lo
slogan della promozione turistica regionale «ospiti di gente
unica» non debba essere inteso per il suo significato opposto,
perché così tante e contraddittorie limitazioni divengono una e
vera e propria vessazione per il visitatore del Friuli Venezia
Giulia".