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UDC: Molinaro, raccolta funghi, più spese e burocrazia

04.08.2006
17:45
(ACON) Trieste, 04 ago - COM/MPB - "Tra qualche settimana, non appena sarà variato il regolamento, a seguito della modifica della precedente legge, fortemente voluta dall'assessore Marsilio e approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale, per le migliaia di appassionati della raccolta funghi nel territorio regionale, si profilano più burocrazia e più spese".

E' quanto dichiara in una nota il capogruppo dell'UDC in Consiglio regionale, Roberto Molinaro.

"Infatti - spiega Molinaro - l'autorizzazione regionale si otterrà di nuovo previo superamento di un colloquio per accertare la conoscenza delle informazioni di base sui funghi e sul loro habitat, mentre attualmente bastava la frequenza di un corso specifico. Il titolare dell'autorizzazione, poi, dovrà corrispondere tante tasse quanti sono i territori delle Comunità Montane e del restante territorio provinciale nei quali vorrà recarsi, e non più effettuare un unico versamento valido per l'intero territorio regionale".

"Tale aggravio di costi non consentirà, comunque, di circolare liberamente nei territori prescelti perché i privati proprietari potranno, previa recinzione o tabellazione dei fondi, riservarsi la raccolta dei funghi ovvero istituire riserve a pagamento. Se a tali modificazioni, sicuramente fortemente penalizzanti per gli appassionati, si aggiunge che la validità dei permessi temporanei per coloro che non sono in possesso dell'autorizzazione regionale è stata ridotta da due mesi a soli quindici giorni «una tantum», vi è da chiedersi quale sia il vero obiettivo di questa maggioranza regionale quando si parla di utilizzo delle risorse naturali e di sviluppo".

"La tutela dei territori montani, in particolare, e delle legittime aspettative di quelle popolazioni, è azione comprensibile, ma - afferma ancora Molinaro - introdurre nella raccolta dei funghi, che ha sicuramente la valenza di completamento della offerta turistica, così tanti obblighi, è controproducente e alla lunga foriero di contrapposizioni tra parti del territorio regionale, decisamente inopportune".

"A meno che - conclude il consigliere - non si voglia che lo slogan della promozione turistica regionale «ospiti di gente unica» non debba essere inteso per il suo significato opposto, perché così tante e contraddittorie limitazioni divengono una e vera e propria vessazione per il visitatore del Friuli Venezia Giulia".