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UDC: Molinaro e Venier Romano su caccia e specialità regionale

08.08.2006
16:55
(ACON) Trieste, 08 ago - COM/MPB - "E' sicuramente un inaccettabile attentato alla specialità regionale, dato che la caccia e la pesca sono materie di competenza esclusiva per il Friuli Venezia Giulia, ma è soprattutto un metodo assolutamente sbagliato per affrontare questioni che sono complesse come la tutela della fauna selvatica, dove è necessario promuovere dialogo e condivisione e non azioni d'imperio. Per questo, come UDC, chiediamo ad Illy e alla sua maggioranza di tutelare la prerogativa della specialità regionale in tutte le sedi necessarie. Se non lo faranno, sarà evidente che il furore ideologico di alcuni e l'affermarsi di una nuova pseudo-cultura ambientalista hanno definitivamente cambiato i connotati di una Regione che è stata per anni all'avanguardia sia per la gestione venatoria, sia per la tutela dell'ambiente".

Commentano così i consiglieri regionali UDC Roberto Molinaro e Giorgio Venier Romano il decreto-legge concernente "disposizioni urgenti per assicurare l'adeguamento dell'ordinamento nazionale alla direttiva 79/409/CEE in materia di conservazione della fauna selvatica", approvato dal Consiglio dei ministri a tarda ora dello scorso venerdì 4 agosto.

"Certamente la prima mossa del Governo sulla delicata questione di rapporto tra attività venatoria e tutela e conservazione degli habitat naturali non può che preoccupare - sottolineano i consiglieri - dal momento che si è intervenuti, unilateralmente, con un decreto legge, senza nessun esame preventivo, peraltro obbligatorio, in Conferenza Stato-Regioni, con la volontà di cancellare ogni specificità nel territorio nazionale, sia nelle date di apertura della caccia in termini anticipati, sia per le specie cacciabili in deroga. Un'azione contro le leggi e disposizioni delle Regioni italiane e che l'Unione Europea non aveva, ad oggi, in alcun modo sanzionato; una decisione di sapore prettamente ideologico e neocentralista, dato che a suo fondamento non ci sono motivazioni né di carattere scientifico, né, tanto meno, di contrasto accertato con il quadro normativo europeo".

"Il Friuli Venezia Giulia - sottolineano ulteriormente i due esponenti centristi - è una delle poche Regioni italiane che ha il calendario venatorio e le deroghe per le specie fissate con legge per evitare l'estemporaneità delle decisioni e come scelta evidente di una considerazione adeguata del bene ambiente. E', questa, una condizione che va migliorata e non si possono accettare cancellazioni dall'alto, dovute alla volontà di accontentare quell'estremismo ambientalista oggi divenuto forza di governo".

"Difendere oggi le prerogative della specialità in questa materia significa essere lungimiranti e consapevoli che ciò che questa scelta del Governo annuncia è l'opposto del federalismo, che a parole si vuole attuare - concludono i consiglieri UDC Molinaro e Venier-Romano - con passi indietro addirittura rispetto all'attuale articolo 117 della Costituzione approvato proprio dalla sinistra-centro nel 2001. Perdere, oggi, pezzi di specialità, per acquiescenza con il «governo amico» significherebbe non essere più in grado di ridefinire, nei prossimi mesi, tutte la normativa in materia di attività venatoria, come recentemente deciso dalla Giunta regionale".