UDC: Molinaro e Venier Romano su caccia e specialità regionale
(ACON) Trieste, 08 ago - COM/MPB - "E' sicuramente un
inaccettabile attentato alla specialità regionale, dato che la
caccia e la pesca sono materie di competenza esclusiva per il
Friuli Venezia Giulia, ma è soprattutto un metodo assolutamente
sbagliato per affrontare questioni che sono complesse come la
tutela della fauna selvatica, dove è necessario promuovere
dialogo e condivisione e non azioni d'imperio. Per questo, come
UDC, chiediamo ad Illy e alla sua maggioranza di tutelare la
prerogativa della specialità regionale in tutte le sedi
necessarie. Se non lo faranno, sarà evidente che il furore
ideologico di alcuni e l'affermarsi di una nuova pseudo-cultura
ambientalista hanno definitivamente cambiato i connotati di una
Regione che è stata per anni all'avanguardia sia per la gestione
venatoria, sia per la tutela dell'ambiente".
Commentano così i consiglieri regionali UDC Roberto Molinaro e
Giorgio Venier Romano il decreto-legge concernente "disposizioni
urgenti per assicurare l'adeguamento dell'ordinamento nazionale
alla direttiva 79/409/CEE in materia di conservazione della fauna
selvatica", approvato dal Consiglio dei ministri a tarda ora
dello scorso venerdì 4 agosto.
"Certamente la prima mossa del Governo sulla delicata questione
di rapporto tra attività venatoria e tutela e conservazione degli
habitat naturali non può che preoccupare - sottolineano i
consiglieri - dal momento che si è intervenuti, unilateralmente,
con un decreto legge, senza nessun esame preventivo, peraltro
obbligatorio, in Conferenza Stato-Regioni, con la volontà di
cancellare ogni specificità nel territorio nazionale, sia nelle
date di apertura della caccia in termini anticipati, sia per le
specie cacciabili in deroga. Un'azione contro le leggi e
disposizioni delle Regioni italiane e che l'Unione Europea non
aveva, ad oggi, in alcun modo sanzionato; una decisione di sapore
prettamente ideologico e neocentralista, dato che a suo
fondamento non ci sono motivazioni né di carattere scientifico,
né, tanto meno, di contrasto accertato con il quadro normativo
europeo".
"Il Friuli Venezia Giulia - sottolineano ulteriormente i due
esponenti centristi - è una delle poche Regioni italiane che ha
il calendario venatorio e le deroghe per le specie fissate con
legge per evitare l'estemporaneità delle decisioni e come scelta
evidente di una considerazione adeguata del bene ambiente. E',
questa, una condizione che va migliorata e non si possono
accettare cancellazioni dall'alto, dovute alla volontà di
accontentare quell'estremismo ambientalista oggi divenuto forza
di governo".
"Difendere oggi le prerogative della specialità in questa materia
significa essere lungimiranti e consapevoli che ciò che questa
scelta del Governo annuncia è l'opposto del federalismo, che a
parole si vuole attuare - concludono i consiglieri UDC Molinaro e
Venier-Romano - con passi indietro addirittura rispetto
all'attuale articolo 117 della Costituzione approvato proprio
dalla sinistra-centro nel 2001. Perdere, oggi, pezzi di
specialità, per acquiescenza con il «governo amico»
significherebbe non essere più in grado di ridefinire, nei
prossimi mesi, tutte la normativa in materia di attività
venatoria, come recentemente deciso dalla Giunta regionale".