AN: Ritossa, provvedimenti inquinamento fiume Isonzo
(ACON) Trieste, 22 ago - COM/RC - L'inquinamento del fiume
Isonzo è di vecchia data - scrive il consigliere regionale di AN
Adriano Ritossa alla Giunta Illy - ed è da sempre attribuito al
torrente Corno, collettore dei liquami fognari civili e
industriali di Nova Gorica (Slovenia), ma deriva anche dal
pesante contributo proveniente dalle disfunzioni della fognatura
cittadina di Gorizia che in gran parte si immette nel torrente
Corno anziché confluire lungo la condotta di via Lungo Isonzo
Argentina, verso il depuratore cittadino, tanto da passare da 150
litri/secondo all'ingresso in Italia a 200 litri/secondo a
ridosso della SAFOG.
Il letto del torrente Corno, a ridosso della Valletta - aggiunge
Ritossa come informazione -, è naturale e quindi ghiaioso, e ciò
permette una facile infiltrazione nel terreno per percolazione in
acque putride che finiscono in falda. I dati di Goletta Verde
dimostrano che il fiume ha perso una classe di qualità biologica
(dalla 1^ alla 2^ classe) acquisendo una considerevole carica
microbica e virale che non permette ai cittadini di bagnarsi alle
sponde.
Visto che, entro il 15 settembre prossimo, gli esperti nominati
dalla Regione per l'elaborazione del Piano regionale generale
Tutela Acque presenteranno un quadro aggiornato della situazione
e si potrà, volendo, determinare gli adeguati correttivi, Ritossa
chiede siano effettuati controlli più frequenti all'inquinamento
delle acque superficiali; quale sia nei fatti la potenzialità del
depuratore fognario della città di Gorizia; quanti milioni di
euro l'Amministrazione regionale intenda stanziare per i
depuratori fognari che operano nella provincia goriziana, poiché
nella gran parte dei casi risultano obsoleti e non sempre
rispondenti alle esigenze e disposizioni legislative in essere.