Tesini: la Vojvodina (SRB) potrebbe entrare nei GECT
(ACON) Novi Sad (Serbia), 1 set - RC - I "Gruppi europei di
cooperazione territoriale" (GECT) offrono la possibilità di
creare entità legali inter-confinarie che portino avanti progetti
di cooperazione. In concreto, ciò significa parlare di
Euroregione, progetto che io sostengo fermamente e che sto
portando avanti seguendo ogni strada a mia disposizione. Con la
Provincia autonoma serba di Vojvodina il Friuli Venezia Giulia si
è impegnato, dal 2003, con un Protocollo di intesa: ecco che
questo può essere riempito anche di iniziative che vadano verso
l'entrata di questa realtà nei GECT.
L'accordo di stabilizzazione non è un salvacondotto sufficiente
per l'entrata di un Paese nell'Unione europea. La Serbia deve
prima collaborare con il Tribunale dell'Aja per risolvere le sue
questioni internazionali ancora aperte e adeguarsi ai principi su
cui l'UE si regge.
E' partendo da questi due incipit che il presidente del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessandro Tesini, a nome di
tutti i presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni
d'Italia, ha preso parte alla due giorni (1 e 2 settembre) che si
tiene a Novi Sad (Serbia), capitale della Provincia autonoma di
Vojvodina, durante la quale si è discusso del ruolo che le
Regioni di confine rivestono nell'integrazione europea.
Organizzatore dell'incontro, il presidente della Provincia, Bojan
Kostres, a sua volta ricevuto a Trieste nell'aprile scorso.
Siamo in cerca di maggiore autonomia e credibilità
internazionale, e voi siete una realtà da cui possiamo imparare
molto - ebbe a dire Kostres allora. Desideriamo oggi continuare
ad apprendere come muoverci all'interno della nostra nuova
indipendenza per essere sempre più autonomi rispetto al Governo
centrale di Belgrado, ma senza perdere di vista chi ci sta ai
confini e dunque le regole dell'Unione europea - ha ribadito a
Novi Sad, aprendo i lavori nella sede dell'Assemblea.
Dopo le relazioni dei rappresentanti rispettivamente del
Parlamento europeo, dell'Assemblea delle Regioni d'Europa, del
Comitato delle Regioni dell'Unione europea e del Congresso delle
autorità locali e regionali del Comitato d'Europa, è stato del
presidente Tesini il compito di trarre le fila dei lavori.
E' mia intenzione portare contributi concreati alla Vojvodina.
Anche la mia Regione è una terra di confine come questa Vi sono
diverse ragioni del perché della cooperazione interregionale - ha
quindi spiegato il presidente -, dal superamento delle barriere
nazionali alla promozione dello sviluppo in aree periferiche,
alla stabilità politica. L'UE aiuta a valorizzare questo ruolo,
supportando tutte le aree di confine come obiettivo di coesione
tra i suoi Paesi membri e tra quelli futuri candidati, come la
Serbia. Nella programmazione finanziaria UE 2007-2013, le risorse
per la cooperazione internazionale interregionale sono state
aumentate del 40%, ma anche i singoli Stati devono fare la
propria parte.
A volte le Regioni si trovano ad avere Governi nazionali che
limitano eccessivamente la libertà di cooperare, perciò
importante per loro è ottenere regolamentazioni che consentano
maggiore autonomia.
Tra i punti di partenza della collaborazione interregionale,
Tesini ha poi citato il miglioramento delle infrastrutture di
trasporto e di comunicazione; il trasferimento di know how; lo
sviluppo di attività di business, di istruzione, di formazione e
ricerca, inclusa quella in campo sanitario; l'integrazione del
mercato del lavoro; comuni politiche ambientali e di difesa da
minacce che non si arrestano ai confini.
Il maggior contributo che le Regioni come la vostra e come la mia
potranno portare all'integrazione europea - ha concluso il
presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia - sarà
l'insegnamento di una nuova forma/capacità di governo.
(foto in e-mail)