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Tesini: la Vojvodina (SRB) potrebbe entrare nei GECT

01.09.2006
13:50
(ACON) Novi Sad (Serbia), 1 set - RC - I "Gruppi europei di cooperazione territoriale" (GECT) offrono la possibilità di creare entità legali inter-confinarie che portino avanti progetti di cooperazione. In concreto, ciò significa parlare di Euroregione, progetto che io sostengo fermamente e che sto portando avanti seguendo ogni strada a mia disposizione. Con la Provincia autonoma serba di Vojvodina il Friuli Venezia Giulia si è impegnato, dal 2003, con un Protocollo di intesa: ecco che questo può essere riempito anche di iniziative che vadano verso l'entrata di questa realtà nei GECT.

L'accordo di stabilizzazione non è un salvacondotto sufficiente per l'entrata di un Paese nell'Unione europea. La Serbia deve prima collaborare con il Tribunale dell'Aja per risolvere le sue questioni internazionali ancora aperte e adeguarsi ai principi su cui l'UE si regge.

E' partendo da questi due incipit che il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessandro Tesini, a nome di tutti i presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni d'Italia, ha preso parte alla due giorni (1 e 2 settembre) che si tiene a Novi Sad (Serbia), capitale della Provincia autonoma di Vojvodina, durante la quale si è discusso del ruolo che le Regioni di confine rivestono nell'integrazione europea. Organizzatore dell'incontro, il presidente della Provincia, Bojan Kostres, a sua volta ricevuto a Trieste nell'aprile scorso.

Siamo in cerca di maggiore autonomia e credibilità internazionale, e voi siete una realtà da cui possiamo imparare molto - ebbe a dire Kostres allora. Desideriamo oggi continuare ad apprendere come muoverci all'interno della nostra nuova indipendenza per essere sempre più autonomi rispetto al Governo centrale di Belgrado, ma senza perdere di vista chi ci sta ai confini e dunque le regole dell'Unione europea - ha ribadito a Novi Sad, aprendo i lavori nella sede dell'Assemblea.

Dopo le relazioni dei rappresentanti rispettivamente del Parlamento europeo, dell'Assemblea delle Regioni d'Europa, del Comitato delle Regioni dell'Unione europea e del Congresso delle autorità locali e regionali del Comitato d'Europa, è stato del presidente Tesini il compito di trarre le fila dei lavori.

E' mia intenzione portare contributi concreati alla Vojvodina. Anche la mia Regione è una terra di confine come questa Vi sono diverse ragioni del perché della cooperazione interregionale - ha quindi spiegato il presidente -, dal superamento delle barriere nazionali alla promozione dello sviluppo in aree periferiche, alla stabilità politica. L'UE aiuta a valorizzare questo ruolo, supportando tutte le aree di confine come obiettivo di coesione tra i suoi Paesi membri e tra quelli futuri candidati, come la Serbia. Nella programmazione finanziaria UE 2007-2013, le risorse per la cooperazione internazionale interregionale sono state aumentate del 40%, ma anche i singoli Stati devono fare la propria parte.

A volte le Regioni si trovano ad avere Governi nazionali che limitano eccessivamente la libertà di cooperare, perciò importante per loro è ottenere regolamentazioni che consentano maggiore autonomia.

Tra i punti di partenza della collaborazione interregionale, Tesini ha poi citato il miglioramento delle infrastrutture di trasporto e di comunicazione; il trasferimento di know how; lo sviluppo di attività di business, di istruzione, di formazione e ricerca, inclusa quella in campo sanitario; l'integrazione del mercato del lavoro; comuni politiche ambientali e di difesa da minacce che non si arrestano ai confini.

Il maggior contributo che le Regioni come la vostra e come la mia potranno portare all'integrazione europea - ha concluso il presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia - sarà l'insegnamento di una nuova forma/capacità di governo.

(foto in e-mail)