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UDC: Salvador e Fasan, aiutare le scuole in montagna

13.09.2006
17:03
(ACON) Trieste, 13 set - COM/RC - I consiglieri regionali dell'UDC Maurizio Salvador e Gina Fasan hanno depositato un'interpellanza sul futuro delle scuole nei Comuni montani.

Secondo indiscrezioni diffuse dalla stampa nei giorni scorsi - scrivono i due consiglieri - da parte del Governo ci sarebbe l'intenzione di procedere ad una semplificazione dell'apparato scolastico, per motivi evidentemente di spesa che andrebbe a interessare principalmente le scuole di montagna. In Italia, sono 4.202 i Comuni montani e oltre un centinaio sono quelli della nostra regione appartenenti alle zone omogenee di svantaggio socioeconomico, di cui 47 facenti parte della zona C. Questi Comuni corrono il rischio di perdere le ormai poche scuole rimaste, alcune di queste mantenute aperte grazie alla tenacia delle comunità locali che, in alcuni casi, anche nella nostra montagna, si sono fatte carico di mantenere in essere a proprie spese tali istituzioni.

Salvador e Fasan ricordano quindi l'azione del presidente dell'Uncem, Enrico Borghi, che ha promosso un incontro con il ministro Padoa Schioppa per sostenere che la scuola, come collante sociale e culturale dell'appartenenza al territorio, specie nei paesi più piccoli e più periferici, non può essere sottoposta a tagli.

Nei Comuni di montagna della nostra regione la razionalizzazione delle scuole di ogni ordine e grado è in corso da oltre un decennio e ulteriori interventi porterebbero alla chiusura delle poche realtà rimaste aperte - evidenziano i due consiglieri . Vi è invece la necessità di intervenire per mantenere e rafforzare i servizi essenziali a favore della popolazione montana dalla scuola agli ambulatori, dai servizi socio-assistenziali alle infrastrutture e ai trasporti, dalla sicurezza del territorio a un turismo di qualità, nonché quella di affrontare il tema della defiscalizzazione delle attività economiche, in modo che i piccoli negozi ancora attivi non siano costretti a chiudere.

Salvador e Fasan sottolineano anche l'affermazione del presidente dell'Uncem secondo cui 10 bambini non giustificano una materna a Milano, ma in montagna assolutamente sì. Diversi i quesiti che pongono al presidente della Regione, a cui chiedono se si condivida l'indirizzo di semplificazione dell'apparato scolastico così come risulta dalle indiscrezioni riportate.

In secondo luogo, quali iniziative saranno poste in essere dalla nostra Regione per scongiurare il pericolo anche di un'ulteriore semplificazione o chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in montagna, a seguito dell'azione del Governo nazionale. Infine, a che punto si trova la preannunciata elaborazione del nuovo Progetto montagna regionale visto che, per quanto riguarda i servizi essenziali a favore della popolazione montana, la situazione sta peggiorando di giorno in giorno e quali iniziative intende avviare la Regione nei confronti del Governo per giungere in tempi rapidi alla defiscalizzazione delle attività economiche, specie commerciali, nei comuni della nostra regione appartenenti alla fascia C al fine di non costringere alla chiusura gli ormai pochi piccoli negozi ancora attivi.