III Comm: approvata legge sanità, sociale, veterinaria
(ACON) Trieste, 18 set - MPB/AB - Approvato dalla III
Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Nevio Alzetta
(DS), il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di
salute umana e sanità veterinaria e altre norme per il settore
sanitario e sociale. A favore la maggioranza, nessun contrario,
astenuti FI, UDC e AN.
Trenta articoli, raggruppati in tre capi, costituiscono
l'ossatura del provvedimento, già illustrato dall'assessore Ezio
Beltrame lo scorso luglio, quando era stato anche esaurito il
dibattito generale. A essi si sono aggiunti sei articoli che
modificano o abrogano norme precedenti, un articolo sul controllo
del servizio farmaceutico e un altro che istituisce specifici
registri regionali per valutare l'incidenza e la prevalenza di
determinate patologie (casi di mortalità, tumori, malattie
cardiovascolari e cerebrovascolari, dializzati, diabetici).
I primi sei articoli (capo I) che riguardano la salute umana e la
sanità veterinaria rispondono alle indicazioni del decreto
legislativo 126 del giugno 2005 sul trasferimento
all'Amministrazione regionale delle funzioni in tali materie, e
che vanno dagli indennizzi a favore di soggetti danneggiati da
complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni
obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati a
tutta una serie di autorizzazioni e riconoscimenti riguardanti la
zootecnia (bestiame, prodotti avicunicoli, prodotti ittici) e i
suoi derivati.
La Regione ha la possibilità di trattenere le funzioni
esercitandole direttamente o di trasferirle ad altri enti
pubblici: il disegno di legge dispone che quelle più importanti
siano in capo alle aziende per i servizi sanitari e mantiene
quelle che necessitano di un esercizio uniforme per l'intero
territorio regionale.
Gli articoli conclusivi compongono il capo II: modificano alcune
leggi regionali in materia sanitaria e sociale, ne integrano o
chiariscono la disciplina eliminando dubbi interpretativi in modo
da rispondere alle esigenze operative emerse in sede di
attuazione, abrogano talune disposizioni.
Fra l'altro, viene istituita la consulta regionale per
l'educazione continua in medicina; viene fissato un termine certo
entro il quale i soggetti promotori di opere pubbliche o di
pubblica utilità possono presentare alle amministrazioni
aggiudicatici le proposte per l'educazione continua; si prevedono
criteri più flessibili per la distribuzione sul territorio delle
utenze del servizio di telesoccorso-telecontrollo e si modifica
il sistema di assegni di studio agli iscritti al corso di diploma
universitario per infermiere professionale.
Altre norme riguardano la Conferenza dei presidenti dei collegi
sindacali delle aziende sanitarie regionali; la possibilità, per
la direzione centrale della salute e protezione sociale di
avvalersi di personale degli enti del servizio sanitario
regionale e delle altre pubbliche amministrazioni per realizzare
progetti di particolare rilevanza in materia di pianificazione
sanitaria; la possibilità di concedere anche alle Aziende
pubbliche di servizi alla persona i contributi per i lavori di
ristrutturazione e di trasformazione di edifici esistenti in
forme residenziali sperimentali e alternative alle case di
riposo; la modifica della percentuale di contribuzione per
investimenti nel settore dei servizi gestiti da soggetti privati
per ridurre le liste di attesa negli asili nido comunali;
l'erogazione, in via sperimentale, di una somma in denaro in
favore dei soggetti affetti da celiachia.
Prima del voto conclusivo sono intervenuti alcuni consiglieri:
Roberto Molinaro (UDC) ha convenuto sulla necessità di por mano
ad alcuni correttivi, non ha riscontrato punti di particolare
attrito e ha detto di essere poco convinto soltanto su tre
norme, che riguardano gli assegni di studio per gli infermieri,
l'eliminazione dello studio di fattibilità per il pronto
intervento sociale e i servizi per la prima infanzia.
Le critiche di Massimo Blasoni (FI) hanno riguardato aspetti di
carattere generale: alcuni principi difficilmente potranno essere
collegati alla realtà e la legge di oggi è frutto delle
incertezze inside nei provvedimenti che si vanno a modificare.
I punti caratterizzanti, a giudizio di Piero Colussi (Citt)
toccano le strutture assistenziali per gli anziani, l'impulso
decisivo che si dà alle politiche per il welfare e la risposta ai
problemi dei celiachi.
Proprio questo è, per Sergio Lupieri (Margh), l'aspetto chiave,
perché cambia l'approccio al problema: le persone che soffrono di
questa intolleranza alimentare non saranno più considerate come
malati costretti all'acquisto dei prodotti senza glutine solo
nelle farmacie, ma potranno rivolgersi alla normale
distribuzione. E ciò contribuirà anche a calmierare il mercato.
C'era l'esigenza, così Annamaria Menosso (DS), di rendere
operative alcune disposizioni e con questa legge si raggiunge
l'obiettivo.
Relatori per l'Aula saranno Sergio Lupieri (Margh) di maggioranza
e Adriano Ritossa (AN) e Massimo Blasoni (FI) di minoranza.
(immagini alle tv)