Verdi: Metz, no ai rigassificatori a Trieste
(ACON) Trieste, 20 set - COM/RC - Lettera del consigliere
regionale dei Verdi, Alessandro Metz, sulla questione dei
rigassififcatori nel golfo di Trieste. Così il comunicato:
"Ha dell'incredibile quanto emerso dall'ultimo incontro del
Comitato portuale, poi rinviato al 28 settembre, ma che ha messo
in luce il fatto che l'iter procedurale, in questo caso con la
variante del Piano regolatore generale, per la realizzazione del
progetto di rigassificazione a Zaule, presentato da Gas Natural,
stia avanzando celermente.
"Consigli comunali e provinciali dell'area costiera si sono
riuniti, hanno fatto audizioni e approfondimenti, valutazioni
tecniche e politiche e alla fine hanno deciso per il no ai
progetti di rigassificazione a Zaule e nel golfo di Trieste. Chi
in maniera più decisa e politicamente forte, chi perché motivati
dalle evidenti carenze documentali dei progetti presentati e
quindi impossibilitati a valutarli, ma tutti hanno espresso un
parere contrario. La stessa Giunta regionale, sicuramente non
ostile a questi progetti, ha dovuto ammettere che effettivamente
qualche sforzo in più i progettisti di Gas Natural e Endesa
potevano anche farlo, e quindi hanno deciso di richiedere
ulteriori integrazioni per poter essere in grado di valutare le
due proposte".
"Ci hanno parlato della bontà della cabina di regia nazionale,
che si è instaurata a Roma con ministri, sottosegretari e tecnici
vari, per sviluppare un ragionamento generale e nazionale sulle
reali necessità energetiche del nostro Paese e su quali siano i
migliori posti dove installare effettivamente i rigassificatori
necessari. Ci hanno detto tutto questo, ma anche e soprattutto
hanno detto (ma al sottoscritto, come legale rappresentante del
Comitato promotore, non è stato ancora comunicato niente in
maniera ufficiale) che i cittadini non possono esprimere la loro
opinione; il referendum sui rigassificatori non s'ha da fare, che
a decidere devono essere, ovviamente, i decisori".
"La domanda che mi pongo è: se i piccoli decisori, in quanto
solamente consultivi, dei Comuni e delle Province hanno già
espresso il loro parere negativo, se i medio-grandi decisori, in
quanto consultivi ma determinanti nella decisione, come il
presidente Illy e la Giunta regionale, hanno detto che servono
ulteriori documentazioni per esprimere un parere, e se i
decisori-decisori, la Cabina di regia nazionale, non può decidere
in assenza del parere delle Regioni e delle documentazioni
adeguate, chi ha deciso di accelerare? Ha deciso da sola Gas
Natural che le procedure di autorizzazione vanno fatte comunque
nel frattempo? Se così fosse, qualcuno dovrebbe spiegare alla
multinazionale spagnola che la democrazia ha i propri iter e
attese, anche per chi ha molti soldi da spendere e investire.
Oppure qualcuno gli ha assicurato che il loro impianto si farà e
il problema è solamente una fastidiosa e burocratica farsa di
democrazia, ma si gestisce tutto, si gestirà anche questo? E
allora mi chiedo: cos'è che dobbiamo a Gas Natural per simile
trattamento di favore?"
"La mia forte preoccupazione è che procedendo in maniera
parallela, una volta che il Comitato portuale avrà siglato con il
Comune di Trieste le intese necessarie e, ottenute le
approvazioni di rito, inviato la variante alla Regione per
l'emanazione del decreto che renderà di fatto operativo lo
strumento di pianificazione, ci ritroveremmo davanti ad una
situazione di fatto, creando una pressione notevole sui decisori
e una decisione a quel punto fortemente inquinata. Finora ho
fatto una battaglia di metodo, ritenevo che diventare una città
polo energetico dovesse essere deciso assieme ai cittadini e
ritenevo che il referendum fosse lo strumento opportuno, una
battaglia di democrazia nelle decisioni. Ora penso che la
battaglia debba essere per il no ai rigassificatori, perché
quando ci tolgono gli strumenti di decisione, l'opposizione a
questi progetti è l'unico strumento che ci resta; e sinceramente,
nonostante i decisori, non penso di essere il solo in questa
città a pensarla in questo modo".