V Comm: presidente Illy illustra progetto Euroregione (1)
(ACON) Trieste, 21 set - AB - L'Euroregione è una grande
opportunità di sviluppo e di collaborazione. Il collante è dato
dalla presenza reciproca di minoranze linguistiche e dalla
volontà di dare qualcosa di più ai cittadini, alle imprese, alle
stesse istituzioni, di migliorare i servizi e di abbatterne i
costi, di favorire la cooperazione in ogni campo tra chi vi
parteciperà e le rispettive popolazioni.
E' questo il senso dell'intervento del presidente della Regione
Riccardo Illy, che ha riferito in Commissione consiliare V sullo
stato di avanzamento del progetto Euroregione. Progetto concreto,
che parte da lontano, dall'esperienza di Alpe-Adria, che è
maturato grazie a un impegno che va al di là degli schieramenti,
con Isidoro Gottardo al Comitato delle Regioni e con Roberto
Antonione sottosegretario agli esteri e che oggi vede finalmente
atti concreti in grado di portarlo a compimento.
Un progetto confortato da tanti positivi esempi di Euroregioni
che funzionano da anni, ha puntualizzato Antonio Martini (Margh),
presidente della Commissione. Se l'uso di lingue così diverse,
derivanti da culture quali la latina, la slava e la teutonica,
potrebbe essere un problema di comunicazione, bisognerà allora
che tutti si impegnino affinché questo ostacolo venga subito
superato.
Euroregione è un termine che deve diventare comune a tutti, al
quale legare fatti concreti e per questo Illy ha voluto
specificare almeno alcuni degli obiettivi che vengono posti,
precisando che però le possibilità sono talmente tante, che
coglierle al meglio sarà la sfida finale.
La salute e la protezione sociale sono in cima alla lista:
gestire questa partita in modo più efficace e conveniente darà ai
cittadini maggiori opportunità, migliori servizi, minori costi.
Opportunità, servizi, costi: sono queste le constanti che vanno
abbinate anche al resto, a quei servizi gestiti dagli enti locali
come elettricità, gas, acqua, smaltimento rifiuti, trasporto
pubblico locale, ma anche agli aspetti culturali, con una rete di
teatri, musei, biblioteche che sappia favorire il confronto e lo
scambio culturale. Potrà beneficiarne l'economia, con imprese che
avranno un mercato a cui rivolgersi in modo nuovo e che magari,
prima di delocalizzare altrove, potranno pensare di insediarsi
all'interno di questa nuova area.
Euroregione è tutto questo, ma non solo. E' anche un salto di
qualità nei rapporti che consentirà di mettere in armonia un
territorio che ha alle spalle una storia difficile, travagliata.
Ecco allora che fare massa critica, affrontare la sfida della
globalizzazione non sembrano più parole astratte, ma acquistano
un significato vero, reale.
Ovviamente, la relazione ha toccato ogni aspetto. Illy ha
ricordato le radici di questa idea, ha definito - tecnicamente -
l'Euroregione come una struttura di cooperazione transnazionale
che interviene fra due o più territori collocati in diversi Paesi
dell'Unione europea o del continente in genere. Una forma di
collaborazione che, nel rispetto delle normative dei diversi
livelli istituzionali, permette di contribuire allo sviluppo
economico e sociale delle aree coinvolte e alla crescita della
competitività territoriale, avviando un processo orientato alla
costruzione di un nuovo soggetto dotato di personalità giuridica,
quale appunto l'Euroregione.
Illy ha ribadito le finalità, ha richiamato i fondamenti
giuridici, ha ricordato i soggetti che quasi un anno fa, il 17
ottobre 2005, hanno sottoscritto la bozza di dichiarazione di
intenti per avviare una forma di collaborazione che avvii il
processo volto alla costituzione di un'Euroregione (Repubblica di
Slovenia, Contea dell'Istria, Contea Litorenao-montana della
Repubblica di Croazia, Land della Carinzia, Regione Veneto,
Regione Friuli Venezia Giulia) e che saranno chiamati a breve a
confermare questo loro impegno.
La Commissione europea, ha concluso Illy, ha deciso di includere
nella riforma della politica regionale un nuovo strumento di
cooperazione a livello comunitario per razionalizzare e
semplificare le procedure: il Gruppo Europeo di Cooperazione
Transfrontaliera (GECT), dotato di personalità giuridica, che ha
come finalità quella di facilitare e promuovere la cooperazione
transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra gli Stati
membri, le collettività regionali e locali. Il Regolamento
dell'UE che disciplina la composizione, l'istituzione,
l'organizzazione e il funzionamento di un GECT è stato varato lo
scorso 5 luglio.
Un ultimo appunto prima di lasciar spazio agli interventi dei
consiglieri: Euroregione è termine generico, bisognerà trovare un
nome adeguato per la nostra. L'invito è di pensarci e fare delle
proposte.
(segue)
foto in e-mail; immagini alle tv)