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V Comm: presidente Illy illustra progetto Euroregione (1)

21.09.2006
15:22
(ACON) Trieste, 21 set - AB - L'Euroregione è una grande opportunità di sviluppo e di collaborazione. Il collante è dato dalla presenza reciproca di minoranze linguistiche e dalla volontà di dare qualcosa di più ai cittadini, alle imprese, alle stesse istituzioni, di migliorare i servizi e di abbatterne i costi, di favorire la cooperazione in ogni campo tra chi vi parteciperà e le rispettive popolazioni.

E' questo il senso dell'intervento del presidente della Regione Riccardo Illy, che ha riferito in Commissione consiliare V sullo stato di avanzamento del progetto Euroregione. Progetto concreto, che parte da lontano, dall'esperienza di Alpe-Adria, che è maturato grazie a un impegno che va al di là degli schieramenti, con Isidoro Gottardo al Comitato delle Regioni e con Roberto Antonione sottosegretario agli esteri e che oggi vede finalmente atti concreti in grado di portarlo a compimento.

Un progetto confortato da tanti positivi esempi di Euroregioni che funzionano da anni, ha puntualizzato Antonio Martini (Margh), presidente della Commissione. Se l'uso di lingue così diverse, derivanti da culture quali la latina, la slava e la teutonica, potrebbe essere un problema di comunicazione, bisognerà allora che tutti si impegnino affinché questo ostacolo venga subito superato.

Euroregione è un termine che deve diventare comune a tutti, al quale legare fatti concreti e per questo Illy ha voluto specificare almeno alcuni degli obiettivi che vengono posti, precisando che però le possibilità sono talmente tante, che coglierle al meglio sarà la sfida finale.

La salute e la protezione sociale sono in cima alla lista: gestire questa partita in modo più efficace e conveniente darà ai cittadini maggiori opportunità, migliori servizi, minori costi. Opportunità, servizi, costi: sono queste le constanti che vanno abbinate anche al resto, a quei servizi gestiti dagli enti locali come elettricità, gas, acqua, smaltimento rifiuti, trasporto pubblico locale, ma anche agli aspetti culturali, con una rete di teatri, musei, biblioteche che sappia favorire il confronto e lo scambio culturale. Potrà beneficiarne l'economia, con imprese che avranno un mercato a cui rivolgersi in modo nuovo e che magari, prima di delocalizzare altrove, potranno pensare di insediarsi all'interno di questa nuova area.

Euroregione è tutto questo, ma non solo. E' anche un salto di qualità nei rapporti che consentirà di mettere in armonia un territorio che ha alle spalle una storia difficile, travagliata. Ecco allora che fare massa critica, affrontare la sfida della globalizzazione non sembrano più parole astratte, ma acquistano un significato vero, reale.

Ovviamente, la relazione ha toccato ogni aspetto. Illy ha ricordato le radici di questa idea, ha definito - tecnicamente - l'Euroregione come una struttura di cooperazione transnazionale che interviene fra due o più territori collocati in diversi Paesi dell'Unione europea o del continente in genere. Una forma di collaborazione che, nel rispetto delle normative dei diversi livelli istituzionali, permette di contribuire allo sviluppo economico e sociale delle aree coinvolte e alla crescita della competitività territoriale, avviando un processo orientato alla costruzione di un nuovo soggetto dotato di personalità giuridica, quale appunto l'Euroregione.

Illy ha ribadito le finalità, ha richiamato i fondamenti giuridici, ha ricordato i soggetti che quasi un anno fa, il 17 ottobre 2005, hanno sottoscritto la bozza di dichiarazione di intenti per avviare una forma di collaborazione che avvii il processo volto alla costituzione di un'Euroregione (Repubblica di Slovenia, Contea dell'Istria, Contea Litorenao-montana della Repubblica di Croazia, Land della Carinzia, Regione Veneto, Regione Friuli Venezia Giulia) e che saranno chiamati a breve a confermare questo loro impegno.

La Commissione europea, ha concluso Illy, ha deciso di includere nella riforma della politica regionale un nuovo strumento di cooperazione a livello comunitario per razionalizzare e semplificare le procedure: il Gruppo Europeo di Cooperazione Transfrontaliera (GECT), dotato di personalità giuridica, che ha come finalità quella di facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra gli Stati membri, le collettività regionali e locali. Il Regolamento dell'UE che disciplina la composizione, l'istituzione, l'organizzazione e il funzionamento di un GECT è stato varato lo scorso 5 luglio.

Un ultimo appunto prima di lasciar spazio agli interventi dei consiglieri: Euroregione è termine generico, bisognerà trovare un nome adeguato per la nostra. L'invito è di pensarci e fare delle proposte.

(segue)

foto in e-mail; immagini alle tv)