UDC: mozione su ottenimento cittadinanza italiana
(ACON) Trieste, 25 set - COM/RC - Mozione del gruppo consiliare
dell'UDC sulla cittadinanza italiana, un diritto - affermano
Molinaro, Fasan, Salvador e Venier Romano - che va riconosciuto a
quanti si impegnano per una effettiva integrazione, nel rispetto
dell'identità italiana, con la conoscenza della lingua, della
cultura e dei principali valori e precetti della Costituzione
della nostra Repubblica. Per l'ottenimento della cittadinanza,
quindi, è necessaria tale precondizione, da favorire anche con
dei facilitatori che affianchino e verifichino la condizione di
ciascuna persona immigrata, e non soltanto la presenza regolare
in Italia per un congruo periodo di tempo.
La mozione - fanno sapere i centristi - sarà discussa in Aula i
primi giorni di ottobre e sollecita la Regione a esprimere al
Governo e al Parlamento nazionali in relazione alle nuove norme
in discussione sulla cittadinanza.
Le regole per l'ottenimento della cittadinanza è una delle
questioni centrali nella società italiana, interessata da tempo
da una costante immigrazione e da un progressivo
multiculturalismo - precisano i consiglieri regionali UDC - dato
che numerosi episodi di cronaca di questi ultimi mesi che
coinvolgono immigrati regolari dimostrano il permanere di usi e
comportamenti anche delittuosi in contrasto con le regole e i
valori del Paese che li ospita. Se si vuole diventare cittadini
di questo Paese va rispettata la sua identità, che è
prevalentemente cristiana, da sempre tollerante e aperta. Per
questo le pubbliche istituzioni e quanti sono chiamati a
rappresentarle devono essere responsabili e determinati, senza
agitare paure che pur ci sono, con scelte precise di
rassicurazione per i cittadini.
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, interprete di
una consolidata consuetudine di accoglienza nel rispetto delle
regole - concludono i quattro consiglieri - deve rendersi
interprete di questa prospettiva nei confronti del Governo e del
Parlamento, con un responsabile esercizio della funzione di
rappresentanza che gli è proprio, senza cercare pretestuose
polemiche tra parti politiche che fanno solo confusione senza far
progredire di un passo la civile convivenza della comunità
regionale.