V Comm: ddl trasferimento competenze, dibattito generale
(ACON) Trieste, 26 set - RC - Terminata una serie veloce di
audizioni, il presidente della V Commissione consiliare, Antonio
Martini (Margh), ha dato la parola ai consiglieri perché dessero
il via al dibattito generale sul disegno di legge 199 inerente
tutta una serie di passaggi di funzioni e compiti amministrativi
dalla Regione agli Enti locali.
Per Roberto Molinaro (UDC), l'idea è buona, ma non il metodo di
svilupparla; gli strumenti per garantire uniformità al territorio
sono deboli; l'assessore Franco Iacop asserisce di voler fare una
legge quadro e contemporaneamente la Giunta approva leggi sui
singoli settori, ciò è contraddittorio; dare competenza ai Comuni
in materia di energia - già rimarcato in audizione dal presidente
della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta - è assurdo; alcune
competenze sono state cedute solo in parte ai Comuni, ma bisogna
scegliere: o tutto o niente.
A difendere il testo della Giunta, il diessino Mauro Travanut,
per il quale ci sono forse angoli da limare, ma la struttura è
stata valutata attentamente. Il processo di funzioni implica il
passaggio anche di risorse umane, secondo una riforma complessa.
Anche per i DS la questione energia va rivista. A fargli eco la
collega Tamara Blazina, che però ha chiesto garanzie di
continuità per il lavoro degli operatori dei settori cultura,
sport e giovani: Comuni e Province saranno in grado di dare loro
risposte in tempo utile? Avranno risorse sufficienti?
Questione energia da rivedere anche per Carlo Monai (Citt), per
il resto l'impianto della legge è buono.
Difficoltà quando si darà attuazione alla legge (primo gennaio
2007) - così Mirko Spacapan (Margh) - per quelle realtà piccole
che si troveranno con competenze nuove e senza il personale
adatto a svolgerle, perciò dovranno cercare sinergie con i Comuni
limitrofi più grandi creando nuovi assetti territoriali, fenomeno
che il testo non prevede. Se non si provvederà, si creeranno
differenze di trattamento tra Comuni, soprattutto per quelli dove
è previsto il bilinguismo.
Antonio Pedicini (FI) ha contestato il disegno a partire
dall'articolo 1, contenente le finalità. Per lui, si delega
quanto è fastidioso e si accentra in capo alla Regione ciò che
comporta gestioni finanziarie. Una volta di più, per il rapporto
Giunta/Consiglio delle Autonomie locali non si parla di intesa.
In realtà, la maggioranza nasconde con le parole ciò che vuole
fare veramente, ma pagherà tutto.
Per Fulvio Follegot (LN), il testo indica solo una grande
confusione, gli enti restano tanti, troppi, e spesso si
accavallano nelle competenze, ciò perché non si è voluto
scegliere a quali andavano i trasferimenti. Si fa solo
confusione, il federalismo è altro, si continua ad agire come in
passato. Trasferimento delle risorse umane: il passaggio sarà
complicato e si porranno dei freni; la Giunta non ha spiegato
esattamente cosa accadrà, non ha mostrato alcuna proiezione.
Il prodotto è deludente - così Luca Ciriani (AN) - e ciò che ci
proponete è poco più di niente. Dalle pensiline ai fanghi, ai
funghi, si trasferiscono solo materie residuali. Siamo di fronte
ad una semplice visione tecnica di una grande sfida
amministrativa. Che senso ha, viene da chiedersi, fare il
comparto unico del pubblico impiego per questi scopi? La realtà è
che create una Regione "super ente" che programma, coordina e
soprattutto elargisce, con gli assessori meri questuanti. Per la
cultura, è necessario un coordinamento Regione/Province per i
grandi eventi, però l'ultima parola dovrebbe andare alle
Province.
Si tratta di mettere a regime alcune cose - ha quindi chiosato il
presidente Martini. È un esperimento che si mette in moto, daremo
attenzione agli emendamenti che saranno presentati. Ritorneremo
in Commissione con l'articolato le prossime sedute, previste per
l'11 e il 12 ottobre. Anche il trasferimento del personale sarà
materia delicata e difficile.
(immagini alle tv)