CR: ddl salute e veterinaria, relatori Ritossa e Blasoni (4)
(ACON) Trieste, 02 ott - RC - Assistiamo anche in questo caso,
con la scusa del decreto legislativo n. 126/2005 che apporta
delle modifiche inerenti il trasferimento di funzioni in materia
di salute umana e sanità veterinaria dallo Stato alla Regione,
alla creazione di un omnibus socio-sanitario. Così il pensiero
del relatore di minoranza Adriano Ritossa (AN).
Se quindi è giustificabile tutto il Capo I inerente le funzioni
trasferite e annessa tipologia di rendicontazione - ha proseguito
il consigliere - il Capo II appare un coacervo di norme che
innesta soluzioni pienamente censurabili. Ciò spiega anche il
perché le opposizioni, in Commissione, si siano astenute sul
provvedimento.
Ci sono poi modifiche di disposizioni approvate anche
recentemente a riprova che, nonostante l'asserita volontà di
testi chiari e unici, siamo ad una loro manutenzione costante che
rende le norme sempre più ostiche alla lettura. Rimangono, per
Ritossa, alcuni punti di grosse perplessità: basti pensare
all'art. 15 inerente assegni di studio per gli infermieri
professionali che viene limitato ai soli frequentatori al II e
III anno di corso; all'art. 20 inerente la modifica dell'art. 3,
comma 82, della LR 1/2005; all'art. 21 con cui si rinviano leggi
esistenti con la scusa che non siamo in grado di attuare in tempo
utile i regolamenti e la riclassificazione delle case di riposo.
La maggior parte delle disposizioni contenute è condivisibile -
ha affermato a seguire l'altro relatore di minoranza, Massimo
Blasoni (FI). Ma anche per lui rimane una certa perplessità
relativamente all'esigenza di correggere norme recenti, avallata
dagli emendamenti preparati dalla stesa Giunta regionale.
Nello specifico: positiva la liberalizzazione per l'acquisto dei
prodotti necessari, anche nei supermercati, per gli affetti da
celiachia; lo stesso dicasi la semplificazione in materia di
igiene, medicina del lavoro e sanità pubblica; l'istituzione del
Registro regionale delle patologie; la Consulta regionale per
l'educazione continua in medicina, anche se non si comprende per
quale ragione ai componenti esterni sia garantito un gettone di
presenza, mentre ai dipendenti regionali - non in alternativa, ma
in aggiunta - anche il trattamento di missione e il rimborso
delle spese.
Dubbi, invece, Blasoni li ha sollevati sugli articoli 10, 12, 23
e ha affermato che alcune disposizioni introdotte dalla norma
possono essere migliorate.
(segue)