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CR: mozioni cittadinanza italiana, i contenuti (2)

03.10.2006
11:35
(ACON) Trieste, 03 ott - RC - Cittadinanza italiana agli stranieri all'attenzione del Consiglio regionale attraverso due mozioni, la prima a firma dei capigruppo Gottardo di FI, Ciriani di AN e Guerra di LN, la seconda sottoscritta da tutto il gruppo dell'UDC, il capogruppo Molinaro in primis.

"Agire contro chi vuole minare la nostra società occidentale e cittadinanza italiana solo a chi accetta i nostri valori e le nostre leggi" è il titolo esplicito del documento con cui FI, AN e LN ricordano che il Governo intende ridurre a 5 gli anni necessari agli stranieri immigrati per acquisire la cittadinanza italiana.

I tre capigruppo, nell'affermare che c'è bisogno di subordinare ogni acquisizione al possesso di determinati requisiti, menzionano l'accoglienza e la solidarietà di cui da sempre ha dato prova l'Europa, caratterizzata da radici giudaico-cristiane; il caso di Hina, la ragazza pakistana uccisa a Brescia dal padre e il diritto di emancipazione che va tutelato; l'integrazione che passa attraverso la conoscenza della lingua e l'accettazione della cultura e dei valori del Paese ospitante.

Ebbene - denunciano i tre proponenti - nella legge italiana e nella proposta del Governo nazionale non c'è nulla di tutto ciò. Ecco perché vorrebbero che il presidente della Giunta regionale esprimesse al Governo parere contrario ad una legislazione sulla cittadinanza basata su requisiti esclusivamente quantitativi (gli anni trascorsi regolarmente in Italia), che non accertano la reale volontà di integrazione, la conoscenza della lingua italiana e l'accettazione delle nostre leggi e dei valori fondanti della società.

Gli chiedono poi di tutelare il diritto dei cittadini a vivere in sicurezza e di promuovere le necessarie politiche di integrazione, nonché di impegnarsi affinché qualsiasi tipo di finanziamento o di agevolazione previsti dalla legislazione regionale a favore delle associazioni di immigrati (in particolare a quelle di cultura e religione islamica) siano subordinate alla sottoscrizione di un documento di principi che contenga il riconoscimento e il rispetto dei principi fondanti la nostra Costituzione e la condanna netta e inequivocabile di ogni forma di discriminazione o di antisemitismo.

Diverso il tono della mozione dell'UDC, ma non lontana nei contenuti. Anche qui si afferma la necessità di non limitarsi a parametri meramente temporali e dunque di subordinare la concessione della cittadinanza anche in questo caso alla conoscenza della lingua e della cultura italiana, nonché dei precetti della nostra Costituzione. Per aiutare gli immigrati a raggiungere queste pre-condizioni, il presidente della Regione dovrebbe inoltre impegnarsi a far affiancare gli stranieri da dei "facilitatori dell'integrazione" che garantiscano questo preciso fine.

Nel loro documento, Molinaro, Salvador, Fasan e Venier Romano tra l'altro ricordano che il Friuli Venezia Giulia è sempre stato un territorio aperto all'accoglienza nel rispetto delle regole e che nel 2005 si è dotato di una nuova legge proprio sull'accoglienza e l'integrazione sociale degli immigrati.

(segue)