CR: mozioni cittadinanza italiana, il dibattito (3)
(ACON) Trieste, 03 ott - RC - Condividiamo i contenuti anche
della mozione dell'UDC - ha affermato Ciriani (AN), secondo
firmatario della mozione presentata con Gottardo (FI) e Guerra
(LN), aprendo il dibattito sulla concessione della cittadinanza
agli immigrati in Italia. Ciriani ha quindi ribadito che la
cittadinanza a punti non esiste, mentre è condivisione di valori.
Per la Guerra è inaccettabile tollerare quanto accade in Italia a
certe donne straniere, e ha menzionato l'alto numero di immigrati
che ogni anno si registra nel nostro Paese.
Travanut (DS) ha criticato chi non considera nel suo insieme il
nuovo disegno di legge nazionale sulla cittadinanza. Non
intendiamo cancellare le altre culture né pretendere che ci si
inchini alla nostra - ha detto, preannunciando che i DS
bocceranno la mozione FI/AN/LN e proporranno di modificare quella
dell'UDC per poterla approvare.
L'Europa non riesce a proporre regole sicure per l'immigrazione -
ha sostenuto Blasoni (FI). Non sono loro che si devono integrare,
ma noi che li dobbiamo accettare fino in fondo. In Olanda, per
ottenere la cittadinanza, si deve pagare una tassa di 350 euro e
superare un esame di educazione civica, di lingua e cultura
olandese.
Franzil (PRC) ritiene l'immigrazione un leit motiv delle
opposizioni e che il suo gruppo non accoglie neppure la mozione
UDC, seppure più garbata nei toni. Compito dell'Aula non è
fomentare preoccupazioni astratte, dettate solo da ignoranza, ma
sostenere la convivenza e il dialogo reciproco.
Tonutti (Margh) ritiene il problema non peregrino come è stato
posto e se non abbiamo risolto neppure i problemi con i nostri
vicini di casa, figuriamoci con quelli che arrivano da più
lontano. Si usa la strategia della paura, ma non è urlando che un
pensiero debole diventa forte. La cittadinanza non è un premio,
ma partecipare alle vicende anche economiche della convivenza. Il
testo Molinaro è equilibrato, pur con dei distinguo.
Menis (Margh) ha sostenuto che per quanti requisiti si richiedano
a chiunque, l'unica cosa fondamentale è l'integrazione. E
l'integrazione intesa come attività sociale, economica e politica
è prima di tutto accettazione dell'altro, punto da cui si deve
partire. Il pericolo è che gli immigrati si chiudano in gruppi
etnici; già si trovano solo tra di loro e anche tra i vari gruppi
non corre buon sangue.
Sono nate improvvisamente decine di associazioni pro immigrati a
cui andranno cospicui finanziamenti regionali, e non sono altro
che organismi politici che servono solo alla causa delle forze
politiche di estrema sinistra - così il giudizio di Ciani (AN).
Come scritto in mozione, è indispensabile che gli immigrati
firmino la carta dei valori irrinunciabili.
Per Valenti (FI), le mozioni servono a farci ricordare cosa
eravamo e come non si è stati capaci neppure di guidare
l'immigrazione interna tra Sud e Nord Italia. Oggi si continua a
non saper dare le risposte adatte. La nostra identità va
conservata, solo così potremo vivere insieme agli immigrati:
facendoci rispettare e rispettandoli. Ci deve essere libertà di
critica e non paura di essere condannati a morte dagli
integralisti.
(segue)