CR: mozioni cittadinanza italiana, il dibattito (4)
(ACON) Trieste, 03 ott - RC - Numeri sull'aumento degli
immigrati in Italia e in Regione, e calo del tasso di natalità
tra i cittadini italiani mentre aumentano solo i bimbi nati dagli
stranieri, anche per Follegot (LN) che ha chiesto una riflessione
sul 20% di case ATER assegnato agli extracomunitari e sui fatti
di terrorismo e di criminalità da questi provocati.
Panontin (Gruppo misto) ha preso le distanze una volta di più
dalla Lega Nord in quanto ritiene sbagliato avere pregiudizi
verso persone che, a suo dire, fuggono spesso solo dalla miseria.
La comunità deve accettare questa sfida di un modello sociale
difficile. Chi ha qualche parente immigrato comprende meglio la
situazione, anche se è chiaro che la paura aumenta di fronte
all'integralismo, ma non si può ragionare a senso unico.
Fondamentalismo - ha spiegato - è quando una cultura crede di
essere l'unica forma esemplare di vita e tutte le altre sono
imperfette.
Zvech (DS) trova che l'interesse ai più deboli sia un atto
dovuto, non per carità ma perché serve alla coesione della
società. Non si tratta di bontà, ma di saggezza. Così è stato già
per la legge n. 5 sull'immigrazione. Si devono garantire i
diritti anche a chi, nel proprio Paese, non lo fa, e ciò perché
questo rispetto non manomette la nostra Costituzione. Diciamo no
a violenze e reati, ma non crediate che siano patrimonio
esclusivo degli stranieri; i dati dimostrano il contrario.
Di pari pensiero Alzetta (DS), che ha ricordato la fallita
raccolta di firme della LN per abrogare la 5/2005 e che il
disegno di legge nazionale parla di 5 - e non più 10 - anni non
per assegnare, ma per avviare il processo di cittadinanza e che
comunque sono previsti controlli e limiti. La mozione dell'UDC è
differente dall'altra non solo per i toni usati.
I lavori riprenderanno alle 14.30.
(segue)