DS: Bolzan, cooperazione sociale, una buona legge
(ACON) Trieste, 04 ott - COM/AB - Sull'approvazione della legge
sulla cooperazione sociale si registra l'intervento del
consigliere regionale dei DS Mirio Bolzan, presidente della II
Commissione del Consiglio regionale.
"L'approvazione del disegno di legge sulla cooperazione sociale è
un ulteriore atto di riforma importante varato da Intesa
Democratica in questa legislatura, frutto di un lavoro di
consultazione e concertazione con le associazioni regionali di
rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo,
con gli Enti locali e, in particolare, con le Province, in quanto
destinatarie delle funzioni di incentivazione.
Il provvedimento delinea un nuovo quadro di riferimento e di
sostegno del settore nel rispetto della Costituzione, dei
principi della legislazione nazionale e degli obiettivi
comunitari che permetterà di consolidare il ruolo del comparto
nell'economia regionale sostenendo, così, i soggetti più deboli
nel campo socio-sanitario ed educativo e l'inserimento lavorativo
delle persone svantaggiate.
Questa legge consente, tra l'altro, l'affidamento di lavori
sottosoglia comunitaria in maniera diretta da parte di Comuni ed
enti pubblici e rappresenta quindi un'importante opportunità per
l'inserimento delle persone svantaggiate e la diminuzione delle
aree di disagio sociale attraverso un vero e proprio strumento di
intervento economico finalizzato alla creazione di nuovi posti di
lavoro.
Una delle priorità a cui si è cercato di dare risposta è la
questione dell'istituzione dell'Albo regionale che, oltre a
fissare i requisiti delle cooperative sociali, consente di
distinguere le forme di cooperazione virtuosa dalle forme spurie
di cooperazione molte volte finalizzate allo sfruttamento,
purtroppo, dello svantaggio sociale. Altra importante scelta è
stata quella di allargare la platea delle persone svantaggiate ai
fini dell'ottenimento degli incentivi regionali, comprendendo ora
anche giovani entro i 25 anni non occupati, ai disoccupati di
lungo periodo, ai migranti e altri, secondo le definizioni di
lavoratore svantaggiato e lavoratore disabile che l'Unione
Europea recentemente ha dato.
Particolare attenzione, inoltre, è stata data all'obbligo del
rispetto, da parte delle cooperative sociali, delle clausole dei
contratti collettivi nazionali e degli accordi regionali,
territoriali e aziendali di riferimento sia per quanto riguarda i
lavoratori che i soci lavoratori. Un emendamento specifico,
inoltre, ha affrontato la questione spinosa dei salari
convenzionali, una forma di riduzione della contribuzione che
penalizza i lavoratori oltre a consentire occasioni di
concorrenza sleale con le altre imprese.
L'approvazione, da parte del Consiglio regionale senza alcun voto
contrario dimostra la portata di questo provvedimento e
l'attenzione che l'Istituzione regionale ha riservato a questo
specifico e delicato settore".