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Citt: legge cinema, soddisfazione Colussi

04.10.2006
17:40
(ACON) Trieste, 04 ott - COM/AB - La Regione Friuli Venezia Giulia, fra le prime in Italia (seconda solo alla Sardegna che l'ha anticipata di una settimana) ha una sua legge sul cinema. Si intitola: "Provvedimenti regionali per la promozione e la tutela del patrimonio e della cultura cinematografica e per lo sviluppo delle produzioni audiovisive nel Friuli Venezia Giulia" ed è stata presentata dai consiglieri Colussi (Citt), Alzetta (DS), Blazina (DS), Kocijancic (PRC), Metz (Verdi), Tonutti (Margh), approdata oggi all'esame dell'Aula.

Una legge ritenuta necessaria visti i cambiamenti avvenuti nell'ambito del sistema che fa riferimento al mondo del cinema e degli audiovisivi. "Un'evoluzione - ha spiegato il relatore di maggioranza Piero Colussi - che impone la necessità di rivedere l'attuale legislazione ampliandone e adeguandone i contenuti alla nuova realtà che via via è andata strutturandosi ".

Quello che auspica il consigliere - e questa legge potrebbe essere un primo, significativo passo - è che finalmente cambi il modo di concepire la cultura, intesa non più come una spesa, ma come una risorsa. "Nella nostra regione - ha spiegato - abbiamo iniziative culturali di grande spessore che possono diventare un vero e proprio investimento con ricadute economiche, e non solo culturali, nell'intero territorio. Questo necessario cambio di mentalità, il pensare alla cultura come un investimento, dovrà esplicarsi nella stesura della legge finanziaria: Intesa Democratica per dare gambe alla riforma, dovrà destinarle le risorse necessarie".

Tra le novità, e per la prima volta in Italia, la legge istituisce sia il Fondo regionale per l'audiovisivo con cui si intende sostenere le imprese e gli autori, sia una rete regionale di mediateche pubbliche: per semplificare delle biblioteche dell'audiovisivo che potrà anche diventare naturale sbocco lavorativo per quei ragazzi che frequentano i corsi in discipline dello spettacolo.

Intesa Democratica, rifacendosi al modello già in vigore a livello nazionale secondo il quale la legislazione sulle attività culturali prevede testi autonomi e distinti per il cinema e lo spettacolo dal vivo (musica, teatro, danza), ha proposto all'attenzione del Consiglio regionale un testo di legge specifico. La necessità di questa scelta viene ancor più avvalorata dal fatto che lo Stato mantiene tutte le funzioni in materia - sostegno alle imprese di produzione, distribuzione ed esercizio e promozione delle attività cinematografiche - trasferendo alle Regioni solo le competenze relative alle autorizzazioni per l'apertura delle sale cinematografiche. Per l'acquisizione completa di questa competenza, le Regioni sono dovute ricorrere alla Corte Costituzionale che nel luglio 2005, ha riconosciuto loro la piena titolarità della materia in questione.

Per rispondere perciò a un'assenza da parte dello Stato, e visto il grado di eccellenza raggiunto dal mondo della cultura cinematografica nella nostra regione (una realtà capace di promuovere un notevole cartellone di manifestazioni - festival, rassegne, concorsi, premi, convegni di studio - che fanno del Friuli Venezia Giulia un vero e proprio polo cinematografico apprezzato e riconosciuto a livello internazionale) la legge non poteva farsi attendere ulteriormente.

"Il progetto di legge presentato in questa sede - ha aggiunto Colussi - è il frutto di un lavoro di analisi dell'offerta culturale nel settore della produzione e della diffusione della settima arte nel Friuli Venezia Giulia che ha visto coinvolti gran parte degli operatori e degli esperti del mondo cinematografico regionale. Un lavoro che si è svolto in seno alla Commissione regionale per il cinema composta da sedici esperti rappresentanti le diverse realtà istituzionali e territoriali". Gli ambiti di intervento riguardavano: valorizzazione e promozione del cinema di qualità: festival, rassegne,circuito del buon cinema; film e audiovisivo: bene culturale da conservare, tutelare e valorizzare; didattica del linguaggio audiovisivo e della cultura cinematografica; produzione audiovisiva e formazione professionale".

Il successivo lavoro svolto dalla Commissione VI e le consultazioni informali degli ultimi mesi hanno permesso di migliorare ulteriormente il testo, integrandolo con proposte volte a garantire un maggiore sostegno all'esercizio cinematografico di qualità attivo nei centri e nelle zone urbane svantaggiate oggi in seria difficoltà; a recepire l'indicazione di una maggiore presenza nelle commissioni tecnico - consultive di rappresentanti delle lingue minoritarie storiche e del mondo universitario regionale.

"In conclusione - hanno spiegato i firmatari - siamo convinti di aver dato con questo provvedimento legislativo risposte concrete alle legittime attese dei tanti soggetti attivi in questo specifico settore della cultura e dello spettacolo. Accanto alla conferma e al riconoscimento di quanto di eccellente già da tempo si è andato sviluppando nel settore della valorizzazione, della conservazione, della didattica e della promozione della cultura cinematografica, questa legge getta le basi per un processo di innovazione e crescita in quel settore, oggi strategico, della produzione di contenuti audiovisivi e multimediali. Assieme a poche altre regioni italiane (Emilia Romagna, Sardegna, Lazio, Piemonte) il Friuli Venezia Giulia si conferma regione leader in questo particolare ambito dello spettacolo: l'auspicio è che il nuovo ministro ai Beni e alle Attività culturali dia un impulso all'attuazione di quanto previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione e vengano assegnati a queste almeno una parte di quei fondi oggi di esclusiva gestione da parte dello Stato attraverso il Fus (Fondo unico per lo spettacolo)".