Citt: legge cinema, soddisfazione Colussi
(ACON) Trieste, 04 ott - COM/AB - La Regione Friuli Venezia
Giulia, fra le prime in Italia (seconda solo alla Sardegna che
l'ha anticipata di una settimana) ha una sua legge sul cinema. Si
intitola: "Provvedimenti regionali per la promozione e la tutela
del patrimonio e della cultura cinematografica e per lo sviluppo
delle produzioni audiovisive nel Friuli Venezia Giulia" ed è
stata presentata dai consiglieri Colussi (Citt), Alzetta (DS),
Blazina (DS), Kocijancic (PRC), Metz (Verdi), Tonutti (Margh),
approdata oggi all'esame dell'Aula.
Una legge ritenuta necessaria visti i cambiamenti avvenuti
nell'ambito del sistema che fa riferimento al mondo del cinema e
degli audiovisivi. "Un'evoluzione - ha spiegato il relatore di
maggioranza Piero Colussi - che impone la necessità di rivedere
l'attuale legislazione ampliandone e adeguandone i contenuti alla
nuova realtà che via via è andata strutturandosi ".
Quello che auspica il consigliere - e questa legge potrebbe
essere un primo, significativo passo - è che finalmente cambi il
modo di concepire la cultura, intesa non più come una spesa, ma
come una risorsa. "Nella nostra regione - ha spiegato - abbiamo
iniziative culturali di grande spessore che possono diventare un
vero e proprio investimento con ricadute economiche, e non solo
culturali, nell'intero territorio. Questo necessario cambio di
mentalità, il pensare alla cultura come un investimento, dovrà
esplicarsi nella stesura della legge finanziaria: Intesa
Democratica per dare gambe alla riforma, dovrà destinarle le
risorse necessarie".
Tra le novità, e per la prima volta in Italia, la legge
istituisce sia il Fondo regionale per l'audiovisivo con cui si
intende sostenere le imprese e gli autori, sia una rete regionale
di mediateche pubbliche: per semplificare delle biblioteche
dell'audiovisivo che potrà anche diventare naturale sbocco
lavorativo per quei ragazzi che frequentano i corsi in discipline
dello spettacolo.
Intesa Democratica, rifacendosi al modello già in vigore a
livello nazionale secondo il quale la legislazione sulle attività
culturali prevede testi autonomi e distinti per il cinema e lo
spettacolo dal vivo (musica, teatro, danza), ha proposto
all'attenzione del Consiglio regionale un testo di legge
specifico. La necessità di questa scelta viene ancor più
avvalorata dal fatto che lo Stato mantiene tutte le funzioni in
materia - sostegno alle imprese di produzione, distribuzione ed
esercizio e promozione delle attività cinematografiche -
trasferendo alle Regioni solo le competenze relative alle
autorizzazioni per l'apertura delle sale cinematografiche. Per
l'acquisizione completa di questa competenza, le Regioni sono
dovute ricorrere alla Corte Costituzionale che nel luglio 2005,
ha riconosciuto loro la piena titolarità della materia in
questione.
Per rispondere perciò a un'assenza da parte dello Stato, e visto
il grado di eccellenza raggiunto dal mondo della cultura
cinematografica nella nostra regione (una realtà capace di
promuovere un notevole cartellone di manifestazioni - festival,
rassegne, concorsi, premi, convegni di studio - che fanno del
Friuli Venezia Giulia un vero e proprio polo cinematografico
apprezzato e riconosciuto a livello internazionale) la legge non
poteva farsi attendere ulteriormente.
"Il progetto di legge presentato in questa sede - ha aggiunto
Colussi - è il frutto di un lavoro di analisi dell'offerta
culturale nel settore della produzione e della diffusione della
settima arte nel Friuli Venezia Giulia che ha visto coinvolti
gran parte degli operatori e degli esperti del mondo
cinematografico regionale. Un lavoro che si è svolto in seno alla
Commissione regionale per il cinema composta da sedici esperti
rappresentanti le diverse realtà istituzionali e territoriali".
Gli ambiti di intervento riguardavano: valorizzazione e
promozione del cinema di qualità: festival, rassegne,circuito del
buon cinema; film e audiovisivo: bene culturale da conservare,
tutelare e valorizzare; didattica del linguaggio audiovisivo e
della cultura cinematografica; produzione audiovisiva e
formazione professionale".
Il successivo lavoro svolto dalla Commissione VI e le
consultazioni informali degli ultimi mesi hanno permesso di
migliorare ulteriormente il testo, integrandolo con proposte
volte a garantire un maggiore sostegno all'esercizio
cinematografico di qualità attivo nei centri e nelle zone urbane
svantaggiate oggi in seria difficoltà; a recepire l'indicazione
di una maggiore presenza nelle commissioni tecnico - consultive
di rappresentanti delle lingue minoritarie storiche e del mondo
universitario regionale.
"In conclusione - hanno spiegato i firmatari - siamo convinti di
aver dato con questo provvedimento legislativo risposte concrete
alle legittime attese dei tanti soggetti attivi in questo
specifico settore della cultura e dello spettacolo. Accanto alla
conferma e al riconoscimento di quanto di eccellente già da tempo
si è andato sviluppando nel settore della valorizzazione, della
conservazione, della didattica e della promozione della cultura
cinematografica, questa legge getta le basi per un processo di
innovazione e crescita in quel settore, oggi strategico, della
produzione di contenuti audiovisivi e multimediali. Assieme a
poche altre regioni italiane (Emilia Romagna, Sardegna, Lazio,
Piemonte) il Friuli Venezia Giulia si conferma regione leader in
questo particolare ambito dello spettacolo: l'auspicio è che il
nuovo ministro ai Beni e alle Attività culturali dia un impulso
all'attuazione di quanto previsto dalla riforma del Titolo V
della Costituzione e vengano assegnati a queste almeno una parte
di quei fondi oggi di esclusiva gestione da parte dello Stato
attraverso il Fus (Fondo unico per lo spettacolo)".