Tesini a inaugurazione mostra Mario Micossi
(ACON) Artegna, 07 ott - MPB - Le porte e le stanze della
casa-studio del Maestro Mario Micossi ad Artegna si sono aperte
al pubblico per la mostra che a un anno dalla scomparsa
dell'artista, le nipoti Elena ed Anna hanno voluto organizzare
per ricordare lo zio, rispettando l'impostazione dell'esposizione
che si sarebbe dovuta tenere esattamente un anno fa e che era in
pratica già pronta quando Micossi fu colpito da un malore che gli
fu fatale. Il grande incisore infatti si è spento il 17 settembre
2005 all'età di 79 anni.
In questa casa egli è però ancora vivo - ha detto una delle
nipoti durante l'inaugurazione alla presenza del presidente del
Consiglio regionale Alessandro Tesini, della consigliera
Alessandra Guerra, dello storico dell'arte Gianfranco Ellero, di
molti artisti e di numerosissime persone amiche ed estimatrici
dell'arte e dell'umanità di Mario Micossi. Un pubblico folto e
commosso, raccolto sotto il pergolato di viti del cortile: "viti
friulane, radicate in terra friulana, intorno a una casa difesa
con i denti - ha ricordato ancora la nipote - per mantenerla in
piedi, dopo il terremoto". E l'annotazione sull'arte dello zio è
quella della leggerezza e della poesia: "una leggerezza di cui
Micossi, con l'incisione e l'acquerello, ha fatto il suo campo di
battaglia".
Sacerdote della bellezza lo ha definito Ellero, ricordando il
significato che per Micossi aveva il paesaggio: non solo un
pretesto architettonico o naturalistico ma essenzialmente un
luogo di sintesi tra uomo e natura. E la sua pittura e la sua
incisione il frutto di leit motiv a lungo meditati, anche anni,
spesso fino alla macerazione, tanto da farlo diventare il più
grande lettore e interprete del paesaggio friulano di ogni tempo.
Micossi - ha sottolineato il presidente del Consiglio Tesini - è
l'espressione di un friulano vero, colto, eclettico, versatile,
fortemente radicato alla sua terra ma cittadino del mondo, ovvero
mai straniero in patria e mai fuori del mondo: una metafora, per
Tesini, a 30 anni dal terremoto, per dire dell'amore per la
propria gente e per la propria terra. Un messaggio, attraverso
l'arte, anche per la politica e per le istituzioni.
Hanno parlato anche alcuni amici: Grazia Levi ha letto un
messaggio inviato per l'occasione dall'amico Carlo Scarsini, già
direttore del Progresso Italiano di New York e corrispondente
Ansa da Mosca, a testimonianza delle molte amicizie intrecciate
indiverse parti del mondo, e anche quella di Alessandra Guerra è
stata la testimonianza di un'amicizia famigliare, ricca di
ricordi personali non solo legati alla lezione artistica ma anche
umana di Micossi.