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Roma: 30° terremoto, intervento Illy (4)

09.10.2006
18:32
(ACON) Roma, 09 ott - AB - Il terremoto fu un'immane tragedia e purtroppo sono i numeri a dirlo: mille morti, centomila senzatetto, migliaia di immobili distrutti. Da quell'esperienza, ha ricordato il presidente della Regione Riccardo Illy, il Friuli Venezia Giulia e l'intero Paese devono trarre importanti insegnamenti.

Innanzitutto la ricostruzione diede il via al sistema della protezione civile, ma fu anche determinante nel creare un modello di prevenzione delle calamità naturali e nell'adozione di tecniche di costruzione che poi sono state seguite in moltissime occasioni, grazie alle quali il Friuli fu ricostruito dov'era e com'era. Importante fu poi la dimostrazione di collaborazione tra lo Stato e la Chiesa, ma nacque anche una nuova attenzione per il patrimonio storico e culturale. Vincente fu la scelta delle priorità, dove si decise di iniziare la ricostruzione dalle fabbriche e dalle case.

Ma il dopo terremoto ha significato anche infrastrutture, sviluppo, con l'Università di Udine che seppe gestire una grande fase evolutiva, e una scelta coraggiosa e vincente come quella del federalismo, grazie alla quale furono dati ampi poteri ai sindaci prima per il soccorso e poi per le opere di ricostruzione.

Dopo aver ricordato che proprio i sindaci sono stati premiati lo scorso maggio a Gemona, a trent'anni esatti dal sisma e nel luogo che ne fu il simbolo, Illy ha sostenuto che nulla di tutto ciò sarebbe però potuto accadere così se non ci fosse stato il fondamentale ruolo dello Stato italiano, che mise a disposizione risorse finanziarie, umane e organizzative.

Se oggi siamo qui al Senato, ha infine detto Illy, è perché riteniamo giusto che le celebrazioni si concludano con il coinvolgimento delle cariche dello Stato, alle quali va la gratitudine del Friuli e di tutta la regione Friuli Venezia Giulia.

(segue)