UDC: Salvador, legge devoluzione Enti locali, una forzatura
(ACON) Trieste, 11 ott - COM/AB - "L'accelerazione impressa
dalla Giunta regionale nell'approvazione del disegno di legge in
materia di conferimento di talune funzioni e compiti agli Enti
locali, anziché dare una risposta convincente ai rilievi
sollevati dalla Corte dei Conti alla preintesa sul comparto unico
ci porta a riconfermare tutta la nostra contrarietà sulle
modalità fin qui adottate dalla maggioranza nell'affrontare il
tanto auspicato decentramento".
Commenta così il gruppo consiliare regionale dell'UDC
l'approvazione del ddl 199 con i soli voti della maggioranza di
centrosinistra in V Commissione.
"Il trasferimento di compiti a Comuni e Province così come
contenuto nel testo approvato con il nostro voto contrario -
afferma il consigliere UDC Maurizio Salvador - appare più come un
modo per liberarsi da parte della Regione di alcune fastidiose
incombenze piuttosto che un'autentica volontà di effettivo
decentramento".
"I temi affrontati sono complessi e l'aver voluto mantenere il
termine del 1 gennaio 2007 - viene sottolineato - quale
decorrenza della nuova titolarità delle funzioni trasferite e dei
procedimenti correlati è una vera presa in giro dei Comuni e
delle Province, che a oggi non sono preparati a svolgere simili
mansioni".
"In Commissione - precisa l'esponente UDC - abbiamo insistito nel
sottolineare la stretta connessione tra l'attuazione del comparto
unico del pubblico impiego e il disegno di legge in discussione,
evidenziando la necessità di una pausa di riflessione per una
completa riscrittura del provvedimento in modo di date attuazione
a un reale e serio processo di devoluzione che non fosse solo uno
stratagemma per raggirare le pesanti osservazioni della
magistratura contabile".
"Infatti - conclude Salvador - una devoluzione sostanziale deve
tener conto del raffronto tra costi e benefici per la comunità
regionale, tratteggiando nel contempo un assetto di governo
regionale meno centralista dell'attuale e più rispettoso del
principio di parità tra i diversi livelli istituzionali".
"Gli emendamenti che avevamo proposto intendevano ridisegnare,
tra l'altro, l'esercizio delle funzioni in materia di cultura,
sport e tempo libero, ma la maggioranza si è dimostrata chiusa e
insensibile, mantenendo una sovrapposizione di competenze".
"Ad avviso dell'UDC, dunque, i rilievi della Corte dei Conti non
sono stati per niente superati ed è stata preferita una
scorciatoia che va nel senso di una finta devoluzione
perseverando negli errori fin qui commessi".