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UDC: Salvador, legge devoluzione Enti locali, una forzatura

11.10.2006
16:46
(ACON) Trieste, 11 ott - COM/AB - "L'accelerazione impressa dalla Giunta regionale nell'approvazione del disegno di legge in materia di conferimento di talune funzioni e compiti agli Enti locali, anziché dare una risposta convincente ai rilievi sollevati dalla Corte dei Conti alla preintesa sul comparto unico ci porta a riconfermare tutta la nostra contrarietà sulle modalità fin qui adottate dalla maggioranza nell'affrontare il tanto auspicato decentramento".

Commenta così il gruppo consiliare regionale dell'UDC l'approvazione del ddl 199 con i soli voti della maggioranza di centrosinistra in V Commissione.

"Il trasferimento di compiti a Comuni e Province così come contenuto nel testo approvato con il nostro voto contrario - afferma il consigliere UDC Maurizio Salvador - appare più come un modo per liberarsi da parte della Regione di alcune fastidiose incombenze piuttosto che un'autentica volontà di effettivo decentramento".

"I temi affrontati sono complessi e l'aver voluto mantenere il termine del 1 gennaio 2007 - viene sottolineato - quale decorrenza della nuova titolarità delle funzioni trasferite e dei procedimenti correlati è una vera presa in giro dei Comuni e delle Province, che a oggi non sono preparati a svolgere simili mansioni".

"In Commissione - precisa l'esponente UDC - abbiamo insistito nel sottolineare la stretta connessione tra l'attuazione del comparto unico del pubblico impiego e il disegno di legge in discussione, evidenziando la necessità di una pausa di riflessione per una completa riscrittura del provvedimento in modo di date attuazione a un reale e serio processo di devoluzione che non fosse solo uno stratagemma per raggirare le pesanti osservazioni della magistratura contabile".

"Infatti - conclude Salvador - una devoluzione sostanziale deve tener conto del raffronto tra costi e benefici per la comunità regionale, tratteggiando nel contempo un assetto di governo regionale meno centralista dell'attuale e più rispettoso del principio di parità tra i diversi livelli istituzionali".

"Gli emendamenti che avevamo proposto intendevano ridisegnare, tra l'altro, l'esercizio delle funzioni in materia di cultura, sport e tempo libero, ma la maggioranza si è dimostrata chiusa e insensibile, mantenendo una sovrapposizione di competenze".

"Ad avviso dell'UDC, dunque, i rilievi della Corte dei Conti non sono stati per niente superati ed è stata preferita una scorciatoia che va nel senso di una finta devoluzione perseverando negli errori fin qui commessi".