FI: Camber su ricerca malattie rare
(ACON) Trieste, 13 ott - COM/MPB - "La decisione
dell'amministrazione regionale di trasferire dal Burlo di Trieste
all'Azienda ospedaliero-sanitaria di Udine il centro della
ricerca per le malattie rare è un'azione a dir poco scellerata,
oltre che antieconomica. Ma soprattutto è in totale
contraddizione col piano materno-infantile!".
Una bocciatura senza appelli quella del consigliere di Forza
Italia, Piero Camber, a seguito della scelta fatta dalla Giunta
Illy di stanziare 750mila euro al capoluogo friulano, soldi
finalizzati ad un tipo di ricerca sulla quale i medici del
nosocomio infantile triestino hanno già raggiunto in questi anni
un elevato tasso di specializzazione.
"Le malattie rare - spiega Camber - hanno una natura prettamente
ereditaria e quindi colpiscono soprattutto i bambini. Per questo
i ricercatori del Burlo sono in una fase avanzata di studio,
tanto da aver codificato e registrato un'importante serie di
patologie, cosa che invece a Udine dovrebbero cominciare
praticamente da zero, gettando al vento così ricerche ed
investimenti fatti a Trieste con il raggiungimento, tra l'altro,
di importantissimi risultati scientifici".
"Perché Illy - si chiede il consigliere forzista - e il suo
assessore Beltrame vogliono spendere i soldi dei contribuenti per
creare nuove strutture, quando c'è già una realtà che ha
dimostrato di saper operare in maniera ottimale? Perché non si
tiene conto della saluta dei cittadini che, per campanilismi di
retroguardia, si troverebbero da soli di fronte alla loro
malattia? Che ci sia, sotto sotto - sospetta Camber -, da parte
della Regione l'obiettivo di ridimensionale il Burlo, fino a
ridurlo ad un normale centro ospedaliero di rete?"
"In tal caso - conclude Camber - sarebbe grave che proprio un
presidente della Regione triestino si renda protagonista della
soppressione delle specializzazioni e della ricerca negli
ospedali della nostra città, dal momento che, allo stato attuale,
a parte la cardiochirurgia e la neurochirurgia, Trieste si
troverebbe ad avere le funzioni di una struttura secondaria e non
più di rilievo nazionale".