III Comm: sì al Piano socio-sanitario regionale (1)
(ACON) Trieste, 20 ott - RC - Il Piano sanitario e
sociosanitario regionale (PSSR) del triennio 2006-2008,
presentato dall'assessore alla Salute, Ezio Beltrame, il 10
ottobre scorso e in parte corretto in corso d'opera, ha ottenuto
il parere favorevole della III Commissione consiliare presieduta
da Nevio Alzetta (DS). Il sì è stato di DS, Margherita,
Cittadini, PRC e PDCI; altrettanto convinto il no di FI e UDC con
AN.
Prima di votare il parere, Roberto Molinaro (UDC) ha chiesto
quali saranno le novità al Piano, già annunciate ai giornalisti,
ma non presentate ai consiglieri. Molinaro ha poi parlato di
Piano che non fa sufficienti scelte, di elementi negativi per
l'area vasta, di problema badanti non regolarizzate, di sistema
da rivedere per acuzie e post acuzie, di duplicazioni di
neurochirurgia e cardiochirurgia. E ha chiesto perché nel Piano
non si parli di Grado e quali siano le reali migliorie ottenute
in questi anni. La sua collega Gina Fasan ha volto l'attenzione
all'ospedale di Sacile e ai problemi che lì si registrano per
mancanza di infermieri, servizi che diminuiscono e liste d'attesa
che si allungano. Ma anche l'auto medica che ancora manca a
Maniago e paventati spostamenti di alcuni reparti da Pordenone a
Udine.
Per Massimo Blasoni (FI), la percezione è che il Sistema
sanitario regionale (SSR) non funzioni. Il difetto del Piano è
che non essendo capace di fare scelte chiare (per i piccoli
ospedali, per Aziende sanitarie e area vasta, per i risparmi che
si ottengono con il Centro servizi condivisi, per le diatribe tra
Trieste e Udine), si limita a programmi generali. Si dovrebbe
fare di più con le risorse attuali, non si sanno calcolare
esattamente i costi, non si sa fare risparmio. Il PSSR dice molto
ma decide poco, per il collega Gaetano Valenti che poi si è
soffermato sull'ospedale di Gorizia, dove continua a mancare un
servizio salva-vita come la "strocke unit", la struttura capace
di interventi vascolari immediati. Almeno - ha chiesto -
autorizzate la trombolisi ai neurologi di Gorizia, perché chi è
colpito da ictus cerebrale deve essere monitorato entro tre ore e
non è pensabile un suo trasporto sino a Trieste. Piero Camber,
sempre di FI, ha parlato delle modifiche per l'ospedale di
Trieste che la Giunta ha approntato al Piano attraverso una
delibera, ma sulle quali la Commissione non ha potere di
intervento.
Pio De Angelis (PRC) ritiene il PSSR innovativo perché prevede
strutture di continuità terapeutica, nuovi ruoli per gli ospedali
piccoli, orari dei liberi professionisti, l'infermiere di
comunità, mette in relazione l'ospedale con il territorio.
Limiti, invece, sono nella lotta Udine/Trieste e in effetti non
affronta la questione delle doppie chirurgie. Va specificato che
il rivolgersi ai privati non è un fatto strategico ma temporaneo,
e che la Regione non intende aprire ai privati.
Equilibrio tra le aree vaste e i servizi offerti sul territorio,
per Piero Colussi (Citt), grazie al nuovo Piano. Manca, però, di
dare al personale medico capacità di ascolto dei problemi del
malato; si devono pensare a corsi di formazione in tal senso.
(segue)
(immagini alle tv)