UDC: perché no al Piano socio-sanitario regionale
(ACON) Trieste, 20 ott - COM/RC - "Dopo quasi tre anni di
gestazione, sul Piano sanitario e sociosanitario 2006-2008 è
stata fatta chiarezza. Centinaia di pagine scritte per voler
accontentare tutti i portatori di interessi, ma nessuna scelta
innovativa, soprattutto nel settore ospedaliero, che sia di
garanzia per la salute dei cittadini del Friuli Venezia Giulia
nei prossimi anni. Da ciò il nostro voto convintamente contrario
al nuovo strumento di programmazione." Precisano così il parere
negativo che hanno espresso in III Commissione del Consiglio
regionale al PSSR 2006-2008, i consiglieri regionali UDC Roberto
Molinaro e Gina Fasan.
"La volontà annunciata di modificare a breve gli assetti delle
Aziende sanitarie territoriali, in sé vanifica qualsiasi
programmazione strategica nel triennio - precisano i due
centristi - quando questa intende ridefinire l'assetto
organizzativo del Sistema sanitario regionale e la sua
programmazione con l'introduzione dell'area vasta, conferendo
centralità al distretto sanitario per potenziare prevenzione,
sanità pubblica territoriale e le cure intermedie.
"La stessa programmazione, poi, ha l'ambizione di riorganizzare
la rete ospedaliera regionale articolandola per funzioni ed area
vasta - proseguono gli esponenti regionali UDC - ma le uniche
riorganizzazioni che si individuano sono il coordinamento tra
funzioni di eccellenza di cardiochirurgia e neurochirurgia nonché
una integrazione a rete dei laboratori di analisi, della medicina
trasfusionale, dell'anatomia patologica nelle tre aree vaste di
Trieste-Gorizia, di Udine e di Pordenone. Ovvero nulla che sia
destinato al miglioramento dei servizi ai quali il cittadino
accede.
"Ciò che è accaduto durante l'esame in Commissione, con la corsa
dei consiglieri di maggioranza alla correzione delle tabelle
delle funzioni attribuite alle Aziende ospedaliere di Udine,
Trieste e Pordenone, nonché con la imposizione da parte dei
rappresentanti della sinistra estrema PRC e PDCI del criterio
della temporaneità per qualsiasi esternalizzazioni nell'ambito
del Servizio sanitario regionale - concludono Molinaro e Fasan -
evidenzia ancora una volta l'incapacità di governo del settore
più delicato dell'Amministrazione regionale. Decisamente un
comportamento che non promette niente di buono per il futuro
della salute dei cittadini del Friuli Venezia Giulia."