CR: ddl devoluzione, relatore minoranza Salvador (3)
(ACON) Trieste, 24 ott - RC - Disegno di legge quale risposta
minimale, per Maurizio Salvador (UDC), al bisogno di riforma.
Già nel 1988, con la legge regionale 10 - ha ricordato il
relatore di minoranza - si disegnò un riordino della Regione con
la devoluzione di funzioni agli Enti locali. Negli anni, la
Regione si è riappropriata di parte di queste materie. Poi il
Consiglio è ritornato sulla materia con la LR 15/2001, ora non
più in vigore, ma che prevedeva conferimenti di funzioni nel
rispetto di determinati principi. Questi ultimi - ha detto
Salvador - potevano essere il viatico per una buona legge, ma il
percorso seguito è stato diametralmente opposto e i risultati
sono insoddisfacenti.
C'è stretta connessione tra l'attuazione del comparto unico del
pubblico impiego regionale e questo disegno di legge - così
ancora il centrista, che ha ricordato il parere negativo espresso
sul progetto dalla Corte dei Conti e la conseguente richiesta
dell'UDC a che si sospendesse l'esame del provvedimento. La
risposta, però, è stata la sua approvazione a tempo di record.
Nel programma di Intesa Democratica, le amministrazioni comunali
dovevano diventare l'agenzia generale del cittadino, ricevendo
risorse finanziarie e poteri decisionali per offrire migliori
servizi. Della Regione federale e sburocratizzata tanto voluta da
Illy non c'è traccia nel ddl approvato in Commissione, così come
nella legge quadro in materia di Autonomie locali 1/2006. Anzi,
si rafforzano il dirigismo e il neo-centralismo regionale. La
Regione continua a prendere in giro Comuni e Province con una
finta devoluzione di funzioni, senza la necessaria certezza del
contestuale trasferimento delle risorse umane e finanziarie.
(segue)