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CR: ddl devoluzione, relatore minoranza Salvador (3)

24.10.2006
11:25
(ACON) Trieste, 24 ott - RC - Disegno di legge quale risposta minimale, per Maurizio Salvador (UDC), al bisogno di riforma.

Già nel 1988, con la legge regionale 10 - ha ricordato il relatore di minoranza - si disegnò un riordino della Regione con la devoluzione di funzioni agli Enti locali. Negli anni, la Regione si è riappropriata di parte di queste materie. Poi il Consiglio è ritornato sulla materia con la LR 15/2001, ora non più in vigore, ma che prevedeva conferimenti di funzioni nel rispetto di determinati principi. Questi ultimi - ha detto Salvador - potevano essere il viatico per una buona legge, ma il percorso seguito è stato diametralmente opposto e i risultati sono insoddisfacenti.

C'è stretta connessione tra l'attuazione del comparto unico del pubblico impiego regionale e questo disegno di legge - così ancora il centrista, che ha ricordato il parere negativo espresso sul progetto dalla Corte dei Conti e la conseguente richiesta dell'UDC a che si sospendesse l'esame del provvedimento. La risposta, però, è stata la sua approvazione a tempo di record.

Nel programma di Intesa Democratica, le amministrazioni comunali dovevano diventare l'agenzia generale del cittadino, ricevendo risorse finanziarie e poteri decisionali per offrire migliori servizi. Della Regione federale e sburocratizzata tanto voluta da Illy non c'è traccia nel ddl approvato in Commissione, così come nella legge quadro in materia di Autonomie locali 1/2006. Anzi, si rafforzano il dirigismo e il neo-centralismo regionale. La Regione continua a prendere in giro Comuni e Province con una finta devoluzione di funzioni, senza la necessaria certezza del contestuale trasferimento delle risorse umane e finanziarie.

(segue)