CR: ddl devoluzione, relatore minoranza Pedicini (4)
(ACON) Trieste, 24 ott - MPB - Un provvedimento di scarsa
portata, poco utile e in alcuni casi addirittura dannoso. Sarebbe
opportuno che la maggioranza avesse l'umiltà di ammettere di aver
sbagliato e ritirasse il ddl 199 per gli opportuni
approfondimenti al fine di individuare contenuti, modalità e
tempi sia del decentramento di funzioni che del connesso comparto
unico.
Sono le conclusioni a cui è arrivato il relatore di minoranza
Antonio Pedicini (FI), che si è richiamato ad affermazioni della
magistratura contabile e dell'Areran per motivare il suo giudizio
negativo sul testo e sottolineare che anche il giudizio del
Giudice della Corte dei Conti, che non attribuisce a questo
intervento neppure la qualità di "elemento utile", dovrebbe
indurre il proponente a un serio riesame del proprio operato.
Pedicini ricorda che la delibera di Giunta con cui è stato
approvato il programma di riordino delle funzioni regionali e di
conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli Enti
locali per il 2005 prevedeva il trasferimento di 15 dipendenti
regionali e precisa che del personale di prossimo passaggio
dall'Amministrazione regionale agli Enti locali, la massima parte
(ossia 178 su 193) risulta già in servizio presso le Province. Ma
parla anche del numero complessivo di dipendenti da trasferire:
oltre ai 178 provenienti dal ministero del Lavoro già presso le
Province e ai 15 dipendenti regionali della delibera di Giunta,
ci sono futuri altri 100, citati in una nota dell'Areran, il cui
trasferimento dovrà essere oggetto di ulteriori iniziative di
legge, cui si aggiungono 120 provenienti della Motorizzazione
civile e 200 provenienti dall'Anas, e sottolinea che di certo c'è
solo che il ddl 199 produce il trasferimento di 15 dipendenti
regionali.
A noi pare - aggiunge - che la Corte dei Conti chieda, affinché
decentramento amministrativo e comparto unico siano produttivi di
benefici per la comunità regionale, l'applicazione di alcune
norme di principio ispiratrici di condotte virtuose, mentre la
Giunta regionale - dice Pedicini lamentando lo spreco di
un'occasione per cambiare la fisionomia della Regione e degli
Enti locali - non offre alcun elemento oggettivamente valutabile
circa il miglioramento della qualità dei servizi offerti, la
riforma delle funzioni e le competenze di Regione ed Enti locali,
le procedure di valutazione delle diverse funzioni e
responsabilità.
(segue)