News


CR: ddl devoluzione, relatore minoranza Pedicini (4)

24.10.2006
11:46
(ACON) Trieste, 24 ott - MPB - Un provvedimento di scarsa portata, poco utile e in alcuni casi addirittura dannoso. Sarebbe opportuno che la maggioranza avesse l'umiltà di ammettere di aver sbagliato e ritirasse il ddl 199 per gli opportuni approfondimenti al fine di individuare contenuti, modalità e tempi sia del decentramento di funzioni che del connesso comparto unico.

Sono le conclusioni a cui è arrivato il relatore di minoranza Antonio Pedicini (FI), che si è richiamato ad affermazioni della magistratura contabile e dell'Areran per motivare il suo giudizio negativo sul testo e sottolineare che anche il giudizio del Giudice della Corte dei Conti, che non attribuisce a questo intervento neppure la qualità di "elemento utile", dovrebbe indurre il proponente a un serio riesame del proprio operato.

Pedicini ricorda che la delibera di Giunta con cui è stato approvato il programma di riordino delle funzioni regionali e di conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli Enti locali per il 2005 prevedeva il trasferimento di 15 dipendenti regionali e precisa che del personale di prossimo passaggio dall'Amministrazione regionale agli Enti locali, la massima parte (ossia 178 su 193) risulta già in servizio presso le Province. Ma parla anche del numero complessivo di dipendenti da trasferire: oltre ai 178 provenienti dal ministero del Lavoro già presso le Province e ai 15 dipendenti regionali della delibera di Giunta, ci sono futuri altri 100, citati in una nota dell'Areran, il cui trasferimento dovrà essere oggetto di ulteriori iniziative di legge, cui si aggiungono 120 provenienti della Motorizzazione civile e 200 provenienti dall'Anas, e sottolinea che di certo c'è solo che il ddl 199 produce il trasferimento di 15 dipendenti regionali. A noi pare - aggiunge - che la Corte dei Conti chieda, affinché decentramento amministrativo e comparto unico siano produttivi di benefici per la comunità regionale, l'applicazione di alcune norme di principio ispiratrici di condotte virtuose, mentre la Giunta regionale - dice Pedicini lamentando lo spreco di un'occasione per cambiare la fisionomia della Regione e degli Enti locali - non offre alcun elemento oggettivamente valutabile circa il miglioramento della qualità dei servizi offerti, la riforma delle funzioni e le competenze di Regione ed Enti locali, le procedure di valutazione delle diverse funzioni e responsabilità.

(segue)