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CR: ddl devoluzione, relatore minoranza Follegot (5)

24.10.2006
11:46
(ACON) Trieste, 24 ott - MPB - Il ddl 199 giunge in Aula dopo un veloce passaggio in V Commissione mentre - denuncia il relatore di minoranza Fulvio Follegot (LN) - avrebbe meritato ben più ampia discussione, ma la maggioranza non ha condiviso la proposta dell'opposizione di rivedere il documento alla luce della bocciatura del comparto unico da parte della Corte dei Conti, secondo la quale questo provvedimento non porterebbe un elemento utile a ritenere realizzato il tanto auspicato decentramento, considerando anche l'osservazione formulata dalla I Commissione circa la stretta connessione tra l'attuazione del comparto unico del pubblico impiego regionale e il disegno di legge in oggetto.

Il consigliere della Lega esprime un giudizio negativo su una legge che, dice, è nata già vecchia e auspica un ravvedimento operoso e la possibilità di trovare maggioranze qualificate per leggi riguardanti l'architettura istituzionale.

La relazione diventa valutazione anche della situazione complessiva: il no al comparto unico pronunciato dalla Corte dei Conti costituisce una bocciatura delle politiche di Illy in merito a devolution o federalismo, perché finora ciò che è stato proposto è solo conferimento di funzioni di scarso rilievo pratico e di nessuna valenza politica. Il comparto unico assume sostanza solo se produce utili, ovvero riduce le spese di gestione dell'apparato burocratico, con una mobilità dei lavoratori e una flessibilità del lavoro al momento sconosciute e può stare in piedi solo se viene supportato da un chiaro e definito progetto politico che mantenga in capo alla Regione la potestà legislativa, l'alta programmazione ed il controllo; tutto il resto deve diventare compito di Comuni, Province e Comunità Montane.

Se nel disegno di legge ci sono comunque una serie di competenze che vengono girate agli Enti locali, senza che peraltro la Regione perda il controllo gestionale, per quanto riguarda il trasferimento di personale c'è ben poco. La Giunta non ha provveduto finora ad alcuna proiezione, non è dato sapere quante persone saranno trasferite alle Province e ai Comuni, né quante sono tuttora impiegate in questa o quella posizione. E' poi una pura dimostrazione di forza prevedere che le funzioni e i procedimenti conferiti siano esercitati dagli Enti locali a decorrere dal 1 gennaio 2007, perché è evidente che non potranno essere pronti. Intanto la Regione conserva intatto il suo potere.

La catena del comando, anziché semplificata è stata complicata, ha concluso Follegot sottolineando l'incapacità di rinnovarsi delle istituzioni e di percorrere la strada già tracciata del federalismo istituzionale e quello fiscale.

(segue)