Pens: Ferone, risposta Beltrame su malattie infettive
(ACON) Trieste, 24 ott - COM/AB - L'assessore alla Salute e
Protezione sociale Ezio Beltrame ha risposto in Aula a
un'interrogazione del consigliere regionale del Partito
Pensionati, Luigi Ferone, che voleva sapere come si tutelano i
cittadini del Friuli Venezia Giulia dalle malattie infettive che
si credevano scomparse quali, ad esempio, la tubercolosi e la
sifilide, nonché dalle nuove devastanti forme di malattie
infettive.
Lo stesso Ferone rende nota la risposta dell'assessore.
"Le malattie infettive, soprattutto quelle ad alto impatto
sociale, sono state significativamente contenute o quasi
debellate per molteplici fattori favorevoli scientifici,
farmacologici e clinici, grazie alle vaccinazioni e alla
sorveglianza epidemiologica e al miglioramento delle condizioni
socio-economiche di vita e di lavoro, dalla nutrizione,
dall'acqua potabile, dalla salubrità delle abitazioni. Le nuove
malattie infettive, come l'Aids e le epatiti, pur avendo un
impatto inferiore nella nostra regione rispetto ad altre aree
italiane ed europee, sono al centro dell'attenzione di molte
iniziative informative ed educazionali. In questi anni, nella
nostra regione non sono mai venuti meno i presidi territoriali di
prevenzione, di diagnosi e di cura, anche perché è ben presente
negli operatori il maggior rischio di contagio connesso
all'incremento della mobilità internazionale".
Entrando nel dettaglio delle richieste del consigliere Ferone,
Beltrame ha aggiunto:
"La Tbc oggi è una malattia che riguarda in parte gli anziani che
hanno contratto la prima infezione durante gli anni in cui era
molto diffusa, ma soprattutto è malattia degli immigrati,
prevalentemente giovani-adulti, che generalmente hanno contratto
l'infezione nei loro Paesi di origine.
Considerando tutta la popolazione della Regione FVG l'incidenza
della malattia è pari a 7 casi ogni 100.000 abitanti; l'incidenza
è sensibilmente maggiore se consideriamo solo la popolazione con
più di 65 anni, o la popolazione immigrata.
La diffusione della malattia tubercolare è in lenta ma costante
diminuzione in FVG.
Nel 1995 i casi segnalati erano 241.
Nel 2000 siamo passati a 130 casi.
Nel 2005 siamo arrivati a 77 casi.
Nonostante l'incremento degli immigrati, il numero dei casi di
malattia tubercolare fra gli stessi immigrati non cresce in modo
significativo (20-25 casi all'anno nell'ultimo quinquennio).
Per quanto attiene i nuovi casi di Hiv (mediamente 30-40 casi
all'anno nell'ultimo quinquennio), è necessario mantenere
costante l'attenzione e l'offerta di servizi di facile accesso,
come i centri operanti in ogni provincia nell'ambito degli
ambulatori di prevenzione, per eseguire in maniera rapida e
riservata il test e il counseling prima e dopo il test e
l'educazione sanitaria collegata.
Per quanto riguarda la sifilide siamo in presenza di dati
insignificanti, ma anche in questo caso è necessario mantenere
costante l'attenzione e l'offerta dei servizi.
Per limitare ulteriormente l'incidenza di queste malattie
servono:
facilità di accesso ai servizi e accoglienza degli utenti;
capacità di relazionare e comunicare con il paziente;
lavoro di rete, per risolvere i fattori di rischio sanitario e
sociale.
Questo modello, applicato in particolare nel lavoro per la tutela
e la promozione della salute dei migranti, vale per tutta la
popolazione, anche per quella autoctona e anziana.
Il dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria Medio
Friuli ha avviato dal 2000 un percorso volto a rendere formali e
consolidati, all'interno della sanità pubblica regionale,
rapporti di conoscenza-condivisione dei percorsi di salute dei
migranti e delle buone pratiche venute costruendosi nel
territorio, sia attraverso l'attivazione di processi di
mediazione culturale e di formazione degli operatori
sanitari/amministrativi, sia attraverso un lavoro di rete con gli
enti locali e con le associazioni del volontariato, nella
convinzione che questa sia l'unica strada per affrontare in
maniera adeguata i problemi, non solo sanitari, degli immigrati.
Questo modello di intervento è stato riconosciuto nel recente
convegno internazionale svoltosi alla Bocconi, dove è stato
consegnato al dott. Guglielmo Pitzalis, dell'Ass n. 4, il premio
di eccellenza per lo studio sulla tutela e la promozione della
salute dei migranti in Friuli, nell'ottica del lavoro di rete e
della medicina transculturale".