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CR: ddl devoluzione, dibattito generale (7)

24.10.2006
14:36
(ACON) Trieste, 24 ott - MPB - Per Alessandra Battellino (IPR-MRE) il trasferimento di competenze potrà funzionare se i comuni diventeranno più forti. E se la legge 1/2006 è un primo passo i cui effetti sono ancora da verificare, la devoluzione non può attuarsi solo in una legge, deve avere precise direttive, risorse adeguate e personale sufficiente e competente. Stiamo portando pian piano a compimento la legge sul decentramento, ma parallelamente va sviluppato il controllo, per non lasciare il cittadino disorientato di fronte a possibili inefficienze.

Il ddl lascia sconcertato Giorgio Venier Romano (UDC) per il quale la devoluzione ha senso se si trasferiscono intere competenze e risorse adeguate, altrimenti - dice - andiamo a complicare la vita a cittadini, imprese e amministratori. Ecco perché ho chiesto di rallentare il processo: credo che stiamo confezionando un pessimo prodotto. C'è stata inoltre notevole carenza di confronto, e le categorie economiche non sono state sentite e i loro messaggi e istanze ignorati. Questa giunta è ancora in tempo per fare un passo indietro e almeno stralciare le parti economiche e riportarle in Commissione. Altrimenti sarà un danno.

Deluso ma non sorpreso, si dichiara Luca Ciriani (AN) sottolineando che il ddl è criticabile dal punto di vista politico e tecnico, con trasferimenti deboli e confusi: ai Comuni si devolve una somma di funzioni di scarso significato: pensiline, api, funghi, un po' di problemi. La storia di questi anni è di neocentralismo: la Regione dice di voler programmare e legiferare, ma le sta molto a cuore la gestione. Rimane il problema del comparto unico e dell'attuazione del decentramento: se ritenete che questa legge valga, allora appena approvata si vada alla sottoscrizione immediata del comparto unico, sennò è una leggina per prendere tempo - conclude Ciriani ricordando la velocità del percorso in Commissione, senza ascoltare gli interessati.

Per Giancarlo Tonutti (Margh), che ha chiuso la discussione generale, questa legge non è meravigliosa, è un po' limitata, ma coerentemente va nella direzione di applicare quanto previsto. Ed è l'occasione per dire alla Giunta di osare un po' di più: è vero che non è facile trasferire competenze e organici - afferma Tonutti - ma se a livello provinciale si trovano nuclei organizzati di burocrazia questo va fatto. Non è difficile trovare dei possibili esempi. Forse gli enti equiordinati non sono pronti, ma ricordiamo che si diceva che presso ogni Comune ci sarebbe stato uno sportello della Regione, per cui il cittadino nel suo territorio può interloquire. Questo è solo un passo.

(segue)