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Citt: Paselli, devoluzione non è trasferimento di faldoni

24.10.2006
15:47
(ACON) Trieste, 24 ott - COM/MPB - E' all'attenzione dell'Aula il disegno di legge che disciplina il conferimento, a decorrere dal 2007, di una serie di funzioni dalla Regione agli Enti locali. Già nel 1988 si cercò di disegnare un riordino della Regione con la devoluzione di funzioni a Comuni, Province, Comunità montane. Dopo, la legge regionale 1/2006 (principi fondamentali del sistema Regione-Autonomie locali) con la quale gli Enti locali sono stati forniti di reali strumenti per adeguarli ai nuovi compiti.

Per Maurizio Paselli però è fondamentale inquadrare l'approdo di questo disegno di legge.

L'intervento è complesso - ha detto il consigliere dei Cittadini per il Presidente - e vede come capisaldi costitutivi il riordino delle Autonomie (una normativa che ormai è alle spalle); la riforma del comparto unico, ancora al tavolo di discussione e, nel futuro, la modifica della legge di bilancio con l'eliminazione di molte leggi di settore per trasferire ai Comuni le risorse senza vincoli. La nostra preoccupazione è che tutto si risolva in un mero trasferimento di faldoni, magari riferiti al miele e ai tartufi. Quello che noi vogliamo evitare, sono gli aumenti di costi e le disfunzioni. La devoluzione va fatta per materie organiche e coerenti.

Se questa Regione sarà un ente di pianificazione - ha concluso Paselli - si spoglierà di competenze e organico. Il processo delle Autonomie locali deve portare all'alleggerimento di leggi e alla sburocratizzazione a favore dei cittadini, che troveranno nel Comune lo sportello per ogni loro esigenza senza più pensare peregrinazioni da un ufficio all'altro.