Citt: Paselli, devoluzione non è trasferimento di faldoni
(ACON) Trieste, 24 ott - COM/MPB - E' all'attenzione dell'Aula
il disegno di legge che disciplina il conferimento, a decorrere
dal 2007, di una serie di funzioni dalla Regione agli Enti
locali. Già nel 1988 si cercò di disegnare un riordino della
Regione con la devoluzione di funzioni a Comuni, Province,
Comunità montane. Dopo, la legge regionale 1/2006 (principi
fondamentali del sistema Regione-Autonomie locali) con la quale
gli Enti locali sono stati forniti di reali strumenti per
adeguarli ai nuovi compiti.
Per Maurizio Paselli però è fondamentale inquadrare l'approdo di
questo disegno di legge.
L'intervento è complesso - ha detto il consigliere dei Cittadini
per il Presidente - e vede come capisaldi costitutivi il riordino
delle Autonomie (una normativa che ormai è alle spalle); la
riforma del comparto unico, ancora al tavolo di discussione e,
nel futuro, la modifica della legge di bilancio con
l'eliminazione di molte leggi di settore per trasferire ai Comuni
le risorse senza vincoli. La nostra preoccupazione è che tutto si
risolva in un mero trasferimento di faldoni, magari riferiti al
miele e ai tartufi. Quello che noi vogliamo evitare, sono gli
aumenti di costi e le disfunzioni. La devoluzione va fatta per
materie organiche e coerenti.
Se questa Regione sarà un ente di pianificazione - ha concluso
Paselli - si spoglierà di competenze e organico. Il processo
delle Autonomie locali deve portare all'alleggerimento di leggi e
alla sburocratizzazione a favore dei cittadini, che troveranno
nel Comune lo sportello per ogni loro esigenza senza più pensare
peregrinazioni da un ufficio all'altro.