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Citt: Malattia, contro la caccia fai da te

25.10.2006
15:10
(ACON) Trieste, 25 ott - COM/MPB - Il capogruppo dei Cittadini per il Presidente, Bruno Malattia, interviene con una nota sulla mancanza di regolamentazione della Zone a protezione speciale (ZPS).

"Punto e a capo. Il 18 ottobre è decaduto il decreto legge - più noto come decreto De Castro - col quale si metteva lo stop alla deregulation regionale sulla caccia nelle zone a protezione speciale (ZPS). Un decreto approvato nell'agosto scorso, reso necessario e urgente a seguito della procedura di infrazione aperta nei confronti dell'Italia da parte dell'Unione europea, che sospendeva le deroghe regionali su specie cacciabili e date del calendario venatorio nelle ZPS appunto e tanto più necessario per la nostra regione laddove mancava e manca, tuttora, una qualsiasi normativa in proposito". "Il decreto - precisa Malattia - dava tempo agli enti di mettersi in regola con Bruxelles: entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore, infatti, le Regioni avrebbero potuto adeguare il proprio ordinamento in materia, abrogando o modificando leggi regionali e delibere, atti applicativi e calendari venatori nelle parti difformi dalle disposizioni".

"Al varo del decreto, l'assessore Marsilio espresse preoccupazione per la supposta limitazione dell'autonomia del Friuli Venezia Giulia annunciando un'accelerazione nella definizione della nuova disciplina".

"Un impegno disatteso perché, a oggi, nessun passo avanti è stato fatto e si è persa ancora una volta l'occasione almeno per recepire i contenuti della direttiva comunitaria - sottolinea il capogruppo dei Cittadini per il Presidente Bruno Malattia - e dare certezze al settore evitando che le ZPS, che nella nostra regione coprono importanti porzioni di territorio, restino ancora, dopo anni, senza un'adeguata regolamentazione e vengano equiparate ai parchi con tutti i vincoli - urbanistici, agricoli e venatori - che ciò comporta. Si tratta, indubbiamente, di una situazione tra il tragico e la burla che sta provocando un increscioso fai da te".

"In assenza di ogni comunicazione ufficiale da parte della Regione sembra infatti che alcuni direttori di riserva chiudano alla caccia le aree ZPS che interessano il loro territorio e che altri, viceversa, affermino che finché la Regione non dice che la caccia è chiusa, questa rimanga aperta".

"Non è stata felice, pertanto - conclude Malattia - la strategia attendista adottata nell'occasione, perché anziché dotare la Regione, entro i 90 giorni fissati dal decreto, di una normativa che regolamentasse finalmente le ZPS e le attività in esse consentite, si è preferito fermarsi alla contestazione della presunta lesione dell'autonomia regionale da parte del governo col solo risultato di perpetuare la situazione di non governo delle ZPS in Friuli Venezia Giulia. Un'inerzia poco condivisibile che dà l'idea - errata - di una Regione che non vuole o non sa decidere, che continua a rinviare il problema e che lascia nell'incertezza, per non dire allo sbando, gli ambienti a ciò interessati. D'obbligo ricordare, tra l'altro, che la mancata regolamentazione delle ZPS può comportare sanzioni pesanti come la perdita del sostegno europeo ai programmi di sviluppo rurale, fondamentali per le politiche agricole anche in Friuli Venezia Giulia e di questo dobbiamo tutti, responsabilmente, farci carico".