Citt: Malattia, contro la caccia fai da te
(ACON) Trieste, 25 ott - COM/MPB - Il capogruppo dei Cittadini
per il Presidente, Bruno Malattia, interviene con una nota sulla
mancanza di regolamentazione della Zone a protezione speciale
(ZPS).
"Punto e a capo. Il 18 ottobre è decaduto il decreto legge - più
noto come decreto De Castro - col quale si metteva lo stop alla
deregulation regionale sulla caccia nelle zone a protezione
speciale (ZPS). Un decreto approvato nell'agosto scorso, reso
necessario e urgente a seguito della procedura di infrazione
aperta nei confronti dell'Italia da parte dell'Unione europea,
che sospendeva le deroghe regionali su specie cacciabili e date
del calendario venatorio nelle ZPS appunto e tanto più necessario
per la nostra regione laddove mancava e manca, tuttora, una
qualsiasi normativa in proposito".
"Il decreto - precisa Malattia - dava tempo agli enti di
mettersi in regola con Bruxelles: entro 90 giorni dalla sua
entrata in vigore, infatti, le Regioni avrebbero potuto adeguare
il proprio ordinamento in materia, abrogando o modificando leggi
regionali e delibere, atti applicativi e calendari venatori nelle
parti difformi dalle disposizioni".
"Al varo del decreto, l'assessore Marsilio espresse
preoccupazione per la supposta limitazione dell'autonomia del
Friuli Venezia Giulia annunciando un'accelerazione nella
definizione della nuova disciplina".
"Un impegno disatteso perché, a oggi, nessun passo avanti è stato
fatto e si è persa ancora una volta l'occasione almeno per
recepire i contenuti della direttiva comunitaria - sottolinea il
capogruppo dei Cittadini per il Presidente Bruno Malattia - e
dare certezze al settore evitando che le ZPS, che nella nostra
regione coprono importanti porzioni di territorio, restino
ancora, dopo anni, senza un'adeguata regolamentazione e vengano
equiparate ai parchi con tutti i vincoli - urbanistici, agricoli
e venatori - che ciò comporta. Si tratta, indubbiamente, di una
situazione tra il tragico e la burla che sta provocando un
increscioso fai da te".
"In assenza di ogni comunicazione ufficiale da parte della
Regione sembra infatti che alcuni direttori di riserva chiudano
alla caccia le aree ZPS che interessano il loro territorio e che
altri, viceversa, affermino che finché la Regione non dice che la
caccia è chiusa, questa rimanga aperta".
"Non è stata felice, pertanto - conclude Malattia - la strategia
attendista adottata nell'occasione, perché anziché dotare la
Regione, entro i 90 giorni fissati dal decreto, di una normativa
che regolamentasse finalmente le ZPS e le attività in esse
consentite, si è preferito fermarsi alla contestazione della
presunta lesione dell'autonomia regionale da parte del governo
col solo risultato di perpetuare la situazione di non governo
delle ZPS in Friuli Venezia Giulia. Un'inerzia poco condivisibile
che dà l'idea - errata - di una Regione che non vuole o non sa
decidere, che continua a rinviare il problema e che lascia
nell'incertezza, per non dire allo sbando, gli ambienti a ciò
interessati. D'obbligo ricordare, tra l'altro, che la mancata
regolamentazione delle ZPS può comportare sanzioni pesanti come
la perdita del sostegno europeo ai programmi di sviluppo rurale,
fondamentali per le politiche agricole anche in Friuli Venezia
Giulia e di questo dobbiamo tutti, responsabilmente, farci
carico".