Corecom: Tesini a convegno su programmi Rai dell'accesso
(ACON) Udine, 27 ott - MPB - L'accesso dimenticato. Un titolo
provocatorio per il convegno che il Corecom del Friuli Venezia
Giulia ha organizzato a Udine (sede di rappresentanza della
Regione), alla presenza del presidente del Consiglio regionale
Alessandro Tesini e del direttore della sede Rai regionale
Roberto Collini, sull'utilizzo delle trasmissioni dell'accesso,
ovvero i dieci minuti che quotidianamente, per cinque giorni alla
settimana, sono a disposizione, gratuitamente, di enti e
associazioni, per esporre alla radio del servizio pubblico i
propri programmi e iniziative.
Un'opportunità non colta, o solo scarsamente, stando ai dati
esposti dal presidente del Comitato regionale per le
comunicazioni, Franco Del Campo e dal commissario Corecom Elio
Bozzo responsabile dei programmi dell'accesso: tre gli
appuntamenti settimanali in lingua italiana, uno in lingua
slovena e uno in quella friulana; nel 2005 152 gli in spazi in
italiano, utilizzati da 24 soggetti; solo 2 soggetti hanno
occupato i 22 in sloveno, mentre 4 hanno utilizzato i 22 in
friulano.
Eppure è una iniziativa piena di potenzialità - ha avvertito Del
Campo, e Bozzo ha definito questi programmi un autentico spazio
di libertà. Ricordando le categorie che vi possono accedere, in
base alla legge 103 del 1975, e il modo in cui si svolge
l'accesso - la Rai mette a disposizione i mezzi tecnici per
registrare e mandar in onda i programmi, il Corecom raccoglie le
domande, redige il calendario e svolge la funzione di controllo
delle registrazioni - Del Campo ha sottolineato che il Friuli
Venezia Giulia è una delle quattro regioni in Italia ad averne
dato seguito, aprendo, grazie alla strettissima collaborazione
con la sede Rai regionale, anche la possibilità di realizzare a
programmi dell'accesso pure in friulano e sloveno.
Per Roberto Collini lo scarso utilizzo forse è la conseguenza
della ricchezza di appuntamenti radiofonici a cui i cittadini
sono abituati. Le 17 ore e mezza di informazione e i programmi
radiofonici giornalieri in italiano sloveno e friulano
costituiamo un esempio unico nel panorama italiano - ha detto
ancora il direttore della sede RAI, facendo un distinguo per la
comunità slovena, che ha disposizione 12 ore al giorno di
trasmissioni radiofoniche, e quella friulana che è la
maggioranza, che attende ancora la piena applicazione della legge
482 del 99, e le cui rivendicazioni, con le 40 mila firme per
avere più servizio pubblico sul territorio, sono legittime.
Esperienza positiva, l'ha definita il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini esprimendo gratitudine verso Corecom
e sede RAI, invitando però anche a ripensare alle procedure che
consentono di utilizzare questi spazi, per renderle più agili, e
soprattutto a una sollecitazione dei soggetti che ne possono fare
uso, perché - ha affermato - se quanti finora hanno utilizzato
questa opportunità possono essere considerati delle avanguardie
anche se i dati sono tutt'altro che trascurabili, ci può essere
una educazione all'accesso affinché chi ha qualcosa da dire si
faccia carico delle difficoltà da superare per farsi sentire.
Tesini ha anche parlato dei ritardi di applicazione delle leggi
38 e 482, rispettivamente per la lingua slovena e quella
friulana, e ha affermato - a nome del Consiglio regionale e della
Conferenza dei Consigli regionali di cui è coordinatore, che -
"siccome pende il rinnovo del contratto di servizio tra il
Governo e la Concessionaria dei servizi pubblici, ci faremo
sentire perché l'emittente radiotelevisiva pubblica trovi
certezza di condizioni operative e risorse adeguate, perché la
Rai viva in condizioni di stabilità di certezza, perché il
patrimonio che rappresenta nell'informazione generale e di
interesse pubblico è enorme e non può essere né disperso, né
compromesso".
Dentro a questo orizzonte Tesini ha indicato anche l'impegno
perché sia rafforzata la Terza Rete, indicando nell'Istituzione
regionale e nel Consiglio in particolare un interlocutore
responsabile, attento e impegnato.
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