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Avviato seminario per giornalisti e comunciatori su Europa

30.10.2006
17:48
(ACON) Trieste, 30 ott - MPB - A che punto siamo con il Trattato Costituzionale europeo? Quale rapporto tra la realtà dell'Euro e la strategia di Lisbona?

Sono solo due dei temi che da questo pomeriggio, per due giorni, vengono affrontati nell'Aula del Consiglio regionale, in un seminario per imparare a "comunicare l'Europa" destinato a giornalisti e comunicatori, organizzato dall'Associazione dei consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia insieme con Dialoghi Europei, con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale e della rappresentanza in Italia della Commissione europea, e realizzato in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti, l'Associazione regionale della Stampa e il Circolo della Stampa di Trieste.

Dei due momenti di approfondimento odierno, sviluppati alla presenza del presidente della Regione Riccardo Illy, il primo è stato coordinato da Antonio Martini, presidente della V Commissione consiliare competente per i rapporti esterni e con l'UE, il secondo da Sergio Dressi, presidente del Comitato per la legislazione, la valutazione e il controllo.

I cittadini sentono distanti le istituzioni europee, la conoscenza delle politiche europee è scarsa, ci sono problemi di comunicazione - ha detto il presidente dell'Associazione consiglieri Bruno Longo in apertura, ricordando le iniziative che l'associazione sta portando avanti da tre anni con il Centro studi economici e sociali di Dialoghi Europei, per una sensibilizzazione dei giovani attraverso la scuola, con risultati di grande significato se si considera che nell'anno scolastico 2005-2006 vi hanno partecipato oltre cento scuole.

Mentre siamo molto informati su personaggi e vicende della politica italiana, dell'Europa si parla solo in casi clamorosi, come per esempio la bocciatura del trattato da parte di Francia e Olanda - ha fatto eco il presidente di Dialoghi europei Giorgio Rossetti rivolgendo un appello a giornalisti e comunicatori a farsi mediatori attivi e competenti di questa realtà.

Con l'Ue l'Europa ha fatto enormi progressi, ci ha regalato cinquant'anni di pace, ci ha aiutato ad affermare un certo rigore nei conti pubblici, ha detto Illy elencando i risultati straordinari raggiunti nell'ultimo decennio, i grandi passi compiuti, dall'unione monetaria all'allargamento a dieci nuovi membri.

La costituzione europea è in stallo proprio ora che nuovi allargamenti sono necessari per avere massa critica nel confronto con i grandi competitori, che serve maggiore integrazione in termini di mercati e di servizi (dal lavoro all'assistenza sanitaria), in politica estera e nel campo della difesa - ha commentato ancora Illy sottolineando la necessità di rilanciare lo spirito europeo, facendo comprendere ai cittadini che, se sono importanti gli stati membri con la loro lingua, le loro tradizioni, i loro mercati, doppiamente importante è l'Ue per elevare il livello di competitività del sistema Europa e la conoscenza globale.

Bisognerà rimettere mano al trattato costituzionale - ha avvertito Illy: occorre una Costituzione vera e propria che contenga solo le regole fondamentali dell'Ue e che costituisca un fattore di stimolo, per esempio indicando la strada verso una confederazione di stati, affrontando il nodo difficile della lingua comune. E poi gli allargamenti. Fino a dove? Per Illy, ai paesi già membri del Consiglio d'Europa: un confine non tanto geografico o storico, quanto politico. Senza accantonare a priori l'opzione di comprendere la Russia, per essere competitivi con Cina e India.

Comunicare resta centrale, anche se carenti sono gli strumenti a disposizione a livello europeo: per Illy, che ha sottolineato l'importanza di un impegno della scuola sul tema Europa, il no al trattato è stato certamente per un deficit di comunicazione, ed anche perché in esso c'era non troppa ma troppo poca Europa. E di comunicazione l'Are (l'Associazione delle Regioni d'Europa) parlerà prossimamente all'assemblea generale a Palma de Maiorca.

Ai lavori delle due tavole rotonde hanno partecipato i parlamentari europei Vittorio Prodi e Roberto Musacchio e l'assessore regionale Roberto Cosolini che, oltre alla competenza in materia di lavoro, formazione, università e ricerca, ha l'incarico di seguire i temi della Strategia di Lisbona.