Tesini al Sacrario degli internati sloveni e croati
(ACON) Gonars, 01 nov - MPB - L'omaggio alle vittime del campo
di internamento di Gonars è diventato da tempo l'occasione
attraverso la quale abbiamo imparato a fare i conti con la
storia, con le responsabilità che le nostre nazioni, i nostri
popoli e le nostre istituzioni si sono assunti con il passato:
per guardare avanti. Un futuro che è nella appartenenza alla
stessa Unione Europea.
Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, alla
celebrazione al Sacrario monumentale in cui sono tumulati i resti
di 453 sloveni e croati internati nel campo di concentramento di
Gonars, dove, tra il 1941 e il 1943, furono rinchiusi cinquemila
civili deportati per motivi politici dalla provincia di Lubiana,
lo ha affermato ricordando che il prossimo anno la Slovenia
adotterà l'Euro e che il primo gennaio 2008 assumerà la
presidenza dell'Ue, mentre per la Croazia è ormai avanzata la
procedura di adesione all'Unione.
L'Unione europea non è un qualsiasi accordo intergovernativo - ha
sottolineato Tesini: ciascuno di noi ha ceduto sovranità all'Ue
per affidare a quella dimensione gli obiettivi di una politica di
pace, di sicurezza, di stabilità, di benessere per i nostri
cittadini ed è nell'orizzonte dell'Ue che noi oggi ci ritroviamo.
Non si entra nell'Ue a metà e men che meno vi si rimane a metà.
Per questo è indispensabile il lavoro che abbiamo cominciato a
fare, da anni, anche con l'appuntamento di Gonars, perché si
creino le condizioni - ha detto ancora Tesini - affinché i
presidenti dei nostri Paesi non compiano un gesto genericamente
simbolico, ma segnino una situazione nuova che ci consenta di
guardare al passato con pieno rispetto delle reciproche vittime.
Trovarci assieme, rendere omaggio a queste vittime, dicendo
chiaramente che la causa per cui sono morte, a distanza di tanti
anni, è stata vinta perché i giovani di oggi possono vivere in un
mondo diverso, migliore - ha insistito Tesini - diventa un gesto
non retorico. E saldiamo il pegno del prezzo pagato con le
vittime innocenti di quella barbarie, violenza e crudeltà che,
proprio grazie all'Ue, siamo riusciti a lasciarci alle spalle
sapendo costruirci una realtà dove ciascuno di noi resta se
stesso, sapendo convivere in una dimensione più ampia.
Il giorno in cui questo si realizzerà, ha concluso Tesini, avremo
veramente vinto e l'omaggio reso alle vittime di Gonars sarà
davvero compiuto.
La celebrazione, organizzata dal Consolato Generale di Trieste
della Repubblica di Slovenia, si è svolta alla presenza anche del
vicepresidente dell'Assemblea Nazionale Slovena, Marko Pavliha,
che a sua volta ha parlato dell'importanza di riconoscere la
storia per costruire il futuro e dell'impegno a costruire
un'Europa di pace, armonia e prosperità.
La realtà del campo di concentramento di Gonars e il contesto
storico sono stati delineati dal sindaco Ivan Cignola e
testimonianze sono state portate dal rappresentante regionale
dell'ANPI Luciano Rapotez e da Slavko Malnar per le delegazioni
croate di Cabar e Fiume. Erano inoltre presenti il console di
Slovenia Bozidar Humar e i consoli di Croazia Miriam Mataniic e
Davorka Saric.