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Citt: Malattia su reddito di cittadinanza

07.11.2006
16:54
(ACON) Trieste, 07 nov - COM/MPB - Il reddito di cittadinanza deve assicurare aiuto economico per l'inserimento o il reinserimento lavorativo delle persone in temporanee difficoltà economiche. E' quanto afferma in una nota il consigliere regionale Bruno Malattia (Citt) sottolineando che in questi giorni si è infittito un dibattito a più voci sul così detto reddito di cittadinanza (introdotto con la legge regionale 6/2006) e sul pacchetto di provvedimenti per la famiglia (legge 11/2006) rispetto ai quali sembra essersi messo in moto un meccanismo di competizione e sovrapposizione che vede impropriamente come rispettivi paladini da un lato i DS e dall'altro la Margherita, quasi che il resto di ID non esistesse o dovesse essere considerato marginale. Non ci sembra che questa sia una impostazione corretta.

Riaffermando che il primo obiettivo di una buona amministrazione è quello di potenziare i servizi alla persona, Bruno Malattia, a nome del Gruppo dei Cittadini per il Presidente, ha dichiarato di apprezzare la prudenza con la quale gli assessorati competenti stanno approntando i regolamenti attuativi delle due leggi.

"Al di là delle enunciazioni di principio che a volte rischiano di essere fuorvianti o di creare aspettative al di sopra delle intenzioni o delle possibilità - ha aggiunto Malattia - è indispensabile un'attenta predisposizione di norme che evitino, da un lato ingorghi e magari collassi burocratici e che portino, dall'altro, a confusioni di ambiti e a un non congruo utilizzo delle risorse. Per il reddito di cittadinanza, a giudizio dei Cittadini, è prioritaria la destinazione dei fondi ai soggetti che si trovino in situazioni di temporanea difficoltà per essere stati espulsi dall'ambito lavorativo e che intendono partecipare a corsi di riqualificazione per trovare un impiego.

Tutto questo deve avvenire responsabilizzando il cittadino uscendo da logiche meramente assistenzialistiche. Va da sé che, privilegiando il percorso legato all'inserimento-reinserimento lavorativo, il reddito di cittadinanza non potrà riguardare la generalità dei cittadini e non potrà in nessun caso essere un'integrazione della pensione, minima o sociale che sia. A tal fine sembra indispensabile creare un collegamento tra i corsi di formazione professionale ammessi a contributo regionale e la platea di soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza.

"Solo in via residuale sembra essere utile - prosegue la nota - una destinazione dei fondi per interventi di tipo più assistenzialistico purché sempre temporanei e legati a situazioni contingenti. Certamente, la Regione Campania non è un esempio di buona amministrazione neppure in questo campo - ha concluso il capogruppo dei Cittadini - per cui è il caso di dire, da buoni friulani, "fasin di bessoi" il regolamento sul reddito di cittadinanza e non copiamo da altri. Altra cosa che è bene precisare è che le leggi approvate in questa legislatura sono leggi di Intesa Democratica, che appartengono all'intera maggioranza che ne ha merito e responsabilità e che devono essere sempre condivise senza che l'uno o l'altro se ne voglia assumere la paternità".