Citt: Malattia su reddito di cittadinanza
(ACON) Trieste, 07 nov - COM/MPB - Il reddito di cittadinanza
deve assicurare aiuto economico per l'inserimento o il
reinserimento lavorativo delle persone in temporanee difficoltà
economiche. E' quanto afferma in una nota il consigliere
regionale Bruno Malattia (Citt) sottolineando che in questi
giorni si è infittito un dibattito a più voci sul così detto
reddito di cittadinanza (introdotto con la legge regionale
6/2006) e sul pacchetto di provvedimenti per la famiglia (legge
11/2006) rispetto ai quali sembra essersi messo in moto un
meccanismo di competizione e sovrapposizione che vede
impropriamente come rispettivi paladini da un lato i DS e
dall'altro la Margherita, quasi che il resto di ID non esistesse
o dovesse essere considerato marginale. Non ci sembra che questa
sia una impostazione corretta.
Riaffermando che il primo obiettivo di una buona amministrazione
è quello di potenziare i servizi alla persona, Bruno Malattia, a
nome del Gruppo dei Cittadini per il Presidente, ha dichiarato di
apprezzare la prudenza con la quale gli assessorati competenti
stanno approntando i regolamenti attuativi delle due leggi.
"Al di là delle enunciazioni di principio che a volte rischiano
di essere fuorvianti o di creare aspettative al di sopra delle
intenzioni o delle possibilità - ha aggiunto Malattia - è
indispensabile un'attenta predisposizione di norme che evitino,
da un lato ingorghi e magari collassi burocratici e che portino,
dall'altro, a confusioni di ambiti e a un non congruo utilizzo
delle risorse. Per il reddito di cittadinanza, a giudizio dei
Cittadini, è prioritaria la destinazione dei fondi ai soggetti
che si trovino in situazioni di temporanea difficoltà per essere
stati espulsi dall'ambito lavorativo e che intendono partecipare
a corsi di riqualificazione per trovare un impiego.
Tutto questo deve avvenire responsabilizzando il cittadino
uscendo da logiche meramente assistenzialistiche. Va da sé che,
privilegiando il percorso legato all'inserimento-reinserimento
lavorativo, il reddito di cittadinanza non potrà riguardare la
generalità dei cittadini e non potrà in nessun caso essere
un'integrazione della pensione, minima o sociale che sia. A tal
fine sembra indispensabile creare un collegamento tra i corsi di
formazione professionale ammessi a contributo regionale e la
platea di soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza.
"Solo in via residuale sembra essere utile - prosegue la nota -
una destinazione dei fondi per interventi di tipo più
assistenzialistico purché sempre temporanei e legati a situazioni
contingenti. Certamente, la Regione Campania non è un esempio di
buona amministrazione neppure in questo campo - ha concluso il
capogruppo dei Cittadini - per cui è il caso di dire, da buoni
friulani, "fasin di bessoi" il regolamento sul reddito di
cittadinanza e non copiamo da altri. Altra cosa che è bene
precisare è che le leggi approvate in questa legislatura sono
leggi di Intesa Democratica, che appartengono all'intera
maggioranza che ne ha merito e responsabilità e che devono essere
sempre condivise senza che l'uno o l'altro se ne voglia assumere
la paternità".