VI Comm: Antonaz su impugnazione legge per Aquileia
(ACON) Trieste, 08 nov - RC - La recente legge regionale per
l'istituzione di una Fondazione per la valorizzazione
archeologica e urbana di Aquileia, ma anche per i finanziamenti
per lo sviluppo turistico dell'area (LR 18/2006), non è piaciuta
al Governo perché, sostiene la delibera del Consiglio dei
ministri, va oltre le competenze statutarie regionali ove si
vuole valorizzare beni archeologici di proprietà statale e si
vuole fare attività di ricerca, nonché perché si è violato il
principio di leale collaborazione Stato/Regione. Questi
presupposti hanno portato, il 19 ottobre scorso, all'impugnazione
della legge. Il consigliere di Forza Italia Piero Camber - già
tra i proponenti di una delle legge su Aquileia e che da subito
aveva avvertito della necessità di trovare una previa intesa con
il Governo - ha perciò chiesto che l'assessore Roberto Antonaz
desse spiegazioni alla competente Commissione consiliare.
Avverrà lunedì prossimo - ha così appreso la VI Commissione
presieduta da Kristian Franzil (PRC) - l'incontro di chiarimento
con il ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, che anzi
attendiamo ad Aquileia forse già entro questo mese. Non è vero,
come sostiene Camber, che abbiamo legiferato male e in fretta
perché abbiamo lavorato per tre anni per creare la Fondazione, ed
è uno dei punti cardine del programma di Intesa Democratica per
la cultura. Il percorso era stato suggerito dal Governo alla
Regione già nel '98 e fu detto di seguire altre Fondazioni come
per Pompei o il museo di Torino, ma per noi non si tratta di un
manufatto, bensì di un'intera cittadina patrimonio storico da
tutelare.
Aquileia è patrimonio dell'UNESCO - ha incalzato Camber - e
l'aver bocciato tutti gli emendamenti suggeriti affinché la legge
prevedesse l'accordo con il Governo ha fatto sì che fosse
bocciata e così i fondi per il 2006. E' solo uno spot politico,
senza valenza giuridica. Se il Governo, che è di sinistra come
questa maggioranza, l'ha bocciata non può essere un attacco
politico, ma una palese violazione delle norme.
E' vero che, come rappresentanza statale, ci siamo limitati alla
Sovrintendenza dei Beni culturali e un rapporto diretto con il
Governo è stato cercato solo in seguito - ha detto l'assessore
Antonaz - ma siamo già alla ricerca delle possibili modifiche che
non stravolgano il testo, perciò non capiamo l'accelerata del
ministero e la bocciatura. Abbiamo deciso di impugnare i rilievi
- ha quindi risposto a quanti, da Roberto Molinaro (UDC) a Piero
Colussi (Citt), Giancarlo Tonutti (Margh) e Tamara Blazina (DS)
chiedevano si trovasse una mediazione e non uno scontro davanti
alla Corte costituzionale - perché vogliamo far capire al
ministro che siamo stufi di essere bloccati per ogni cosa per
Aquileia. Vogliamo arrivare ad ottenere, da parte della Regione,
la tutela e l'esplorazione archeologica del sito.
Quanto ai punti che ci sono stati sollevati - ha specificato
l'assessore - è un equivoco che la legge parli di valorizzazione
del patrimonio archeologico, mentre intende valorizzare quello
urbano e ambientale della città attraverso Piani triennali. Se
poi scrivere già nel primo comma del primo articolo che si
intende operare sulla base di un'intesa programmatica con i
competenti organi dello Stato significa che siamo noi a ledere il
principio di leale collaborazione, bloccarci ogni iniziativa
forse è proprio il contrario.
(immagini alle tv)